Regolamento Urbanistico di Firenze: ecco cosa cambia

​Interventi per 1,5 miliardi di euro su 800mila metri quadrati e potenziali 10mila posti di lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 gennaio 2015 19:02
Regolamento Urbanistico di Firenze: ecco cosa cambia

Ottocentomila metri quadrati di superficie da trasformare con interventi per 1,5 miliardi di euro che si traducono in 10mila potenziali posti di lavoro. Sono solo alcuni dei numeri del Regolamento urbanistico comunale (Ruc) presentato oggi in giunta e che disegna l’assetto del territorio e i cambiamenti che interesseranno la città da qui ai prossimi anni. Il regolamento passerà all’esame del Consiglio comunale a partire dal 9 febbraio prossimo. 

Il nuovo strumento di pianificazione manderà definitivamente in pensione il vecchio piano regolatore di Firenze dando il via a una nuova stagione di interventi, tutti a “volumi zero”. Il regolamento, dopo la presentazione in giunta, è stato illustrato oggi in Palazzo Vecchio alla presenza del sindaco Dario Nardella e dell’assessore alle Politiche del territorio e patrimonio Elisabetta Meucci. “E’ l’atto più importante di questa consiliatura – ha detto Nardella - Dopo 15 anni Firenze ha il suo primo regolamento urbanistico.

Finalmente il 9 febbraio, dopo anni di lavoro che hanno visto l’approvazione del piano strutturale, questo importante documento arriverà in Consiglio comunale. Le parole d’ordine del regolamento – ha proseguito il sindaco - sono rigenerazione, sostenibilità e lavoro. Rigenerazione significa grande impegno sulla trasformazione di 800mila metri quadrati di immobili dismessi, vecchie fabbriche, vecchi uffici, abitazioni, ma sempre a volumi zero: l’obiettivo è quello di avere una città che si trasforma senza lasciare spazio a speculazioni, espansioni e cementificazioni. La seconda parola chiave è la sostenibilità: con questo regolamento possiamo investire sul risparmio energetico e sul social housing attivando fino a 50mila metri quadrati di nuova attività di edilizia sociale per i giovani e la famiglie.

Terza parola d’ordine lavoro: con il Ruc, grazie alla trasformazione di questi 800mila metri quadrati, si possono attivare 10mila nuovi posti di lavoro per un miliardo e mezzo di euro di investimenti. Un documento di cui siamo orgogliosi – ha concluso Nardella - uno strumento di lavoro per i privati, per il settore pubblico e le famiglie. Un documento che aspettavamo da anni e che finalmente portiamo in Consiglio comunale e rendiamo concreto e utilizzabile”. Il Ruc autorizza demolizioni e ricostruzioni per 800mila metri quadrati individuando 87 aree di trasformazione con oltre 65milioni di euro gli oneri di urbanizzazione, 19 aree con superficie in trasferimento, 20 aree con superficie in atterraggio, 107 aree per servizi sulle quali realizzare strade piste ciclabili, parcheggi, impianti sportivi, verde pubblico e altri servizi pubblici.

Ciò significa quasi 40 metri quadrati ad abitante per le dotazioni di servizi collettivi, più del doppio di quanto previsto dalle norme. Entrano nel Ruc tre importanti novità che riguardano l’uso temporaneo degli immobili, il via libera alle famiglie che vogliono suddividere un solo appartamento anche sotto i 50 metri quadrati fuori dall’area Unesco e la possibilità di introdurre forme di tutela delle botteghe storiche. “Introduciamo una norma che risponde alle esigenze della città e dei giovani in questa fase così difficile – ha detto l’assessore Meucci - consentiamo ai giovani di utilizzare in modo temporaneo gli immobili dismessi, superando le destinazioni urbanistiche permanenti.

Questo permetterà a loro di avviare attività ovviamente con destinazioni in forma sperimentale e ai padroni di casa di acquisire risorse che ne consentano il mantenimento. Una misura che serve anche alla città per continuare a crescere ed evolversi”. La seconda novità riguarda la possibilità di suddividere un appartamento a vantaggio delle famiglie. “Le famiglie che hanno un appartamento grande e vogliono ricavarne un per il figlio – ha spiegato Meucci - avranno vita più facile: fuori dall’area Unesco, infatti, il Ruc apre alla possibilità di ricavare un appartamento di 28 metri quadrati minimo, mentre conferma i 50 metri lordi come unità immobiliare minima nel centro storico.

Questo intervento sarà possibile solo da un appartamento perché vogliamo impedire che il frazionamento selvaggio possa modificare la qualità della vita nella nostra città”. Terza importante novità è il recepimento della nuova norma del codice dei Beni culturali che consente di tutelare le botteghe storiche. Un regolamento all’insegna della semplificazione con possibilità di procedere senza piano attuativo e quindi con intervento edilizio diretto in caso di restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia con mutamento della destinazione d’uso originaria.

