Ieri sera, nell'ambito del programma delle Notti dell’Archeologia in Toscana, all’interno dell’area archeologica di Fiesole, nella splendida terrazza sovrastante il Teatro Romano, si è degustato un menù progettato da Luca Bertini, ideatore dell’iniziativa Magna Etruria, con la collaborazione del Caffè del Teatro Romano di Alvaro Fini, il Comune di Fiesole e Vetrina Toscana.
I partecipanti hanno potuto assaggiare cibi etruschi e romani all’interno degli scavi archeologi in un’atmosfera a ritroso nel tempo, alla ricerca delle origini del gusto. La prima edizione di Magna Etruria si rivela un viaggio alle radici genealogiche della cucina toscana, circondati dalle vestigia di questi due popoli che si sono combattuti per poi fondersi gli uni negli altri, anche per quel che riguarda le abitudini alimentari. Il menù delle serate si ispirano alle fonti di studio sull’alimentazione degli Etruschi, sia di tipo letterario (greche e latine), sia sui reperti archeologici e sugli affreschi rinvenuti nelle tombe, appositamente analizzate da Luca Bertini, che durante la cena, tiene una vera e propria conferenza. Si parla di uova, alimento immancabile del banchetto etrusco.
Agli ospiti di riguardo, infatti, si offrivano uova sode prima di iniziare il pasto. Tracce della sacralità di questo alimento rimangono nel rito cattolico della benedizione delle uova, fonte di nuova vita, durante la settimana santa che precede la Pasqua, ma ancor più nelI'usanza, tipica di tutto il centro Italia, di consumare uova sode benedette prima di iniziare il pranzo pasquale. E si finisce con la lattuga, che nella cultura gastronomica etrusca veniva servita alla fine del pranzo, perché aveva il compito di facilitare la digestione. Piatto centrale la zuppa di farro, offerto dal Consorzio Produttori della Garfagnana IGP.
Nelle date del 15 e 29 luglio repliche. Mercoledì con libero accesso al concerto di musica Jazz nell’anfiteatro.