No al vaccino, bufera su Asciuti: anche la Lega lo molla

Bussolin: "Parla a titolo strettamente personale". La controreplica: "Mia posizione ampiamente condivisa nel partito"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 luglio 2021 17:17
No al vaccino, bufera su Asciuti: anche la Lega lo molla

“Io non mi vaccino”, ha detto stamani Andrea Asciuti, consigliere comunale della Lega. Aggiungendo tra l'altro che "lo Stato di diritto è stato ufficialmente cancellato il 22 luglio, una data che resterà nerissima nella Storia d’Italia con l’obbligo del Green Pass che ha, di fatto, instaurato un governo autoritario".

“Il Consigliere Andrea Asciuti – precisa il Capogruppo della Lega Salvini Firenze Federico Bussolin – parla a titolo strettamente personale. Inoltre la Lega Salvini Firenze prende le distanze in merito ad impropri e offensivi parallelismi tra la vaccinazione e l’Olocausto. La Lega, oggi, è impegnata in Parlamento per apporre modifiche al green pass a Settembre, ponendo anche riflessioni in merito alla vaccinazione per fasce d’età molto giovani. Una attitudine, quella della Lega, lontana – conclude Bussolin – dall’invito a non vaccinarsi”.

Contro la posizione di Asciuti anche un altro leghista di spicco, il vice presidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini:

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“Le immagini delle piazze che, anche a Firenze, hanno visto persino taluni appuntarsi sulle maglie le stelle di David devono scuotere le coscienze di tutti a cominciare proprio da coloro i quali si definiscono uomini liberi.

L’offesa e la vergognosa strumentalizzazione di un dibattito serio e complicato sulla libertà individuale richiedono parole chiare. Ciò che proprio non convince di quelle piazze – spiega – è la retorica con la quale si sventola la bandiera della libertà.

È bene allora ricordare che la libertà per definizione prevede un’assunzione di responsabilità, non è mai gratis, distrugge se stessa se è illimitata.

Questa è la ragione per cui chiediamo che lo Stato limiti in qualche misura la libertà assoluta (o l’anarchia), in modo che la libertà di ciascuno risulti protetta dalla legge.

Il fatto che possano esserci sempre dei casi dubbi deve essere considerato positivamente, perché senza lo stimolo di problemi politici e di contrasti di questo genere la disponibilità dei cittadini a battersi per la loro libertà scomparirebbe ben presto e, con essa, la libertà stessa.

Ma questo non significa che il dibattito pubblico non debba essere ricondotto a un principio di razionalità, che purtroppo fatico a vedere nelle piazze no-vax, animate per lo più da teorie bizzarre quando non proprio complottistiche e che non sembrano disposte a incontrarsi a livello dell’argomentazione razionale.

Errori vengono fatti continuamente da tutti gli scienziati, senza dubbio compiuti anche nel corso della pandemia, tuttavia è innegabile che i vaccini scoperti e lanciati siano la migliore arma a disposizione per contrastare il virus.

Questo va detto senza indugio e senza esitazione, non contrapponendo ai cosiddetti no-vax e agli scettici del vaccino la bandiera della scienza onnisciente, ma innalzando il vessillo della ragione umana, anche alla luce dei dubbi legittimi, perché non esiste nulla che non abbia potenziali controindicazioni.

Auspico – conclude Cocollini – che tutti coloro chiamati a rappresentare i cittadini di destra, di centro o di sinistra rigettino qualsiasi ambiguità e dicano chiaramente che la cosa migliore da fare è quella di vaccinarsi, sperando che ciò sia sufficiente ad accelerare l’uscita da questa maledetta pandemia”. 

“Citare le tragiche parole con cui Primo Levi descriveva la terribile esperienza di Auschwitz e paragonarlo all’oggi è un parallelismo inaccettabile. Asciuti - continua Mimma Dardano, capogruppo lista Nardella e presidente commissione Politiche sociali - fa affermazioni gravissime sul vaccino, in un mix di paragoni impropri e odiosi, fake news e interpretazioni pseudoscientifiche e complottiste. È lo stesso Asciuti che presenta atti contro la pillola abortiva e parla del corpo delle donne come di un ‘sarcofago per il feto’, non siamo nuovi a esternazioni a dir poco discutibili e ancora una volta ci troviamo a stigmatizzarle con forza.

