Tunnel di San Niccolò, approfondimento di Spc

Palagi ha chiesto l'accesso agli atti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 novembre 2024 16:44
Tunnel di San Niccolò, approfondimento di Spc

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«Abbiamo chiesto al Comune di Firenze di avere copia di tutti gli scambi che abbiamo avuto con la Regione Toscana rispetto al tunnel ipotizzato in San Niccolò, che dovrebbe favorire l'accesso dei flussi turistici in Oltrarno. Dall'Ufficio della Sindaca non è arrivato niente, quindi chiederemo quale sia l'orientamento della Giunta e di chi governa la nostra Città, sul piano politico.Sul piano tecnico non esiste nessun progetto. È stata convocata una sola conferenza dei servizi, da quanto ci risulta. Il 17 ottobre 2023 la Direzione Servizi Tecnici di Palazzo Vecchio riceve la richiesta di «valutare la possibilità di candidare a finanziamento nell’ambito del Fondo Sviluppo e Coesione 2021/2027 un intervento relativo al “Sottoattraversamento del fiume Arno – Pescaia San Niccolò”.

Sono dichiarazioni di Dmitrij Palagi, Consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune, che prosegue:

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"Dalla lettura degli scambi è chiaro che la pressione è tutta della Regione. Ci sono comunicazioni in cui la nostra Amministrazione chiarisce che l'urgenza è data dalla volontà del Presidente Eugenio Giani. Quando viene fuori che per lo svuotamento dall'acqua presente servono 110.000 euro e non 20.000 come preventivato, il Comune arriva proprio a dire che le cose andranno avanti solo se le risorse aggiuntive vengono garantite dalla Regione.La stessa candidatura presentata al Governo chiarisce che non c'è carattere di urgenza, che non c'era nessuna programmazione e che non si lega ad altro.Il totale del costo previsto è di 7 milioni e mezzo.

Ma i 90.000 euro aggiuntivi del 2024 sono stati semplicemente sottratti all'importo inserito per l'ultimo anno (il 2031).I lavori di pompaggio sono stati fatti in fretta e con urgenza tra luglio e agosto perché è tutto al limite della perdita di un finanziamento che nasce "di corsa". Tra i pareri letti sui documenti c'è anche chi avverte che parliamo di operazioni "complesse e costose".Infatti un tentativo di svuotamento del tunnel è stato già provato nel 1997. Nel 2019 l'Università di Firenze consegna al Comune un report sulle ispezioni effettuate con un mezzo teleoperato.

Tutto era rimasto senza seguito.L'attuale progetto, ancora da sviluppare, incrocia i tanti interventi già programmati sulle rive dell'Arno, a partire dalle turbine per produrre energia elettrica, oltre a coinvolgere Publiacqua ed Enel. Non si sa neppure quale sarà l'impatto con lo sviluppo dei lavori per la linea della Tramvia 3.2.Rischiamo di perdere 7.500.000? Sì. Anche a causa di scadenze molto ravvicinate. Ma soprattutto non può essere considerata una priorità. Proprio ieri abbiamo discusso in aula sull'importanza di recuperare e non vendere patrimonio immobiliare come Villa Basilewsky e San Giovanni di Dio.

Ma soprattutto ci sono le tante richieste che arrivano dalla residenza, a partire dal Comitato di San Niccolò. Per fare un esempio: la proposta di una navetta per collegare la zona del Piazzale, Villa Bardini, piazza Poggi e altri punti dell'area».Queste le dichiarazioni di Francesca Lupo, Consigliera del Quartiere 1 di Sinistra Progetto Comune: «L'attenzione ai flussi turistici in San Niccolò - se proprio alla Regione preme - dovrebbe accompagnarsi a una manutenzione della qualità di vita nel rione stesso.

Come quando si pulisce casa prima di invitare persone amiche, vorremmo che prima del maggiore afflusso turistico venisse curata una serie di presidi a servizi di base quali ambulatori e seggi elettorali, che le rive dell'Arno fossero pulite e piacevoli, che il traffico privato venisse smorzato a favore di una mobilità dolce. E chissà che le persone ospiti non siano così indotte a comportamenti con diverso impatto».Palagi e Lupo concludono: «Presenteremo in queste ore un'interrogazione per chiarire tutti i dubbi nati grazie alla risposta dell'accesso agli atti e una mozione per permettere al Consiglio comunale di chiarire la posizione di Palazzo Vecchio, di contrarietà all'opera», conclude Palagi. 

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