Per la prima volta il Ruc introduce la perequazione (ovvero il trasferimento di superfici incongrue da un luogo ad un altro) come strumento operativo definendo le aree di trasferimento e le aree di atterraggio. Inoltre, come strumento anti-degrado è prevista la cessione gratuita degli spazi utili alla collettività. Principio chiave anche quello della premialità per il trasferimento: nel caso di trasferimento con la stessa destinazione di quella originaria, la premialità sarà del 20% (ovvero un aumento della superficie pari al 20%), mentre nel caso di mantenimento della destinazione d’uso originaria la premialità prevista è del 30 per cento.

Confermata anche la flessibilità nelle trasformazioni, che in caso di mix di destinazioni d’uso consente di variare del 20% in più o in meno l’articolazione percentuale della superficie complessiva. Il tutto con l’obiettivo non solo della rigenerazione urbana diffusa, ma anche del risparmio energetico: l’aumento della superficie, all’interno della sagoma esistente, è infatti ammesso se si garantisce un miglioramento in termini di prestazione energetica (per i capannoni industriali anche al di fuori della sagoma).

Sul piano ambientale, il Ruc individua 40 aree di riqualificazione, ovvero nodi e porzioni lineari della rete ecologica che hanno bisogno di interventi per rendere la rete più efficiente. E’ stato definito un programma di interventi al quale l’amministrazione dovrà fare riferimento nel disporre le risorse necessarie alla realizzazione degli interventi. Il Regolamento propone di dedicare il 20% degli oneri di urbanizzazione primaria alla riqualificazione della rete.Un regolamento “sociale” ha detto il sindaco, che impone, nelle trasformazioni con destinazione residenziale con una superficie superiore ai 2mila metri quadrati, anche di prevedere una quota del 20% destinata a social housing.

Sul tema mobilità, il Ruc affronta il potenziamento del trasporto pubblico, l’agevolazione del trasporto privato e la promozione della sostenibilità con la realizzazione di piste ciclabili e parcheggi. Al documento sono state presentate 746 osservazioni, di cui 184 considerate accoglibili e 299 parzialmente accoglibili. Per la maggior parte, ben 611 presentate, sono state presentate da singoli cittadini, il resto da istituzioni, associazioni di categoria, ordini professionali, istituti religiosi.

Nel passaggio dall’adozione all’approvazione, anche in accoglimento di alcune osservazioni, si sono aggiunte 27 nuove aree, 19 di trasformazione, sei per servizi e due in trasferimento. Le aree di trasformazione riguardano in particolare le caserme Cavalli, Ferrucci, Redi e San Gallo, diversi impianti sportivi (Camerata, Dalla Chiesa, Nave a Rovezzano, via della Chimera), ma anche la Camera di Commercio, il campeggio di Mantignano, il parcheggio I Tatti, oltre a immobili in Cerretani, Perfetti Ricasoli, Pepi, Le Gore, Ombrellino, Muricce, Portinari Salviati, Bartolommei.

Sono sei le aree espropriate per servizi e mobilità: il parcheggio in via Silvani, la chiesa di San Lorenzo a Greve, il verde dell’Olivuzzo, la pista ciclabile di via Canova, la scuola Guicciardini e il Torrino Santa Rosa; mentre le due aree in trasferimento riguardano lo svincolo dell’Indiano e via Sighele. Su 800mila metri quadrati solo 89mila sono destinati alle attività commerciali in medie strutture di vendita (11.12%) e 75mila (9.3% ) ad attività turistico ricettiva di cui 12mila nel centro storico Unesco. “Finalmente dopo 15 anni è in dirittura di arrivo il nuovo Regolamento urbanistico di Firenze.

Ci auguriamo che siano recepite le osservazioni e le proposte di miglioramento che anche il nostro Ordine, in collaborazione con la Consulta delle professioni tecniche, ha presentato per rendere più agili le trasformazioni urbane e il recupero delle aree degradate della città dal punto di vista normativo e burocratico” così la presidente dell'Ordine provinciale degli architetti di Firenze Marzia Magrini accoglie l'approvazione del nuovo Ruc da parte della giunta comunale di Firenze.

“Auspichiamo che adesso si vada avanti spediti con la semplificazione delle procedure, in modo tale che gli interventi di rigenerazione possano avere effettiva attuazione nei prossimi 5 anni. Chiarezza e snellimento dei procedimenti sono infatti un imperativo ancora più stringente in questo periodo di difficoltà economica”, dice Magrini.In vista dell'approvazione definitiva del Regolamento urbanistico in Consiglio comunale, aggiunge la presidente dell'Ordine, “siamo pronti a continuare a collaborare con il Comune e in particolare con la Commissione urbanistica per rendere ancora migliore questo Ruc già innovativo, con lo spirito costruttivo che ha mosso il nostro lavoro in questi mesi.

Ora attendiamo di analizzare nel dettaglio le considerazioni fatte dagli uffici comunali in merito alle osservazioni”.

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