Ortofrutticola Marradi: l'azienda presenta bozza di piano industriale

La nota di Cgil-Cisl-sindaco-vicesindaco sulla chiusura della fabbrica dei marroni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2022 17:59
Ortofrutticola Marradi: l'azienda presenta bozza di piano industriale

Presentata venerdì pomeriggio da Italcanditi una bozza di piano di riconversione per l’Ortofrufutticola Marradi. Una richiesta che aveva avanzato la Regione. La bozza adesso dovrà essere analizzata e approfondita per chiarire il futuro dello stabilimento. L’azienda, nel corso dell’incontro, ha anche manifestato l’impegno a reimpiegare tutti i lavoratori stagionali.

Si è tenuto nel pomeriggio a Marradi il tavolo dell’Unità di Crisi regionale sulla vertenza Ortofrutticola del Mugello. Hanno partecipato la Regione (con il presidente Giani, la vice presidente Stefania Saccardi, il capo di gabinetto Paolo Tedeschi ed il consigliere del presidente Valerio Fabiani, che dopo l’incontro ha partecipato al presidio di lavoratrici e lavoratori), il Comune (sindaco Tommaso Triberti) oltre a rappresentanti della Città Metropolitana di Firenze, dell’azienda e dei sindacati.

Durante la riunione è emerso che, oltre alla cessione dello stabilimento e macchinari al Gruppo De Feo, è stata stipulata con questo una partnership commerciale (di 5 anni rinnovabile per altri 5) per la compravendita di semilavorati, che sarebbero prodotti a Marradi. Inoltre, sempre secondo la bozza di piano, sono previsti investimenti e nuove linee produttive.

La Regione ha invitato l’azienda a mantenere la produzione di marron glacè a Marradi almeno per il 2022, in modo da permettere un confronto chiaro e condiviso nell’ottica della riconversione. Il prossimo 28 gennaio è stato programmato il prossimo tavolo.

“Sono soddisfatto – ha detto Eugenio Giani - che dalla riunione sia maturata questa bozza di piano industriale, come avevamo espressamente richiesto. Durante l’incontro sono stati fatti passi avanti importanti sebbene alcuni aspetti restano ancora da chiarire e da essere confermati, come ad esempio il reimpiego dei lavoratori stagionali ed il mantenimento a Marradi di una produzione che si distingue per la qualità, vero e proprio segno distintivo di questo territorio. Spero che nelle prossime riunioni possano venir fuori altri segnali importanti, tali da dare tranquillità e garanzie ai lavoratori e permettere a questa importante realtà di proseguire e svilupparsi”.

Secondo Flai Cgil Firenze, Fai Cisl Firenze-Prato, sindaco e vicesindaco di Marradi (Tommaso Triberti e Vittoria Mercatali): “L’azienda ci ha presentato una bozza di piano che chiarisce solo in parte quanto raccontato al precedente tavolo. Dobbiamo approfondire il piano in maniera più ampia e puntuale. Riteniamo infatti che la proposta di riconversione dello stabilimento non possa essere decisa e stabilita in una settimana, ma che debba avere i tempi necessari per fare tutte le valutazioni sia per essere studiata, sia per procedere alla messa in atto.

Per questo abbiamo chiesto che nel 2022 la produzione di marron glacé rimanga a Marradi: occorre dare il tempo alle parti di discutere in maniera approfondita il futuro dell’Ortofrutticola, per realizzare gli interventi necessari alla eventuale riconversione della produzione. La Regione Toscana ha fatto sua la proposta e invitato l’azienda a riflettere e procedere in questa direzione, esortando anche azienda e parti sindacali a iniziare il confronto al tavolo sindacale. Il tavolo si è aggiornato ad un’altra data, il 28 gennaio”.

“Auspichiamo in un ripensamento dell’azienda e che venga lasciata la produzione dei marroni nello stabilimento di Marradi – sottolinea il presidente di Cia Toscana Centro, Sandro Orlandini –. Prima di tutto per tutelare il lavoro dei dipendenti, che in una zona come il Mugello rappresenta da quasi quaranta anni uno sbocco occupazionale importante. Ma anche per salvaguardare l’indotto, fra cui i castanicoltori che conferiscono il prodotto Marrone del Mugello alla fabbrica: una filiera di qualità che rappresenta uno sbocco di mercato importante per le tante piccole aziende agroforestali di questo territorio”.

La chiusura dell’azienda – secondo Cia Toscana Centro - sarebbe un durissimo colpo per l’intera economia del territorio: “Ci auguriamo che questa crisi possa essere superata in fretta, la fabbrica deve restare nel Mugello”.

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