Sanità: la seduta sulla legge di riordino riprende domani pomeriggio

A conclusione del dibattito l’assessore Saccardi ha risposto alle critiche rivendicando il ruolo di governo. Fattori e Sarti (Sì): “Faremo ricorso al Collegio di Garanzia ed eventualmente al Tar, la legge salterà”. Giannoni (Nursind), “Mancano 2000 professionisti in Toscana. Stato di agitazione a Livorno”

Redazione Nove da Firenze
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16 dicembre 2015 22:33
Sanità: la seduta sulla legge di riordino riprende domani pomeriggio

Firenze– Si sono conclusi alle 19,40 i lavori del Consiglio regionale, impegnato nella votazione della legge di riordino del sistema sanitario. E’ stata la vicepresidente Lucia De Robertis, alla guida dell’assemblea, ad informare l’aula della decisione, maturata subito dopo l’approvazione dell’articolo 26 della proposta di legge, costituita da 150 articoli. Il Consiglio tornerà a riunirsi nel pomeriggio di domani, giovedì 17 dicembre, preceduto da una riunione dei presidenti dei gruppi per decidere il successivo svolgimento dei lavori. In questo modo, domani mattina, potrà riunirsi la commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd) per esprimere i pareri di merito sul Documento di economia e finanza regionale 2016, sulla legge di stabilità e sulle disposizioni finanziarie collegate, sempre riferite al 2016, e sul bilancio di previsione 2016, con proiezione pluriennale 2016/18.

All’ordine del giorno anche le modifiche alla disciplina del personale. Si potrà riunire anche la commissione Territorio e ambiente, presieduta da Stefano Baccelli (Pd), impegnata con la proposta di legge sull’applicazione del tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti solidi e nella nomina del Comitato per la qualità dei servizio idrico e di gestione dei rifiuti.

Ieri notte, a termine del dibattito, è intervenuta per una replica l’assessore al Diritto alla salute Stefania Saccardi. “Molti degli interventi dell’opposizione hanno accusato questa riforma di essere approvata in questi tempi e solo per evitare il referendum – ha esordito l’assessore -. E’ la prima volta che sento attribuire come una responsabilità il rispetto dei termini contenuti in una legge. Noi stiamo rispettando i tempi contenuti nella legge 28 che prevedeva di approvare entro la fine dell’anno una legge di completamento del riordino del sistema sanitario.

E noi vogliamo approvare questa legge entro il 31 dicembre perché riteniamo che la sanità debba avere un governo, perché è necessario e indispensabile che una materia delicata come la sanità abbia delle regole”. Secondo Saccardi la vera truffa non è, come dicono le opposizioni, questa legge. “La vera truffa è raccontare bugie alla gente, andare a mettere i banchini davanti agli ospedali chiedendo firme dicendo che si vuole privatizzare la sanità e chiudere i piccoli ospedali, perché noi saremmo così masochisti e miopi da aver deciso di annullare tutti i progressi che hanno reso la sanità toscana una delle migliori in Italia e un modello da seguire.

Forse non ci siamo accorti che nella Costituzione c’è scritto che noi siamo una democrazia rappresentativa, che vuol dire che la democrazia è il governo della maggioranza, non il ricatto delle minoranze”. L’assessore ha poi risposto alle molte critiche rivolte dalle opposizioni durante il dibattito. “Non avremmo, secondo le accuse, garantito la partecipazione – ha detto -: ma già prima di redigere la prima traccia della legge avevamo svolto 19 incontri in assessorato, parlando con tutti gli addetti ai lavori e girando per i territori.

E tutto questo senza contare gli incontri che ha svolto la commissione Sanità”. Ancora, “ci è stato detto che vogliamo privatizzare la sanità, c’era scritto su tutti i banchini ma io nella legge non l’ho visto scritto. Si è replicato che lo è di fatto, perché si costringe le persone a rivolgersi al privato per incapacità del pubblico. Non è così, per questo richiamo la necessità di un governo e governare vuol dire guardare la realtà e pretendere di gestirne i processi”. “Noi governeremo questo processo – ha proseguito l’assessore - provando a garantire la migliore sanità pubblica e universalistica possibile.

Una sanità pubblica che non si vergogna di curare tutti, che abbiano il permesso di soggiorno oppure no”. Infine, “siamo così attaccati alla privatizzazione che vogliamo acquistare una delle più importanti cliniche private nei dintorni di Firenze con 160 posti letto. La verità e il tempo ci daranno ragione, e noi abbiamo pazienza”. Secondo Saccardi c’è una vera novità in questa proposta di legge, che non c’era nella 28: il ruolo del territorio. “Le Società della Salute non hanno mai funzionato bene perché non abbiamo fornito loro gli strumenti necessari – ha detto -.

Io sono convinta che i sindaci abbiano davvero la capacità di governare anche l’integrazione socio-sanitaria e fare la programmazione nelle loro zone. E in questo quadro è importante il ruolo della medicina generale, perché noi vogliamo che l’integrazione socio-sanitaria si realizzi davvero. Se non c’è il territorio, l’unica alternativa è il pronto soccorso, ma noi pensiamo che la vita delle persone debba svolgersi fuori dagli ospedali e che in ospedale ci si debba andare solo se è necessario”.

