Salario minimo, o sgravi fiscali?

Il tema del Lavoro impegna la campagna elettorale in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 agosto 2022 16:34
Salario minimo, o sgravi fiscali?

Firenze, 27 agosto 2022 – “Paghe orarie che spesso non raggiungono i 3 o i 4 euro l’ora. La piaga sociale che ad oggi colpisce più di 4 milioni e mezzo di italiani è il salario minimo al di sotto della soglia di dignità” lo scrive senza mezzi termini Tommaso Pierazzi candidato del Movimento5Stelle alla Camera, che punta il dito contro i “contratti pirata che danneggiano non solo i lavoratori ma anche le aziende serie dove si applicano i contratti nazionali”. Prendendo atto della previsione del Censis secondo la quale in Italia nel 2050 ci saranno 5,7 milioni di lavoratori poveri, Pierazzi illustra la posizione del M5S: “Dobbiamo agganciarci ai contratti collettivi più rappresentativi delle associazioni datoriali di categoria per eliminare le paghe “da fame”: il punto di riferimento deve essere un salario minimo non più basso di 9 euro l’ora”.

A questo si aggiunge la proposta sull’orario di lavoro: “L’Italia è il paese dove lavoriamo di più e produciamo meno. La media annua di ore lavorate procapite in Italia è di 1723 ore l’anno, in Germania 1356, in Francia intorno a 1500. Per questo nel nostro programma oltre al salario minimo, proponiamo la sperimentazione di una riduzione dell’orario di lavoro soprattutto nei settori a più alta intensità tecnologica. Le imprese che aderiranno al programma beneficeranno di esoneri, crediti di imposta e incentivi per l’acquisto di nuove dotazioni tecnologiche e nuovi macchinari”.

"La riduzione del cuneo fiscale è il primo fondamentale passo per rilanciare l'economia" il senatore Massimo Mallegni (FI) insiste su una misura "che può essere adottata subito dal Governo, per sollevare imprese e famiglie"."Tanti parlano di cuneo fiscale ma non sanno di cosa si tratta -esordisce Mallegni- perchè non hanno mai seguito le buste paga dei propri dipendenti e non sanno cosa significa per un imprenditore pagare ogni mese le tasse sul lavoro. Un a follia che riduce drasticamente gli stipendi dei lavoratori e fa pagare all'imprenditore il 110% dell'importo netto che il dipendente si trova a ricevere.

La riduzione del cuneo fiscale significherà mettere tasche degli italiani per dai 150 ai 200 euro in più al mese, cioè 2400 euro all'anno su uno stipendio medio 1500 euro. Un valore importantissimo che renderà famiglie più serene e metterà le imprese nelle condizioni di spendere meno tasse. In sostanza: stipendi più alti per i cittadini e possibilità di fare investimenti per le imprese. E' questo il punto nodale della questione: si parla tanto di bollette che aumentano e costo della vita che lievita e per questo bisogna garantire più soldi agli italiani.

Il taglio drastico del cuneo fiscale significa questo -chiude Mallegni- il Governo può attivarsi immediatamente e lo Stato non perderà denaro perchè sarà quello che entrerà nelle tasche di chi lavora, che sarà totalmente speso dalle famiglie e porterà un incremento incredibile del gettito".

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