Terrorismo: fiaccolata della destra a San Lorenzo

Fratelli d'Italia: "Subito stop agli sbarchi e intervento militare". Stefania Magi (PD): “Situazione libica impone gestione profughi ben organizzata”. E Anpi ringrazia Palazzo Vecchio. Incontri interreligiosi a Borgo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2015 14:48
Terrorismo: fiaccolata della destra a San Lorenzo

L'iniziativa a Firenze davanti alla Basilica di San Lorenzo: una fiaccolata contro il terrorismo islamico. Ad organizzare il presidio per sabato 21 febbraio alle ore 19 è Fratelli d'Italia. Un'iniziativa nazionale che avrà il suo centro toscano a Firenze in piazza San Lorenzo, davanti alla Basilica. "Contro la deriva del fondamentalismo islamico occorre che l'Italia reagisca per difendere la propria identità e la propria cultura - commentano il capogruppo in Regione e candidato a governatore Giovanni Donzelli e il coordinatore regionale del partito Francesco Torselli - alle nostre frontiere c'è un pericolo vero: dobbiamo fermare gli sbarchi perché a decidere chi sale sui barconi che portano gli immigrati sulle nostre coste è l'Isis e non si può distinguere fra persone in cerca di salvezza e terroristi.

Se proprio dovessimo accogliere nuovi immigrati - aggiungono gli esponenti di Fratelli d'Italia - vorremmo essere noi a scegliere. Siccome questo ad ora non è possibile non dobbiamo far arrivare nessuno, almeno fino a che l'emergenza non verrà risolta". "Invitiamo a partecipare alla manifestazione movimenti politici e associazioni, senza distinzione alcuna - concludono Donzelli e Torselli - a patto che condividano l'obiettivo di affrontare il terrorismo attraverso il blocco degli sbarchi e l'utilizzo della forza per fermare un pericolo che si sta facendo sempre più imminente".“La modificata situazione in Libia aggiunge complessità al tema dell'accoglienza dei migranti del Mediterraneo, in termini di quantità di persone che tenteranno di raggiungere le nostre coste: 4000 nel gennaio 2015, + 63% rispetto al gennaio 2014, mentre si parla di potenziali centinaia di migliaia di persone in fuga dalla Libia.

Ora più che mai, la situazione richiede uno sforzo organizzativo superiore. Stop al lassismo che, con qualche giustificazione, ha fatto sì che venisse consentito a molti di muoversi liberamente in Italia e in Europa senza identificazione. Occorre che una task force europea attivi meccanismi di identificazione e controllo in un luogo deputato prossimo all'arrivo ed attivi lo smistamento in Europa e non nella sola Italia dei profughi, coinvolgendo anche i paesi che al momento accolgono poco. Occorre che l'organizzazione nazionale dell'accoglienza, prevista dal piano nazionale della conferenza stato regioni enti locali, sia attuata con ancora maggiore convinzione.

Non cadiamo nel tranello di considerare la gravità della situazione un alibi per non rispondere in modo organizzato. Serve proprio il contrario. In Toscana i bandi delle prefetture, oggi aperti o in fase di apertura, prevedono l'accoglienza di 3400 persone nel 2015, distribuite nel territorio con criteri definiti al tavolo inter istituzionale regionale. Se però servono posti subito vista la situazione libica, è auspicabile attivare alcune strutture di prima accoglienza: ospedali o caserme dismessi, strutture ecclesiastiche.

E come cittadini ed amministratori chiamiamo a raccolta le migliori energie di soggetti del terzo settore in grado di organizzare l'accoglienza, perché ai bandi delle prefetture vi sia risposta adeguata in termini di quantità e di qualità. Peraltro, il metodo di ripartizione toscano tra province, basato su abitanti e profughi già presenti, è stato preso ad esempio come buona pratica dal ministero dell’interno. È anche questo un bisogno dei nostri territori: le nostre città sono parte dell'Italia, dell'Europa, delle Nazioni Unite.

Organizzarsi perché l'accoglienza dei profughi non destabilizzi le nostre comunità è un compito dei nostri amministratori che, come per tanti altri bisogni, chiedono la collaborazione di un terzo settore che qui trova occasione di lavoro e di servizio alla comunità”. Così Stefania Magi, responsabile immigrazione del Pd toscano interviene sull’emergenza profughi e sull’attuazione toscana del piano di accoglienza nazionale.E Silvano Sarti a nome dell'ANPI provinciale ringrazia i consiglieri comunali che hanno svolto una battaglia politica di salvaguardia della democrazia e dei valori della Resistenza: "Il No a Casapound è stato chiaro e forte.

