Marradi: l’azienda rivede la posizione sull'Ortofrutticola del Mugello

La Flai Cgil: “Al tavolo di oggi informazioni insufficienti, vogliamo rassicurazioni sul futuro del sito"

Redazione Nove da Firenze
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13 gennaio 2022 22:15
Marradi: l’azienda rivede la posizione sull'Ortofrutticola del Mugello

Questo pomeriggio si è svolta la riunione per l’Ortofrutticola di Marradi, alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del consigliere per le crisi aziendali Valerio Fabiani, delle assessore Stefania Saccardi e Alessandra Nardini, del sindaco Triberti e del delegato della Città Metropolitana Bettarini, di Cisl e Cgil, dell’azienda e delle RSU.

Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze-Prato, ha detto di accogliere con favore l’annuncio dell’azienda di non voler procedere alla chiusura dello stabilimento ma ha espresso forti preoccupazioni su cosa succederà nell’imminente futuro, visto che la produzione di marron glacés verrà comunque trasferita a Bergamo e produrrà una riduzione consistente degli attuali occupati e con una riduzione della stagionalità: “Se non viene mantenuto il livello occupazionale – spiega Franchi – siamo perplessi rispetto alla novità di un accordo commerciale con il vecchio proprietario e ai tre nuovi prodotti proposti dall’azienda, oltre al fatto che chiediamo il piano industriale e relativi investimenti di ammodernamento che sono stati presentati oggi”.

Andrea Piccini, della Fai Cisl Firenze-Prato ha sottolineato con forza la necessità di continuare ad investire sul territorio di Marradi: “vogliamo un progetto dettagliato e vogliamo che la produzione di qualità dello stabilimento abbia una progettualità che tende al futuro e non all’imminente”.“Procediamo con cautela e con un’analisi dettagliata del progetto – conclude Franchi -. Continueremo a stare al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ortofrutticola e delle istituzioni e viglieremo perché niente sia portato altrove, né macchinari, né personale, né dipendenti; Ortofrutticola non è solo una fabbrica è Marradi.”

15 giorni di presidio davanti ai cancelli, e tutte le mobilitazioni istituzionali, politiche e della cittadinanza marradese hanno costretto Italcanditi a rivedere la sua posizione rispetto alla chiusura dello stabilimento dell’Ortofrutticola del Mugello a Marradi. 

"Riteniamo comunque che le informazioni oggi date dall'azienda al tavolo siano insufficienti per valutare il piano proposto rispetto al mantenimento del presidio alla fabbrica dei marroni di Marradi -fanno sapere dalla Flai Cgil Firenze e Toscana- Quindi valuteremo domani con l'assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori il mantenimento del presidio permanente, che noi riteniamo necessario fino a che non avremo le rassicurazioni e il piano industriale dettagliato rispetto al futuro del sito marradese. Il piano industriale dovrà essere particolarmente convincente, essendo trascorsi nemmeno 18 mesi dall'acquisizione di Ortofrutticola.

“La proprietà dell’azienda Ortofrutticola del Mugello, la bergamasca Italcanditi, ha annunciato alla fine di dicembre 2021, di voler chiudere lo stabilimento di Marradi (Firenze), comunicando alle parti sociali l’intenzione del Fondo Investindustrial, proprietario al 70% di Italcanditi, di cessare l’attività dell’Ortofrutticola del Mugello per trasferire tutta la produzione di marron glacé allo stabilimento principale di Pedrengo”. Lo affermano il vice-capogruppo vicario di Coraggio Italia alla Camera Stefano Mugnai e la collega di partito Simona Vietina, a margine di un’interrogazione a risposta immediata in commissione Lavoro a Montecitorio.

“Lo stabilimento di Marradi- aggiungono- rappresenta una storica produzione dell’Alto Mugello, nata nel 1984 e dal 2020 di proprietà dell’Italcanditi, che produce il rinomato ‘Marrone del Mugello Igp’, esportando in 30 Paesi prodotti di elevata qualità. Il Governo deve attivarsi al più presto per tutelare i lavoratori coinvolti direttamente e l’indotto generato da questa altissima professionalità. Parliamo di un volano per tutto il territorio, un polmone economico e produttivo sia per Marradi che per i paesi limitrofi, che nel 2018 ha fatturato 8,7 milioni di euro, senza considerare l’indotto, composto da coltivatori di castagne”.Mugnai e Vietina si dichiarano “non pienamente soddisfatti dalla risposta inviata dal ministero: sarebbe auspicabile infatti un coinvolgimento diretto da parte del dicastero del Lavoro nella vertenza”.

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