Greve scommette sulla biodiversità

E il Chianti fa leva sulle opportunità del wedding tourism

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 gennaio 2017 00:02
Greve scommette sulla biodiversità

Il Comune di Greve in Chianti continua ad investire sulle opportunità economiche e turistiche legate ai processi agricoli della biodiversità. Riscoprire l’identità rurale del territorio attraverso il rilancio di una campagna di promozione e di un cartellone di eventi che mette in vetrina, per un intero anno, la qualità e la tipicità dei prodotti e delle tradizioni locali. E’ l’obiettivo del piano di valorizzazione elaborato per il 2017 delle eccellenze chiantigiane proposto dall’assessore alle Attività produttive e al Turismo Gionni Pruneti che conduce il suo lavoro in stretta collaborazione con le associazioni del territorio. L’utilizzo dei grani antichi, in particolare il grano Senatore Cappelli, la tradizione del pane e della pasta artigianale a Strada in Chianti dove da oltre un secolo e cinque generazioni la storica famiglia Fabbri opera per diffondere su scala nazionale e internazionale i pregi e i vantaggi in termini di salute alimentare dei prodotti derivati dalla coltivazione del grano.

Il giaggiolo e i suo molteplici impieghi, dal settore cosmetico al terapeutico, dall’alimentare all’artistico a San Polo in Chianti, frazione di Greve che vanta una delle coltivazioni più consistenti e note a livello europeo. La castagna, prodotto principe della montagna chiantigiana, che cresce copiosa tra i boschi di Lucolena, ai piedi del monte San Michele. La frittella di riso che si lega a Montefioralle, borgo medievale tra i più pregiati d’Italia, preparata secondo un’antica ricetta e una tradizione paesana che si coltiva da cinquant’anni.

“Ogni frazione del nostro territorio, che si caratterizza per vastità ed estensione geografica– spiega l’assessore Pruneti – ricordiamo che Greve è connotata da sette frazioni confinanti con tre diverse aree, Firenze, Siena, Valdarno, ha una tipicità locale che la identifica sul piano paesaggistico ed enogastronomico. Il nostro lavoro è teso ad esportare le produzioni migliori non solo per mantenere vivo il patrimonio di culture e tradizioni che rendono unico il Chianti ma per incentivare l’appeal turistico e produrre una ricaduta economica sul tessuto ricettivo, agricolo e legato alla ristorazione”. Greve, storicamente, si fregia del prestigioso titolo di capitale del vino ed è sulle potenzialità e sulle vocazioni di questa produzione che la giunta Sottani forgia il suo brand per moltiplicare le opportunità di promozione del territorio.

“Il vino si fa in quattro – aggiunge l’assessore - è un nostro cleim che mira a promuovere la produzione vitivinicola a Greve e nelle frazioni di Panzano, Lamole e Montefioralle, siti di grande bellezza e pregio storico architettonico dove gli eventi dedicati al vino rappresentano appuntamenti consolidati e di importante richiamo a livello turistico”.

L’ufficio Promozione del territorio ha già stilato il programma degli eventi per l’intero anno. Si parte con la tradizionale festa di San Giuseppe a Montefioralle, la Sagra della Frittella, in programma il 18 e il 19 marzo. La prima settimana di maggio, dal 4 al 7, è dedicata alla riscoperta del fiore del Giaggiolo a San Polo, mentre alla fine del mese, il 20 e il 21 maggio, sale sul palcoscenico delle eccellenze “I vini nel Castello” a Montefioralle. Il cartellone prosegue a giugno, dal 2 al 4, con “I profumi di Lamole” e l’8 luglio a Strada dove la comunità si ritrova intorno alla festa “Dalla spiga al piatto”.

A settembre la scena è dominata da sua maestà il vino: la 47ma edizione dell’Expo Chianti Classico si terrà a Greve dal 7 al 10, e “Vino al vino” a Panzano dal 14 al 17, a Montefioralle “Montefioralle Divino” il 23 e il 24. La fiera di sapori, frazione per frazione, sale infine in montagna a Lucolena per la festa della castagna dal 20 al 22 ottobre.

