Medici di famiglia, ospedale e pazienti: la Toscana scopre internet

Se ospedale e medico di famiglia comunicano di più, l'assistenza migliora, a tutto vantaggio del paziente

Antonio
Antonio Lenoci
26 novembre 2015 13:54

Se ne è accorta la Regione Toscana che lancia nel 2015 CaRED (acronimo di Careggi e Re-Engineered Discharge), un progetto pilota partito da poco a Careggi, con l'obiettivo di cambiare e migliorare il modo di comunicare tra medicina generale e ospedale, prendendosi cura del paziente attraverso uno scambio di informazioni capillare tra medico di famiglia e ospedale in cui il paziente è ricoverato. "Una vera rivoluzione, se pensiamo che di solito i medici vengono a conoscenza del ricovero di un loro assistito solo dopo il suo rientro a casa" scrive senza paura la Regione Toscana.

"Dicono gli studi che una comunicazione coordinata ed efficace tra ospedale e medici di medicina generale può ridurre fino al 30% il ricorso non necessario all'ospedale" era necessario che qualcuno arrivasse a questa insospettabile conclusione.

Il progetto CaRED è stato presentato dall'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, assieme a Monica Calamai, direttore generale dell'azienda ospedaliera universitaria di Careggi, Andrea Belardinelli, direttore dello staff di Careggi, e Alessandro Morettini, medicina per la complessità assistenziale 2 di Careggi.

"L'integrazione tra ospedale e territorio, la collaborazione tra medici che lavorano in ospedale e medici di famiglia è uno dei punti cardine della riforma alla quale stiamo lavorando in questo periodo - dice Stefania Saccardi - Il progetto CaRED che presentiamo stamani va proprio in questa direzione. E' un progetto pilota e parte da Careggi, ma se funzionerà potrebbe progressivamente estendersi in tutta la regione".

"Un progetto molto bello, finalmente un uso avanzato dell'informatica - è il commento del presidente dell'ordine dei medici Antonio Panti - Un uso veramente interessante, perché consente di mettere in collegamento i curanti, medico di famiglia e medico ospedaliero, per garantire la continuità delle cure. E durante il ricovero consente l'interlocuzione tra medico di medicina generale e ospedale, in maniera tale da scegliere la terapia più opportuna. Un progetto che fa parte della cosiddetta medicina personalizzata".

"In questa prima fase - spiega Monica Calamai - sta lavorando al progetto un gruppo di lavoro - e questa è un'altra innovazione - a cavallo tra azienda ospedaliera e azienda territoriale. Una nuova modalità di lavoro e di intervento che ci auguriamo possa diventare una pratica di valenza regionale, per garantire sempre di più cure di qualità e sicure, e rispondere in maniera positiva alle sfide del futuro".

Finalmente una cartella elettronica. CaRED, promosso dall'azienda ospedaliera universitaria di Careggi, dall'Agenzia regionale di sanità e dal Centro gestione rischio clinico e sicurezza del paziente della Regione Toscana vede come "cuore tecnologico del progetto", la "cartella informatizzata dell'ospedale", che "permetterà in via sperimentale ai medici di medicina generale di entrare nel percorso clinico assistenziale dei pazienti fin dalle prime fasi del ricovero".

Al momento le segnalazioni da parte dei pazienti raccontano di cartelle recuperate tra i vari reparti e trasportate a mano dai pazienti all'interno della struttura, tra piani e corridoi. Il nuovo sistema, non solo avvertirà il medico di famiglia dell'avvenuto ricovero del suo paziente al momento dell'ingresso in ospedale, ma gli "darà anche la possibilità di "vedere" direttamente la cartella ospedaliera del suo assistito".Nel 2015, la Chat. Spiega la Regione Toscana "Il nuovo servizio consentirà addirittura l'interazione tra medico di famiglia e il suo collega ospedaliero, attraverso una sorta di "chat" inserita all'interno della cartella elettronica, creando così una innovativa comunicazione in tempo reale".

Addirittura.

Il progetto nella sua prima fase coinvolge circa 160 medici di medicina generale di 6 zone del bacino di utenza dell'ospedale di Careggi: Rifredi-Castello, Statuto-Vittoria, Porta al Prato-Puccini, Novoli-Piagge, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino. Si stima che i cittadini che potrebbero essere seguiti grazie a questo nuovo sistema di comunicazione integrata sono circa 230.000 (bacino di riferimento dell'area metropolitana di Careggi).

Il progetto CaRED si ispira alle esperienze già in corso negli Stati Uniti. Uno studio americano del 2014 ha dimostrato che ottimizzando il processo di dimissione dall'ospedale si ottiene una netta riduzione del numero di reingressi precoci (entro 30 giorni). 

Gli archivi delle Testate giornalistiche, non solo locali, sono pieni di casi in cui i familiari lamentano un mancato ascolto da parte dei medici ed una carenza strutturale: casi limite sono il paziente perso in corsia, come le operazioni di organi sani al posto dei malati, sino ai ricoveri d'urgenza successivi alle dismissioni anticipate. Nonostante questo nell'era della digitalizzazione avanzata in una Regione che ancora non garantisce il 100% della copertura di rete, risulta una intuizione sorprendente il fatto che "Una buona coordinazione degli operatori sanitari, unita ad una serie di interventi che danno al paziente e ai suoi familiari un ruolo riconosciuto nella gestione del rientro a casa, possano ridurre la probabilità di un ingresso anticipato al pronto soccorso causato per esempio dall'assunzione non corretta di una terapia.

Diventa quindi cruciale il coordinamento tra tutte le figure coinvolte: medici e infermieri e, come anelli essenziali della catena, il medico di medicina generale, il paziente e i suoi familiari".Il foglio elettronico nasce sull'Apple II nel 1979, e sull'IBM PC nel 1981. La Chat è nata nei primi anni '90. Sarebbe bastato un sorso di umanità?

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