Ora è necessario che altri organi competenti esercitino il loro ruolo di prevenzione e garanzia della civile convivenza evitando istanze che potrebbero apparire provocazioni politiche. Nessun nuovo presidio di destra sia aperto nella Città di Firenze, città medaglia d'oro alla resistenza e teatro della strage del 13 dicembre 2011. Ricordiamo che l'assassino razzista era un attivista di questi cosiddetti 'centri culturali' della destra.Siamo molto soddisfatti del risultato del voto di Palazzo Vecchio come è stato per la mozione al Quartiere 2.

Siamo amareggiati per coloro che non sono con noi in questa battaglia civile e democratica, in battaglie come queste non ci sono molte alternative o tentennamenti , si sceglie con il voto da che parte stare. La nostra Associazione ha la missione storica di scongiurare nuove presenze e nuove forme di cultura omofoba, xenofoba e razzista. Abbiamo il compito di salvaguardare i valori della Costituzione. L'ANPI e Firenze non dimenticano e non ci stancheremo mai di ricordare le pagine di sangue di tante famiglie e persone innocenti che hanno dato la vita per la Libertà di tutti".

Tre appuntamenti si svolgeranno invece a Borgo San Lorenzo da domenica 22 a giovedì 26 febbraio per mettere le religioni al centro. Il primo in ordine temporale si svolge domenica 22 febbraio, nel pomeriggio in Sala del Consiglio Comunale, riservato ancora solo ai rappresentanti delle religioni coinvolte nel progetto “Camminiamo insieme” per raccogliere i vari elaborati proposti dalle singole confessioni religiose come concordato nel primo appuntamento del 18 gennaio, per poi raggrupparli nell’elaborato definitivo.

Che sarà presentato ad insegnanti e pubblico nel mese di aprile in una serata che servirà come ulteriore momento di confronto e reciproca conoscenza. L’iniziativa, promossa dall’Associazione di Promozione Sociale Baha’i “Gianni Bellerio”, con il patrocinio del Comune di Borgo San Lorenzo, è quello di realizzare una piattaforma di lavoro comune fra i rappresentanti delle varie confessioni religiose presenti nel territorio comunale. Hanno dato la propria adesione, a partire dal primo, riuscito appuntamento, le comunità cristiane cattoliche, valdese e rumeno ortodossa, quella islamica, quella ebraica, quella buddista e la comunità Baha’i. Lunedì 23, presso l’Auditorium del Liceo Giotto Ulivi, si svolgerà l’assemblea studentesca dell’Istituto Chino Chini, durante la quale si affronterà proprio il tema specifico dell’integrazione, rinviata lo scorso 6 febbraio a causa dell’allerta meteo.

Il Comune di Borgo San Lorenzo ha colto con entusiasmo l’invito del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani ed ha così deciso di aderire alla Giornata nazionale d’impegno contro il terrorismo all'insegna del motto: “Libertè, Egalitè, Fraternitè - Reinventiamo la libertà, l’uguaglianza, la fraternità!” ed anche se posticipato, l’impegno non cambia. Si partirà dunque proprio dai giovani, cercando di sensibilizzarli su delle tematiche dalle quali non possiamo più prescindere, riflettendo insieme e cercando di costruire nuovi progetti di pace.

Un’iniziativa volta ad educare le nuove generazioni a vivere in una società multiculturale e a non avere paura del diverso perché una società pluralista è fonte di arricchimento culturale. Saranno ospiti dell’iniziativa organizzata dal comitato studentesco con l’impegno di Sirin Nasri, Raissa Abdulahi, Federica Crescioli e moderata dal giornalista Riccardo Benvenuti: Mario Fineschi, rappresentante della comunità ebraica, Don Maurizio Tagliaferri, rappresentante della comunità cattolica, Hamdan al-Zdeqri, rappresentante della comunità islamica. Terzo e ultimo appuntamento della serie quello previsto per le 21 di giovedì 26, nella Sala del Consiglio Comunale, organizzato da Progetto Accoglienza e Villaggio La Brocchi con il patrocinio dell’Amministrazione borghigiana.

L’incontro-dibattito dal titolo “Not in my name – Per riflettere sui recenti fatti di violenza e terrore”, al quale la cittadinanza è invitata, si aprirà con i saluti del sindaco Paolo Omoboni e del presidente del Progetto Accoglienza, Luigi Andreini. Interverranno la giornalista della Repubblica, Maria Cristina Carratù, l’imam della moschea di Firenze e presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, Izzedin Elzir, il rappresentante della comunità ebraica, Mario Fineschi e monsignor Alfredo Jacopozzi, direttore dell’Ufficio Cultura della Diocesi di Firenze e docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale.

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