"Toscana, scuole superiori aperte il 7 gennaio con didattica in presenza al 50%"

Il presidente Giani dà la notizia aggiungendo che saranno fatti tamponi in 150 istituti. Per la prima settimana la didattica riprenderà regolarmente per le secondarie di 1° grado. Ecco il piano della Regione ed il particolare della Città Metropolitana di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 gennaio 2021 18:27

La Toscana inizierà le lezioni in presenza al 50% dal 7 gennaio, giovedì, e sarà tra le poche regioni italiane a farlo. Ne dà notizia il presidente della Regione Eugenio Giani, che stamani a Torrita di Siena ha inaugurato una nuova scuola media, "Le superiori  . ha sottolineato Giani - in Toscana ripartiranno il 7 gennaio con la didattica in presenza al 50%.Saremo una delle poche regioni ma sono convinto che sia essenziale per studenti e insegnanti tornare a poter vivere la propria classe in sicurezza.

Faremo tamponi in 150 scuole superiori ed effettueremo un monitoraggio costante con prefetture, province e comuni. Abbiamo predisposto un piano organizzativo territorio per territorio, aumentando il numero dei mezzi di trasporto e moderando l’accesso nelle fermate per evitare assembramenti. Se i dati epidemiologici generali peggioreranno - ha concluso Giani -, torneremo alla didattica a distanza ma accogliere di nuovo gli studenti a scuola è la nostra scommessa".

Per la prima settimana la didattica riprenderà regolarmente per le secondarie di primo grado, mentre sarà al 50% in aula e al 50% in dad per quelle di secondo grado, una scelta nazionale volta a ‘testare’ il sistema. L’obiettivo primario è un progressivo ritorno alla normalità in sicurezza e nel rispetto delle norme anti-Covid, per raggiungerlo la Regione Toscana ha disposto e finanziato una serie di interventi che riguardano scuola, trasporti e salute e che sono stati illustrati in un incontro con la stampa dal presidente della Regione Eugenio Giani assieme agli assessori regionali ai trasporti Stefano Baccelli, alla salute Simone Bezzini ed all’istruzione Alessandra Nardini.

Viaggiare in sicurezza:

Dal 7 gennaio entreranno in servizio ben 329 bus aggiuntivi, a supporto del consueto sistema di trasporto pubblico locale. Per finanziare queste corse la Giunta regionale toscana – su proposta dell’assessore Baccelli – ha deliberato nella sua ultima seduta uno stanziamento di 4 milioni di euro. I bus aggiuntivi saranno così suddivisi: 47 nella Città metropolitana di Firenze, 46 nella Provincia di Arezzo, 40 nella Provincia di Siena, 36 nella Provincia di Grosseto, 35 nella Provincia di Lucca, 32 in quella di Pisa, 31 in quella di Livorno, 24 nella Provincia di Pistoia, 23 in quella di Prato e 15 in quella di Massa Carrara.

Oltre all’aumento dei mezzi disponibili, necessario per garantire corse ‘bis’ e talvolta ‘ter’ ed evitare, soprattutto negli orari di punta, il crearsi assembramenti sui mezzi di trasporto, dal 7 gennaio sarà attivato il progetto regionale ‘Ti accompagno’, pensato per evitare calche alle fermate e favorire un corretto ‘smistamento’ dei passeggeri su tutte le corse disponibili. ‘Ti accompagno’ sarà attivato alle fermate nei pressi di altrettanti istituti scolastici. Uno o più tutor (guardie giurate, personale di associazioni di volontariato o di cooperative sociali, etc, a seconda del progetto presentato dalla singola Provincia di riferimento) presidieranno le fermate e gestiranno il flusso degli utenti, soprattutto studenti, li informeranno sui mezzi in arrivo, monitoreranno i flussi e gestiranno le possibili criticità in collaborazione con le forze dell’ordine e le polizie locali.

Le corse integrative e il progetto ‘Ti accompagno’ fanno parte di una strategia di gestione del rientro a scuola coordinata dal Comitato permanente regionale sul tpl, istituito dall’ordinanza n.115 del presidente Giani, presieduto dall’assessore Baccelli e composto da rappresentanti della Regione Toscana, della Città metropolitana e delle Province, dei Comuni capoluogo di Provincia, dalle aziende di trasporto pubblico e dall’Ufficio scolastico regionale, che ha coinvolto direttamente i dirigenti scolastici, molti dei quali hanno partecipato alle riunioni in remoto ed hanno contribuito in prima persona all’elaborazione delle soluzioni proposte.

