Ieri sera a Firenze la Glenn Miller Orchestra di Wil Salden

Al teatro Verdi è tornato a rivivere il classico swing con il nuovo spettacolo Jukebox Saturday Night

Nicola
Nicola Novelli
21 marzo 2019 07:39
Ieri sera a Firenze la Glenn Miller Orchestra di Wil Salden
Fotografie di Miriam Curatolo

FIRENZE- 70 anni dopo il Teatro Verdi è tornato a vibrare delle note del swing, come accadeva negli anni quaranta, quando nella più grande sala di Firenze, svuotata dalle poltrone la platea, si poteva anche ballare accompagnati dalla musica delle grandi orchestre. Ieri sera la Glenn Miller Orchestra è tornata in città per regalare al pubblico fiorentino uno spettacolo musicale diretto da Wil Salden per presentare il proprio ultimo album, “Jukebox Saturday Night “, e far rivivere la magia di un’era con il sabato sera si correva a ballare dal vivo nelle sale da concerto, oppure nei salotti con i dischi di bachelite a 78 giri.

L’ensemble jazz tedesca dal 1985 gira l’Europa celebrando il mito di uno degli indimenticati musicisti del Novecento. Erano già stati a Firenze tre anni fa, ma gli appassionati sono tornati a gremire il Verdi, i più vecchi per rinverdire il ricordo, i giovani per conoscere meglio un’epoca affascinante. Un complesso composto da 13 strumenti a fiato, sezione ritmica e pianoforte a coda, con le apparizioni sul palco di una fascinosa cantante, bionda in eleganti abiti di raso, come usava al tempo.

In scaletta brani di Glenn Miller, George Gershwin, Hoagy Carmichael, Cole Porter con un’attenzione particolare ai brani cantati da Frank Sinatra. Anche stavolta la platea fiorentina si è lasciata cullare sulle classiche note di “Moonlight Serenade”, “In The Mood”, “Blue Moon”, “What A Wonderful World”. In scena l’orchestra ammicca al pubblico, e mentre i solisti si alternano al microfono gli altri musicisti danno vita a coreografiche mimiche, quasi volessero danzare con gli spettatori seduti.

L’originale Glenn Miller Orchestra, negli anni ‘30 fu l'orchestra più popolare negli Stati Uniti, mentre, arruolatosi volontario nell’esercito, il compositore diresse un'orchestra militare, la Army Air Force Band, mentre la sua incisione di Chattanooga Choo Choo, superava il milione di copie vendute. La moderna Glenn Miller Orchestra di Wil Salden ne riproduce la formazione orchestrale centrata sulla sezione fiati di ance e ottoni con la sordina. Ne risulta un suono vellutato, adatto a melodie orecchiabili. Marginale l'improvvisazione, soverchiata da una partitura completa anche nelle variazioni e negli assolo. Teutonica la disciplina delle sezioni per produrre un swing ballabile, cadenzato e con pochi cambi di ritmo.

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