“Noi stabilizzeremo il personale – ha concluso l’assessore -, vogliamo valorizzare le competenze e non conservare i piccoli poteri, migliorare le professionalità e garantire le persone. Noi vogliamo decidere le vocazioni degli ospedali, non chiuderli e tantomeno svuotarli”.

“Nella cuore della notte, nel corso della seduta fiume del Consiglio Regionale, il PD, con l’assenso del Presidente del Consiglio Giani, ha votato il rinvio in Commissione degli ordini del giorno collegati alla proposta di legge sulla sanità dei gruppi di opposizione ”. “Un fatto gravissimo, in pieno contrasto con l’articolo 133 del Regolamento interno dell’Assemblea e di cui chiederemo conto al Collegio di Garanzia statutaria ed eventualmente anche al TAR per fare invalidare tutto l’iter della legge” dichiarano i Consiglieri regionali Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Sì Toscana a Sinistra). “Gli ordini del giorno presentati nei termini, come i nostri, vanno votati subito dopo la discussione generale, il regolamento è chiaro, qualunque altra interpretazione, come quella di Giani è arbitraria e antidemocratica e costituisce un precedente molto pericoloso” .

“Un’ennesima forzatura delle regole del PD che pur di non far celebrare il referendum sulla sanità, firmato da 55mila toscani, è disposto a qualsiasi ostruzionismo antidemocratico”. “E grave è stato anche impedire in tutti i modi ai manifestanti dei Comitati di entrare in Consiglio per assistere legittimante ad una seduta pubblica del Consiglio”. “Anche le parole sprezzanti dell’Assessore Saccardi certo non hanno aiutato una qualsiasi discussione di merito, anche il suo ostruzionismo al dialogo sarà motivo per far saltare questa legge”.

“Ridicole sono le affermazioni del consigliere Scaramelli, che però non sorprendono, avendolo conosciuto in questi mesi di attività. Scaramelli ci accusa di non portare a casa niente per i nostri elettori: evidentemente, per lui fare politica significa portare a casa qualcosa per chi lo ha votato. Noi, invece, non siamo qui per questo, ma per riaffermare un principio di democrazia valido per tutti, pure per gli elettori di Scaramelli. Democrazia significa anche rispetto per le regole, e per questo noi ci stiamo battendo nell’aula consiliare, a dispetto delle forzature del regolamento d’aula alle quali stiamo assistendo sin dall’inizio di questa lunga seduta”.

Così i gruppi consiliari di opposizione all’assemblea toscana (Lega Nord, M5S, Forza Italia, Sì Toscana a Sinistra e Fratelli d’Italia) replicano al consigliere del Pd Stefano Scaramelli, che conversando con i giornalisti ha affermato che il Partito Democratico è “pronto a far cadere ogni emendamento” delle minoranze alla pdl sulla riforma sanitaria regionale, definendo “ridicolo” l’atteggiamento delle opposizioni.

“Siamo pronti a manifestare contro l’atteggiamento antidemocratico e incomprensibile della Regione Toscana”. Nel giorno dello sciopero dei medici, anche gli infermieri toscani annunciano la mobilitazione, con la presa di posizione di Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale del Nursind, sindacato autonomo degli infermieri. Mentre va avanti in Consiglio regionale la maratona per l’approvazione della Legge 33 sulla riorganizzazione sanitaria, “in modo da rendere nullo il referendum promosso – sottolinea Giannoni – in Toscana mancano quasi 2000 infermieri e le graduatorie sono di fatto bloccate”. “A Livorno abbiamo già dichiarato lo stato di agitazione – dichiara il coordinatore regionale Nursind – a seguito del fallimento della concertazione dal Prefetto, lo scorso 11 dicembre”. Due le ragioni fondamentali che hanno portato alla rottura.

“Prima di tutto la mancanza di un piano straordinario di assunzioni atto a coprire il fabbisogno della Asl: la provincia di Livorno – sottolinea Giannoni – registra il rapporto più basso di tutta l’Area vasta tra popolazione e numero di posti letto e tra posti letto e dipendenti Asl. Ciononostante la Direzione Asl ha annunciato l’ulteriore taglio dei posti di lavoro, dichiarando un centinaio di dipendenti in esubero e avviando di fatto le procedure per il licenziamento di diversi precari”. “A ciò si aggiunge il rifiuto della Asl 6 di procedere alla reintegrazione dei fondi contrattuali, a partire dalle risorse sbloccate dalla legge di stabilità 2014, allo scopo di adeguare in parte gli stipendi del settore sanitario, seppur in assenza del rinnovo del contratto nazionale.

Mentre altre Asl toscane stanno procedendo su questa linea, quella di Livorno ha preferito andare allo scontro con i dipendenti”. Lo stato di agitazione sfocerà nello sciopero. Ma non subito: la normativa, infatti, impone il rispetto delle festività natalizie. Nel frattempo “Dalla Regione Toscana non abbiamo ricevuto nessun segnale, se non la fretta di approvare una riforma che nulla dice sugli sviluppi del territorio, ma parla solo di tagli e accorpamenti.

Per questo ieri anche il Nursind ha partecipato alla manifestazione di fronte al Consiglio regionale – conclude Giannoni – e per questo siamo pronti a dare seguito ad altre forme di protesta”.

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