Il Comitato permanente, con i suoi 10 tavoli provinciali, ha svolto decine di incontri ed ha prodotto progetti mirati, che sono stati alla base di una successiva fase di elaborazione, portata avanti assieme alle Prefetture della Toscana. Frutto di tutto questo lavoro sono 10 Documenti operativi per la ripartenza, approvati dai Prefetti toscani e pronti ad entrare nel vivo il 7 gennaio, ciascuno per la propria zona di riferimento.

“Ringrazio tutti i soggetti che in questi mesi hanno partecipato a questo lavoro di squadra – ha detto l’assessore Stefano Baccelli – a partire dal presidente Giani, dai colleghi assessori Bezzini e Nardini, dai Prefetti e dall’Ufficio scolastico regionale, agli enti locali e le aziende di trasporto su gomma e su ferro. Tutti hanno collaborato con grande spirito di abnegazione perché per tutti era chiaro l’obiettivo comune: riportare a scuola i ragazzi con standard di sicurezza molto più rigorosi di quelli applicati a settembre”.

“Voglio sottolineare lo sforzo compiuto – aggiunge l’assessore – perché sia chiaro che dal 7 gennaio sarà messo in campo tutto il possibile a livello di risorse, di impegno, di organizzazione: la Regione ha deliberato altri 4 milioni di euro per 329 mezzi aggiuntivi e 500mila euro per attivare i tutor di ‘Ti accompagno’, senza contare la segnaletica specifica, le iniziative di comunicazione, le sperimentazioni portare avanti da alcune realtà, anche attraverso App. Abbiamo voluto garantire sicurezza sia dentro i mezzi di trasporto, dove la responsabilità e la competenza erano nostre, che fuori, alle fermate o nelle aree vicine, dove non sarebbe stato compito della Regione”.

“Solo la prova dei fatti – conclude Baccelli – potrà dimostrare se il nostro lavoro sarà stato sufficiente. Per questo abbiamo deciso di attivare un sistema di monitoraggio strettissimo. Nei primi giorni del servizio ci saranno ben due incontri quotidiani, uno a livello provinciale, nel primo pomeriggio, per esaminare le eventuali criticità, l’altro a livello regionale, nel tardo pomeriggio, per condividere le soluzioni ed eventualmente riprogrammare il servizio per l’indomani con la partecipazione del Prefetti, delle Provincie, e delle aziende di trasporto su gomma e su ferro.

Il nostro impegno è totale, auspico che questo sforzo non solo produca i risultati auspicati ma venga correttamente percepito ed anche le criticità che, inevitabilmente, si presenteranno, siano valutate in maniera proporzionale e dimensionate al contesto generale delle tante cose che andranno bene ed alla complessità del grande lavoro fatto”.

“Scuole sicure” per spezzare sul nascere le catene del contagio

La scuola e la ripresa delle lezioni in presenza sono al centro anche del progetto “Scuole sicure”, campagna di monitoraggio e screening proposta dall’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini e recentemente approvata dalla Giunta regionale, oggetto di confronto con l’Ufficio Scolastico Regionale e gli altri soggetti che fanno riferimento al “Cantiere scuola”. Il programma vede al fianco della Regione Toscana anche Upi e Anci, oltre alle Asl e ad Ars (Agenzia regionale di sanità).

Secondo il progetto in presenza di un caso positivo verranno attivate queste procedure:

- per il caso positivo registrato fuori dall’ambiente scolastico dalla richiesta alla prenotazione del tampone è previsto un tempo massimo di 1 giorno e il risultato viene assicurato entro la giornata del prelievo, mediamente entro le 6 ore;

- per il caso sospetto registrato durante le attività scolastiche è prevista l’esecuzione di un tampone antigenico subito o nel più vicino drive through: se il test è positivo sono avviate le procedure standard di tracciamento nella stessa giornata della notifica di positività.

Il progetto prevede inoltre degli screening nelle scuole mediante test antigenici rapidi, che si dividono in due tipi: con innesco e senza innesco.

- Lo screening con innesco si applica nel caso di una positività confermata: a quel punto vengono eseguiti test antigenici ai compagni di classe e agli insegnanti, con possibile allargamento ad altri contatti stretti del caso, sempre scolastici. Possono essere effettuati immediatamente o a breve distanza di tempo e quindi pianificati presso un drive through vicino. Se l’esito del test è negativo non si interrompono le eventuali prescrizioni di quarantena emanate dal Dipartimento di Prevenzione.