Non possiamo accettare che un rappresentante delle istituzioni utilizzi certi toni, cavalcando proteste da condannare senza appello e parlando a vanvera di libertà. Qui si tratta di far prevalere l’interesse collettivo su quello individuale per un obiettivo più alto e fondamentale, uscire dalla pandemia. Se vogliamo recuperare finalmente la normalità il vaccino è l’arma più importante che abbiamo a disposizione. E il green pass è uno strumento necessario per la sicurezza di tutti. Come ha detto il presidente Draghi l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire.

Lo abbiamo detto, ridetto, ripetuto ma evidentemente qualcuno non l’ha ancora chiaro e se quel qualcuno fa parte di un consiglio comunale e rappresenta i cittadini è ancor più grave e inaccettabile”, conclude Dardano.

Durissimo Nicola Armentano capogruppo Pd a Palazzo Vecchio:

“Un’offesa alla nostra storia e alla memoria il riferimento a Auschwitz. Una presa di posizione sui vaccini da parte di Asciuti che è vergognosa, soprattutto perchè proviene da chi fa parte di un'istituzione. Asciuti strizza l’occhio ai deliri no vax strumentalizzando una pagina buia della nostra storia. Pare impossibile che qualcuno non abbia ancora compreso fino in fondo quanto abbiamo vissuto. Vaccinarsi non è solo una questione personale ma è una questione collettiva, è un atto di responsabilità per la propria salute ma anche per quella degli altri, per limitare il contagio, per preservare chi non può farlo e corre più rischi di noi, perché immunodepresso o per problematiche sanitarie.

Non comprendere questo dopo più di un anno e mezzo di pandemia e invece insistere con argomentazioni farlocche e ricostruzioni antiscientifiche è inaccettabile. Forse Asciuti ha la memoria corta e non si ricorda quanto abbiamo vissuto, i numeri impressionanti dei contagi, le terapie intensive piene, il sacrificio del personale sanitario. Se nelle ultime settimane abbiamo avuto una boccata d’ossigeno è grazie alla campagna vaccinale. Ma per difenderci dalle insidie del virus e dalle varianti c’è bisogno di andare avanti speditamente con le vaccinazioni, non di soffiare sul fuoco della propaganda no vax.

Mettere in discussione i vaccini vuol dire non avere rispetto di chi ha sofferto e di chi oggi non è più con noi, di chi non ha potuto accarezzare un proprio Caro negli ultimi momenti di vita, di chi ha dovuto sopportare limitazioni e restrizioni, in nome di un bene comune, la salute. Questo sì che è falsità e malvagità. Non le regole che dobbiamo ancora rispettare perché dobbiamo tutti fare la nostra parte per uscire dall’emergenza sanitaria. Ci fa piacere che alcuni colleghi di partito di Asciuti si siano dissociati ma le contraddizioni restano.

Come Pd siamo fermamente convinti della necessità dei vaccini, dello strumento del green pass, dell’importanza di regole da seguire e rispettare, per la salute di tutti, per la ripartenza dell’economia, per la ripresa, per contrastare il Covid-19”.

“Nessuno – commentano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – dovrebbe permettersi di paragonare la barbarie dell’olocausto a qualsiasi altra cosa: non c’è banalizzazione possibile. L’orrore umano non appartiene solo al nazismo, ma i paragoni tra situazioni diverse sono un’attestazione di incapacità ad argomentare.

Il Consigliere Asciuti si permette di citare Primo Levi. A lui chiediamo: lui non contrappone noi e loro quando divide tra stranieri e non, quando divide tra omosessuali e non, quando criminalizza le donne perché vogliono decidere sul loro corpo, quando nega a intere comunità di poter pregare opponendosi a qualsiasi ipotesi di moschea?Cavalcare la paura e i dubbi delle persone, alimentando un meccanismo di vittimizzazione, è pericoloso e irresponsabile. Pensiamo che sia sbagliato non confrontarsi con chi è spaventato dai vaccini: la funzione della politica si basa sul dialogo e lo scambio di opinioni.Per il Consigliere Asciuti però è speculare a quelle stesse dichiarazioni che usa per fare la vittima, macchiando la Rete Civica con un pericoloso approccio relativista dei crimini nazi-fascisti di cui davvero dovrebbe provare profonda vergogna.Si sente un uomo libero.

