«La Passione secondo Matteo» di Francesco Corteccia

Dall'Homme Armé la prima incisione discografica in assoluto del musico del Granduca Cosimo I

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2021 13:38
«La Passione secondo Matteo» di Francesco Corteccia

Dopo averla eseguita dal vivo in alcune rassegne, fra cui O Flos Colende e FloReMus, L’Homme Armé ha finalmente deciso di realizzare la prima incisione discografica al mondo de «La Passione secondo Matteo» di Francesco Corteccia, il musico prediletto del Granduca Cosimo I.

A cavallo tra gli anni Venti e Trenta del XVI secolo, il giovane musicista mediceo compone due passioni. La Passione secondo Matteo, del 1532, è a tutt’oggi ancora inedita: la trascrizione è stata effettuata alcuni anni fa da Fabio Lombardo direttamente dal manoscritto conservato all’Opera del Duomo. Un bellissimo esempio del particolare stile fiorentino che si andava sviluppando in quegli anni parallelamente all’invenzione del madrigale. È il primo esempio nella storia di passione polifonica, elaborata in un linguaggio musicale tuttavia facilmente intellegibile, probabilmente con inserti parlati in volgare e una valenza politica nella quale i fedeli dell’epoca, come spiegheremo più avanti, potevano facilmente identificarsi.

La registrazione è prevista in questo mese di aprile 2021: una vera sfida, che per realizzarsi, in questi tempi di grandi difficoltà, ha bisogno di un piccolo aiuto da parte degli appassionati di musica e dei fans de L’Homme Armé. L’Associazione ha difatti lanciato una raccolta fondi su Gofundme, che ha superato di poco il 60% della cifra da raggiungere. Ogni contributo sarà fondamentale per permettere all’idea di diventare realtà: con una donazione superiore ai 30 euro si riceve una copia del CD omaggio, ma tutto è prezioso, anche la donazione minima di 5.

L’organico sarà formato dai cantanti che presero parte all’esecuzione in pubblico del 2019: Gabriele Lombardi, Riccardo Pisani, Andrès Montilla-Acurero, Paolo Fanciullacci, con la partecipazione di un ulteriore selezionatissimo gruppo di voci maschili. L’ Ensemble sarà diretto da Fabio Lombardo. La voce recitante è quella dell’attore Pietro Bartolini.

L’idea che sta dietro a questa registrazione nasce dalla riesumazione dal manoscritto (nell’Archivio di Santa Maria del Fiore) della Passione secondo Matteo: il racconto della Passione di Cristo è uno dei momenti culminanti della liturgia pasquale, che tra la domenica delle Palme e il venerdì santo viene presentato nelle varie versioni riportate dai quattro evangelisti. Questa narrazione, che nella liturgia tradizionale veniva fatta per mezzo dell’antica salmodia, appare per la prima volta nell’esempio di Corteccia in versione polifonica, nel nuovo stile musicale che si sta sviluppando a Firenze proprio in quegli anni.

Questo stile, semplice e intenso, tenta di rendere più drammatica la narrazione evangelica, che, seppur parte del rito liturgico, costitutiva uno dei momenti più seguiti anche dal popolo fiorentino. Le due Passione di Corteccia, quella secondo Giovanni (1527) e quella secondo Matteo (1532), prendono vita in un momento particolarmente travagliato della vita cittadina: la cacciata dei Medici, la terza Repubblica, la peste, l’assedio delle truppe imperiali, la capitolazione per tradimento, il salvataggio dal sacco ad opera di Clemente VII, e il ritorno definitivo dei Medici con l’incarico di primo duca ad Alessandro il Moro.

Senza dimenticare una nuova ondata di spirito savonaroliano. Se lo stile polifonico può essere visto come un retaggio della ricca tradizione musicale fiorentina, quindi uno stile essenzialmente d’elite, il particolare stile che usa Corteccia in queste Passioni ha una peculiare semplicità che lo rende uno strumento efficace per l’enunciazione di testo. Tanto più se si considera che, secondo un’ipotesi musicologica, le parti non polifoniche dell’evangelista erano probabilmente lette ad alta voce e in lingua volgare.

Tutto questo rendeva la narrazione evangelica particolarmente immediata e comprensibile anche agli ascoltatori meno acculturati. Se poi consideriamo che la versione di Matteo è delle quattro la versione più politica, possiamo immaginare come questa narrazione potesse impressionare il popolo, che proprio in quegli anni viveva una sua forma di calvario dovuta ai vari travagli politici.

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