- Lo screening senza innesco punta ad implementare la capacità di testing applicando una strategia di allerta precoce “early-warning”, finalizzata all’individuazione di casi e focolai Covid-19 in età scolare (14-19 anni) applicando l’utilizzo dei test antigenici e la metodica del “pool test”, attraverso la replicazione periodica di test in un campione di studenti. Sono previste anche postazioni di testing tra le fermate dei trasporti pubblici e le scuole. Questo tipo di screening partirà intorno a metà gennaio.

“L’obiettivo è intercettare il maggior numero possibile di casi positivi, in particolare di positivi asintomatici – spiega Simone Bezzini – per spezzare sul nascere le catene del contagio e anticipare il virus. Aumentando la nostra capacità di testing, anche tramite campagne di screening come queste, puntiamo a ridurre la diffusione del contagio intercettando quanto prima i positivi, a maggior ragione adesso che possiamo contare sulla certezza del tracciamento dei loro contatti. Dobbiamo mantenere bassa la curva dei contagi, a partire dai comportamenti corretti di ciascuno di noi. Ringrazio chi sta collaborando a questi progetti, le associazioni, gli enti e i soggetti istituzionali coinvolti, che hanno accettato questa sfida con grande spirito di collaborazione e disponibilità”.

La scuola al centro:

La riorganizzazione dei trasporti scolastici, il progetto ‘Ti accompagno’ e il sistema di monitoraggio ‘Scuole Sicure’ sono nati dal confronto e grazie alla costruttiva collaborazione del mondo della scuola ed in particolare dell’Ufficio Scolastico Regionale e gli altri soggetti che fanno riferimento al “Cantiere scuola”, coordinato dall’assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini.

“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di riportare, appena possibile, le studentesse e gli studenti in classe e di farlo, ovviamente, in sicurezza – haconcluso l’assessora Alessandra Nardini - Sappiamo bene che in questi mesi ragazze e ragazzi hanno pagato un prezzo altissimo a causa della pandemia, come sappiamo altrettanto bene che la didattica a distanza, che si è resa necessaria in un momento come quello che abbiamo vissuto, non può certo sostituire quella in presenza, che è anche socialità”.

“Ci siamo impegnati – aggiunge - affinché questa situazione non andasse ad acuire le disuguaglianze sociali, economiche, territoriali e di accesso alla rete, stanziando risorse per garantire i dispositivi necessari per la didattica a distanza a chi ne era sprovvisto e per potenziare la connettività delle scuole, a partire dalle situazioni di maggior criticità, affinché nessuno fosse lasciato indietro e tutti avessero le stesse opportunità. A questo proposito voglio ringraziare il mondo della scuola, in particolar modo i docenti, che si sono adoperati e spesso 'reinventati' per continuare a fare lezione utilizzando al meglio le nuove tecnologie. Tutto quello che abbiamo imparato in questi mesi, come l'aver dotato le nostre scuole di strumentazione digitale e connessioni adeguate, non dovrà essere dimenticato ma, anzi, sarà utile per innovare la didattica”.

“Adesso è il momento di tornare finalmente tra i banchi di scuola – ha concluso l’assessora - per le secondarie di secondo grado questo avverrà gradualmente, come indicato dal Governo, ma è importante riportare anche le ragazze e i ragazzi più grandi in classe. Voglio ringraziare, per uno straordinario lavoro di squadra tutti coloro che hanno preso parte al 'Cantiere Scuola', l'Ufficio Scolastico Regionale, Anci e Upi in rappresentanza di Comuni e Province, i Prefetti, i miei colleghi di Giunta, gli assessori Stefano Baccelli e Simone Bezzini con le relative strutture regionali, le aziende dei trasporti e il nostro sistema sanitario, e il Presidente Giani con cui fin da subito abbiamo condiviso di far ripartire le attività scolastiche, di ogni ordine e grado in presenza, appena le condizioni epidemiologiche lo avessero consentito”.

Presenti alla conferenza stampa anche il presidente della Provincia di Prato Francesco Puggelli per UPI e l’assessore all’educazione di Firenze Sara Funaro per ANCI.

“Mentre in molte Regioni si discute ancora se e come rientrare a scuola – ha spiegato Puggelli, che in Upi ha la delega alla scuola - noi, grazie al grande lavoro avviato in sinergia mesi fa, siamo pronti non solo a partire ma a farlo in sicurezza. Dopo aver adeguato gli spazi delle superiori delle Province a tempo di record in estate, dopo essere intervenuti sul TPL, volevamo agire sul fattore sanitario: un sistema combinato di 'Drive through', percorsi sanitari dedicati alle scuole, attività di screening e tracciamento in tempi certi alla base del progetto che come Upi Toscana abbiamo proposto alla Regione e che si è poi consolidato in ‘Scuola sicura’, così che la Toscana si pone adesso all'avanguardia e come modello virtuoso per un rientro in sicurezza”.

