​Morbillo in Toscana: calo delle vaccinazioni, toscani a rischio

La copertura vaccinale deve essere del 95%, mentre in Toscana è scesa molto al di sotto di questo livello

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 maggio 2017 16:06
​Morbillo in Toscana: calo delle vaccinazioni, toscani a rischio

Dopo l'escalation dei casi di morbillo, e il concomitante calo delle vaccinazioni, fenomeni che si stanno entrambi riscontrando in Toscana come nel resto d'Italia, l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi rivolge un appello alla vaccinazione, in particolare ai genitori e agli operatori sanitari: "Al calo preoccupante delle vaccinazioni al quale stiamo assistendo corrisponde un aumento vertiginoso dei casi di morbillo, tra i bambini ma anche tra gli adulti, in Toscana come in molte altre regioni.

E quindi faccio un appello alla vaccinazione. Un appello che rivolgo prima di tutto ai genitori di bambini in età di vaccinazione: quella contro il morbillo non è tra le vaccinazioni obbligatorie, ma tra quelle cosiddette raccomandate. Però la malattia può avere conseguenze anche pesanti; mentre le reazioni indesiderate sono molto lievi. Un analogo appello lo rivolgo agli operatori sanitari: sono molti i medici e gli infermieri che quest'anno hanno contratto il morbillo, in molti casi da pazienti ricoverati.

E' quindi opportuno che chi sta a contatto con i pazienti si vaccini contro il morbillo, per la propria salute, quella dei propri familiari e quella dei pazienti".In tutto il territorio dell’Azienda USL Toscana centro (un milione e mezzo di abitanti) nel 2016 ai servizi di igiene e sanità pubblica sono arrivate solo una decina di notifiche di casi di morbillo. I casi dall’inizio dell’anno ad oggi sono invece già 97, di cui 71 nell’area fiorentina, 3 a Prato, 14 a Pistoia e 9 a Empoli.I sintomi più evidenti sono: febbre alta che può raggiungere anche 40 gradi di temperatura, mal di testa, congiuntivite, vomito, sensibilità alla luce, inappetenza e tosse stizzosa.

Questi primi sintomi sono accompagnati dalla comparsa delle macchie di Koplik, chiazze puntiformi di colore rosa pallido.

La febbre dopo qualche giorno scompare per 6-12 ore ma ricompare nuovamente accompagnata dall’esantema vero e proprio. La febbre in media, regredisce dopo 48 ore ma l’esantema permane per circa una settimana.Non ci sono farmaci antimorbillo, la terapia è sintomatica e prevede l’uso di paracetamolo contro la febbre, farmaci per lenire la tosse e balsami per la pelle contro le macchie. E’ necessario che la malattia faccia il suo decorso ed il paziente sia tenuto a riposo.

Ci sono solo due modi per non prendere il morbillo: aver contratto il virus in passato o essere stati vaccinati. "Voglio ricordare ancora una volta - aggiunge ancora Stefania Saccardi - che la vaccinazione è un atto che riguarda non solo chi la fa, ma l'intera comunità: chi si vaccina protegge non solo se stesso, ma anche chi, per motivi di salute, non può vaccinarsi ed è quindi più esposto. E' quello che gli esperti chiamano "effetto gregge": per garantirlo, la copertura vaccinale deve essere del 95%, mentre anche in Toscana è scesa molto al di sotto di questo livello".

Anche in Toscana, dove pure il livello di copertura è più alto rispetto alla media nazionale, nessuna vaccinazione raggiunge il livello del 95% che garantisce l'immunità di gregge. In particolare per quanto riguarda la vaccinazione antimorbillo (che viene fatta assieme a parotite e rosolia), siamo scesi dal 91,25% del 2006 all'88,67% del 2015. E nel 2016 (ma i dati non sono ancora definitivi) si è perso qualche altro punto percentuale.

Il quadro epidemiologico del morbillo

I dati dell'Istituto Superiore di Sanità dicono che dal 1° gennaio al 30 aprile del 2017 i casi di morbillo segnalati in Italia sono stati 1.920: di questi, l'88% non erano vaccinati, e l'8% avevano ricevuto una sola dose di vaccino; 176 i casi segnalati tra operatori sanitari.