Palazzi storici, monumenti, cantine e persino palcoscenici teatrali. Il sipario della storia del Chianti si alza sul giorno più bello per proporre alle coppie italiane e straniere matrimoni fuori dalla casa comunale in location originali e di prestigio. Sono sempre più numerose le strutture ricettive che aderiscono al progetto dei Comuni di moltiplicare le opportunità economiche e valorizzare il territorio attraverso il turismo matrimoniale. La rete pubblico-privata, nata dalla collaborazione con gli operatori economici locali, punta a sviluppare spazi e condizioni in favore del wedding tourism.

Un'operazione, inaugurata dal Comune di Greve, il primo territorio del Chianti che ha avviato questo percorso attraverso le convenzioni attive con i castelli di Vicchiomaggio e Verrazzano e poi diffusa in tutto il territorio, San Casciano, Tavarnelle e Barberino, dove complessivamente sono una quindicina i luoghi da favola, trasformati in uffici di stato civile decentrati disponibili per la celebrazione del rito civile. Barberino è il comune che conta il maggior numero di sedi adibiti a tali funzioni.

Una cantina storica, una villa secentesca, una torre, un ristorante, una struttura ricettiva, in alcune delle aree più prestigiose di Barberino come Sant'Appiano, Petrognano e Prumiano, hanno stipulato un contratto di comodato d'uso con la giunta Trentanovi. Si tratta della Fattoria Sant'Appiano che offre per la prima volta la possibilità di sposarsi in una cantina storica, scavata nel tufo, analogamente Il Paese dei Campanelli è il primo ristorante del Chianti che consentirà alle coppie di unirsi in matrimonio nei loro spazi situati nel borgo di Petrognano, dove è collocata anche l'azienda Le Vedute che ha aderito al progetto.

La villa di Prumiano, nel territorio del Chianti Classico, è un'altra location di prestigio con la quale è iniziata la collaborazione, cui recentemente si è aggiunta la villa Torre Il Santo.

L'accordo della durata triennale prevede che le aziende concedano al Comune l'utilizzo di uno spazio destinato ad ospitare l'ufficio di stato civile separato e la possibilità di celebrarvi il matrimonio in forma di rito civile. “Rilanciamo l’immagine di Barberino nel mondo, già nota come Bandiera Arancione, – dichiara il sindaco Giacomo Trentanovi - offrendo la possibilità di sposarsi, nella forma del rito civile, in un territorio ricco di dimore, torri, casolari, cantine storiche e strutture tipiche che riconducono alle radici della cultura rurale.

Il nostro obiettivo è quello di promuovere l’identità del Chianti nella sua essenza più vera intrecciando risorse agricole e tipicità enogastronomiche, tradizioni, eventi culturali, arte e paesaggio”. Un'altra novità interessa le location pubbliche. Oltre al palazzo comunale, Barberino offre la possibilità di dire sì nel palazzo dei Pellegrini, nella Cappella di San Michele Arcangelo e nel Teatro comunale Regina Margherita a Marcialla.

Ammonta a 1870 posti letto la disponibilità complessiva del territorio barberinese a fronte di una popolazione complessiva pari a oltre 4000 abitanti. Un centinaio le strutture attive con un'offerta turistica varia ed eterogenea, articolata su agriturismi, residenze d'epoca, case-appartamenti vacanza, affittacamere, un campeggio e due alberghi. “Il nostro percorso - specifica l'assessore ai Matrimoni Giannino Pastori - avviato con la pubblicazione di una manifestazione di interesse ha iniziato a coinvolgere alcune prestigiose realtà del nostro territorio, un punto qualificante del nostro programma elettorale che continueremo a sviluppare per incrementare le potenzialità economiche del Chianti".

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