“C'e stato un grandissimo lavoro congiunto tra i Comuni toscani, l'ufficio scolastico regionale e la Regione, per essere pronti alla ripartenza del 7 gennaio – ha concluso Sara Funaro - Un lavoro che coinvolge più fronti e che ci auguriamo possa portare importanti risultati con la presenza in classe degli studenti. Firenze è pronta e mi sto confrontando con gli altri Comuni: il lavoro è molto avanzato”.

Scuola e Tpl in Metrocittà Firenze. Nel territorio della Città Metropolitana di Firenze è stato disposto dal 7 gennaio il rientro degli studenti in presenza al 50 per cento. Riguarderà circa 22.000 allievi degli istituti superiori dell'area fiorentina ( su una popolazione totale di circa 43.000).Il piano di rientro è frutto del tavolo di lavoro composto dalla Prefettura di Firenze, la Regione Toscana, la Città metropolitana, con il delegato Francesco Casini, e il Comune di Firenze, in particolare con gli assessorati all'Educazione e alla Mobilità, guidati rispettivamente da Sara Funaro e Stefano Giorgetti, l'ufficio scolastico regionale, la Motorizzazione civile e le aziende del trasporto pubblico sia su gomma che su rotaia."Circa le linee extraurbane - sottolineano il Sindaco Dario Nardella e il consigliere delegato alla Mobilità Francesco Casini - la Città Metropolitana di Firenze ha attivato un potenziamento senza precedenti, per un trasporto efficace, efficiente e in sicurezza, con l'attivazione di 47 autobus in più nelle fasce orarie utilizzate dagli studenti, per andare a scuola e tornare a casa dopo le lezioni.

Cerchiamo di garantire al massimo il diritto allo studio, a fronte della la situazione di emergenza sanitaria e delle misure predisposte dal Governo".Cinque mezzi resteranno a disposizione delle aziende di trasporto pubblico e potranno essere attivati anche all'ultimo momento, in caso di necessità, sugli snodi più sensibili e cioè: la direttrice via della Colonna con collegamento a Stazione SMN; Firenze Porta Romana con collegamento a Stazione SMN; direttrice via del Mezzetta con collegamento a Stazione SMN; collegamento Piazza Dalmazia - Sesto Fiorentino; collegamento San Bartolo a Cintoia con tramvia.Questi mezzi potranno essere eventualmente impiegati anche su altri collegamenti urbani qualora se ne presenta necessità.Linee particolarmente interessate a potenziamento sono le: 2, 5, 11, 12, 23, 24, 35, 49, 72, 83, 84, 86, 87, 89 e 303.Su rotaia invece Empoli-Siena e Firenze-Borgo San Lorenzo.Per evitare che i ragazzi si concentrino sul primo autobus in arrivo, evitare assembramenti e rendere sostenibili le corse in tramvia e bus, verrà attivato un servizio di tutoraggio sia di fronte agli istituti che alle fermate più utilizzate.Il tutoraggio (all'entrata alle fermate più frequentate, all'uscita di fronte alle scuole) verrà gestito da 45 steward privati appositamente incaricati, ma anche da 14 facilitatori delle aziende di trasporti.Nella giornata di domani il Prefetto parteciperà ad un incontro con i dirigenti scolastici, le rappresentanze degli studenti e quelle dei genitori per una definitiva messa a punto del piano di rientro, anche alla luce degli orari definitivi che verranno pubblicati entro la giornata di domani dai singoli istituti sui propri siti.26 sono le fermate di autobus e tramvia e i relativi snodi considerati critici: Tramvia T1 - Dalmazia (direzione Villa Costanza); Tramvia T1 - Leopoldo (direzione Villa Costanza), Tramvia T1 - Batoni(direzione Careggi), AF2 (Piazza San Marco - Firenze), AF3 (Piazza Puccini - Firenze), AF1 (Firenze Stazione), Tramvia T2 - San Donato (direzione Unità), Tramvia T2 - Torre Degli Agli (direzione Unità),Tramvia T1 - Resistenza (direzione Careggi), Tramvia T1 - Nenni Torregalli (direzione Careggi), Tramvia T1 - Federiga (direzione Careggi), Tramvia T1 - Talenti (direzione Careggi), Tramvia T2 - Buonsignori (direzione Unità), Tramvia T2 - Regione Toscana (direzione Unità), Tramvia T2 - Guidoni (direzione Unità), Tramvia Alamanni, Tramvia Valfonda, Tramvia Leopolda, Tramvia Unità.

In evidenza