In Toscana, questo il quadro epidemiologico fornito dal Sistema di sorveglianza integrata della Regione: dal 1° gennaio al 30 aprile 2017 i casi di morbillo sono stati 249. Erano stati 26 nell'intero 2016, 20 nel 2015, 65 nel 2014, 102 nel 2013. Dei 249 casi di quest'anno, solo 47 erano vaccinati, mentre l'81,1% non aveva copertura vaccinale. Di questi 249, 39 erano operatori sanitari. Sempre per quanto riguarda i 249 casi del 2017, il 14,90% sono arrivati al pronto soccorso, il 41,80% sono stati ricoverati. Sui 249 casi, 121 (il 48,6%) hanno riportato almeno una complicanza, tra cui diarrea, stomatite, epatite, insufficienza respiratoria, polmonite, otite.

La vaccinazione antimorbillo

Secondo quanto indica il calendario regionale delle vaccinazioni, la vaccinazione contro il morbillo consta di 2 dosi, per via sottocutanea, di cui la prima al 14/15esimo mese, in preparazioni combinate con i vaccini contro la parotite e la rosolia - MPR - o contro parotite, rosolia e varicella - MPRV -; la seconda dose è prevista a 5 - 6 anni.

Nelle età successive, la vaccinazione è offerta a tutti i suscettibili. Nei contatti dei casi e in occasione di focolai epidemici, la vaccinazione viene offerta attivamente a tutti coloro che sono suscettibili di contagio, possibilmente entro 72 ore dall'esposizione.

Vai alla pagina del sito della Regione dedicata alla vaccinazione antimorbillo

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La dottoressa Maria Grazia Santini direttore dell’area aziendale igiene e sanità pubblica evidenzia che in un terzo dell’anno i casi sono già 10 volte superiori rispetto a quelli notificati in tutto il 2016.

L’allarme “morbillo” era già nell’aria due anni fa, con i dati di copertura a 24 mesi di età calcolati sulla coorte 2013 che confermavano una progressiva tendenza al decremento della vaccinazione.

La copertura del morbillo, arrivata all’88,71%, si discosta sempre più dagli obiettivi previsti dai Piani per eliminare la malattia che è al 95%; al di sotto di questa percentuale non è più garantita la “immunità di gregge” della popolazione.

Con il crollo delle vaccinazioni il morbillo si diffonde: ogni persona ammalata ne può contagiare altre venti, secondo quanto riferito anche dall’Istituto Superiore di sanità.

Santini precisa che la malattia oltre ad essere molto contagiosa può avere anche gravi complicanze: encefaliti, polmoniti, epatite, sepsi e in alcuni casi effetti letali. La circolazione del virus, inoltre, può colpire persone fragili come i neonati, coloro che soffrono di malattie croniche (insufficienza renale, respiratoria, ecc…), i malati oncologici e chi, sempre per motivi di salute, non può vaccinarsi come ad esempio gli immunodepressi e le donne in gravidanza.

La copertura vaccinale, ribadiscono dai servizi di igiene e sanità pubblica, resta l’unica arma di prevenzione efficace per la protezione individuale e collettiva; cioè con il vaccino si protegge se stessi e quelli che si trovano in condizioni fragili. A questo proposito si ricorda che per essere protetti occorrono due dosi di vaccino.

I medici di medicina generale e della continuità assistenziale, ricorda Vittorio Boscherini, direttore del Dipartimento di medicina generale dell’AUSL Toscana Centro, nei giorni scorsi hanno inviato agli operatori sanitari ed ai cittadini una lettera di appello, sottolineando l’importanza della pratica vaccinale. Lo ribadiscono non solo a parole ma anche nei fatti concreti come la massiccia partecipazione alla campagna vaccinale antimeningococco.E’ vergognoso, sottolinea Boscherini che in un Paese come l’Italia riaffiorino malattie infettive come il morbillo a suo tempo debellate con la vaccinazione di massa. Siamo pronti ad impegnarci allineandoci anche al nuovo Piano nazionale nelle vaccinazioni di tutte le malattie infettive”.

Il morbillo da adultiIl morbillo è una malattia infettiva di origine virale molto contagiosa, che rientra tra le patologie infantili ma può colpire anche gli adulti. La malattia si trasmette principalmente attraverso la respirazione, la saliva ed in età adulta anche con l’attività sessuale.

Il periodo di incubazione del morbillo è stimato orientativamente fra i 10 ed i 15 giorni, trascorsi i quali, iniziano a comparire le prime chiazze superficiali nella regione orale e faringea.Il periodo di contagiosità massimo è nei 5 giorni precedenti la comparsa dell’esantema, ma in questo periodo il soggetto sta bene e quindi circola tranquillamente: per questo è molto facile che si contagino molte persone.

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