Libero di usare impropriamente il suo ruolo, di mancare rispetto alla storia e all’umanità, di essere utile a chi ci governa e ai rapporti di forza esistenti. Complimenti Consigliere Asciuti: lei – concludono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Palagi e Bundu – è il migliore alleato del capitalismo, assieme a due filosofi a cui auguriamo di godere un’agiata pensione”.

“Ho letto le reazioni al comunicato in rete civica di Andrea Asciuti e non posso condividere la reazione del capogruppo Armentano: “vergognoso…” e della capogruppo Dardano “inaccettabile…”. Le opinioni di Asciuti – spiega il capogruppo di Forza Italia Mario Razzanelli – possono essere condivise o meno ma non trovo corretto che il consigliere venga attaccato in modo offensivo. Ci deve essere il massimo rispetto per tutte le opinioni senza offendere. Non mi sono mai permesso di offendere qualcuno che non la pensava come me sul passaggio della tramvia dal Duomo. Le opinioni – conclude Razzanelli – si possono contestare rispettando l’avversario politico”.

Lo stesso Razzanelli ha presentato durante il Consiglio Comunale un “Question Time”, sui provvedimenti restrittivi per chi non ha il Green Pass al quale ha risposto l’assessora al welfare Sara Funaro.

“L’assessora Funaro non ha risposto esaurientemente alla mia domanda poichè ho illustrato un’intervista del dottor Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici del Lazio che ha dichiarato che non esiste una divisione manichea tra vaccinati e non vaccinati. Il vaccino assume carattere di protezione individuale per limitare, in particolare per pazienti a rischio, possibili conseguenze patologiche gravi ma non per evitare il pericolo contagio dell’infezione. Il vaccino non impedisce al vaccinato di essere un contagiante come il non vaccinato: entrambi potenzialmente lo sono.

Quindi il vaccinato che pensa di proteggere gli altri in realtà può essere infettato ed essere un soggetto infettante. Quindi deve esser chiaro che dichiarare che il non vaccinato è un pericolo pubblico per gli altri è fuorviante! È un pericolo per sé stesso, può prendere la malattia in tutte le sue fasi e non è escluso che possa anche finire in terapia intensiva. Il problema è la corretta comunicazione medico-paziente. Se si scopre che uno dei due bara l’alleanza si rompe e c’è la diffidenza.

Per vaccinarsi non ci vuole la diffidenza. Non ci vuole un messaggio di scontro ma un messaggio di convincimento.

Questo – aggiunge Razzanelli – si ha con una informazione trasparente. Non possiamo obbligare le persone a vaccinarsi con il ricatto della restrizione della loro libertà e dei diritti garantiti dalla Costituzione. Il Green Pass, che di fatto si configura come un obbligo vaccinale, confligge con la richiesta di sottoscrizione del consenso informato da parte del cittadino al momento della somministrazione del siero. Non si può infatti pretendere che il cittadino si assuma la responsabilità per gli effetti collaterali che possono essere anche letali e richiamare in modo autoritario la popolazione alla vaccinazione. E’ un vulnus giuridico: lo Stato si assuma la responsabilità che le aziende farmaceutiche non hanno voluto assumersi e cancelli l’obbligo del consenso informato”.

In tutto questo, si registra la controreplica di Asciuti: “Si può non essere certamente d’accordo con la posizione che ho espresso – dichiara – ma non si può non riconoscere che quello che ho espresso è largamente condiviso anche all’interno della Lega. Basta leggere le dichiarazioni pubbliche di Pillon, Siri, Borghi e Bagnai che hanno anche promosso e sostenuto molte delle manifestazioni anti green-pass di questi giorni. La politica è una cosa seria, si risponda nel merito – conclude Asciuti – e soprattutto con onestà intellettuale”.

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