Grandi Opere, in piazza per bloccare tutto: dalla TAV all'Aeroporto di Firenze

Venerdì a Roma la Conferenza dei servizi sull'ampliamento dell'Amerigo Vespucci a Peretola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2018 14:09
Grandi Opere, in piazza per bloccare tutto: dalla TAV all'Aeroporto di Firenze

 Quest’anno la data coincide con l’assemblea dell’ONU sul clima, la COP 24 che si sta svolgendo in Polonia. Sabato 8 dicembre 2018 si terrà la nona "Giornata internazionale contro le grandi opere inutili". La data ricorda la manifestazione che nel 2005 segnò la riappropriazione da parte dei cittadini del cantiere TAV che era stato approntato a Venaus.

Assemblee in tutta Italia da Nova Siri, Venezia, Firenze a Roma e Venaus hanno deciso che quest’anno si tenessero iniziative diffuse sui tanti territori dove progetti e cantieri "mettono a rischio il futuro di sistemi ambientali fondamentali per la vita delle comunità umane ed ecologiche". I No Tav di Firenze spiegano "A Torino ci sarà una manifestazione importante - tre i mezzi di trasporto organizzati in partenza dal capoluogo toscano - a Firenze abbiamo pensato di concentrare simbolicamente l’attenzione sulla Piana che continua ad essere oggetto di interventi infrastrutturali e urbanistici devastanti, culminati con il progetto del nuovo Aeroporto intercontinentale.

Venerdì 07 proprio sul Masterplan del nuovo aeroporto vi sarà a Roma la Conferenza di Servizi che speriamo sancisca l’abbandono di questa ennesima follia. Ma nella Piana e nelle città sono più che mai vive le opposizioni a tutti i cantieri inutili: Tunnel TAV, inceneritori, autostrade, tranvie sbagliate, ospedali fantasma, svendita del patrimonio e del territorio, privatizzazioni dei servizi, consumo di suolo" commentano gli organizzatori della mobilitazione fiorentina.La Manifestazione dell'8 dicembre è alle ore 10.30 al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, poi ci sarà una passeggiata attorno al lago di Peretola, "uno specchio d’acqua che ancora, nonostante il degrado della zona, ha interessanti aspetti ambientali e accoglie fauna locale e migratoria".La breve camminata finirà al Presidio della Piana realizzato da varie realtà sociali in un luogo simbolico: sul tracciato della pista del nuovo aeroporto e vicino al progettato inceneritore di Case Passerini.Qui, dopo un momento conviviale, si terrà una assemblea dei partecipanti e dei promotori della giornata.Accanto alla Val di Susa si schiera anche l'Associazione Idra che però non sarà sulla Piana, ma organizza un Presidio informativo di solidarietà alla manifestazione nazionale del pomeriggio a Torino.

Appuntamento alle 10 e 30 davanti alla Prefettura in via Cavour a Firenze."Investiamo in buon governo della spesa (debito pubblico di oltre 2300 miliardi di euro!), in trasporti pubblici efficienti, in manutenzione e sicurezza di infrastrutture e territorio, in beni culturali, salute, istruzione e ambiente!" esclamano gli attivisti di Idra che presenterà alle 11.30 un collegamento skype con Ombretta Bertolo sindaca del Comune di Almese (TO)

Il CPA Firenze Sud dichiara "L’otto dicembre saliremo a Torino, marciando nuovamente al fianco al Movimento No Tav. Un movimento che in oltre venticinque anni di lotta abbiamo conosciuto bene davanti ai cancelli blindati del cantiere, nei campeggi estivi, nelle notti fra sentieri impervi, nelle marce fra i paesi della Valle, fino alle numerose iniziative qua a Firenze e al Centro Popolare.Un movimento che ha saputo essere esempio da seguire ed è riuscito fare della battaglia all’alta velocità una lotta generale e generalizzabile che ha messo in discussione l’intero “sistema” a cui il TAV è funzionale e che dal TAV ci ricava profitto e che il TAV lo impone. E’ per questo che la bandiera NoTav è diventata non solo il “simbolo” della Valle che resiste alla militarizzazione, all’amianto, alla devastazione ambientale, ma sventola nei picchetti contro gli sfratti, davanti ai cancelli delle fabbriche, dai balconi delle scuole autogestite dagli studenti o davanti a un presidio sanitario che rischia la chiusura: perché la lotta contro il TAV è la lotta per la messa in sicurezza e la cura dei territori e delle infrastrutture, è la lotta per i servizi sociali, per una sanità accessibile e di qualità, è lottare per un edilizia popolare e contro la speculazione immobiliare, per la scuola pubblica, per un lavoro non nocivo e sfruttato, per un salario degno.

A volere quest’opera inutile, dannosa e imposta e difesa con denunce e manganelli, c’è un fronte trasversale che si estende dalle grandi ditte del cemento, dal Partito Democratico e le sue cooperative, dai padroni grandi e piccoli sino ai principali organi di stampa e televisione, dai fascisti di Casapound alle segreterie dei sindacati venduti di CGIL, CISL e UIL. Un fronte che Salvini e la sua lega si propongono oggi di guidare, costruendo sulla continuità tra l'impianto repressivo e razzista dei governi targati PD e quello dell'attuale governo Lega-M5S. A Torino l’otto dicembre ci siamo.

Perché fermarli, tocca a noi, per davvero". Anche la Federazione Anarchica Italiana si mobilita in sostegno alla giornata di lotta contro le grandi opere dell'8 dicembre, e in particolare alla manifestazione NO TAV che si terrà a Torino. "Contro le grandi opere e contro il TAV: azione diretta, autogestione! Sosteniamo le manifestazioni che si terranno l’8 dicembre in varie località: a Torino, a Niscemi, a Melendugno, a Udine. Tra le molte iniziative che ci saranno, la manifestazione convocata a Torino dal Movimento NO TAV sarà una tappa fondamentale per i movimenti che si oppongono alle nocività e alla devastazione dei territori. Le grandi opere non possono essere dunque messe in discussione perché oltre ad essere affari enormi attorno a cui girano forti interessi economici, hanno una valenza politica ancora più importante.

Infatti è in questi progetti che si realizza la spartizione clientelare e la definizione dei rapporti di potere interni alla classe dirigente, sono anche queste opere a costituire garanzie politiche a livello internazionale. Inoltre, la capacità di imporre questi progetti nonostante l’attivismo dei movimenti d’opposizione è divenuto uno dei terreni su cui il Governo dimostra la propria forza e stabilità. Per questo le lotte contro le grandi opere hanno un’importanza che supera la mera questione del progetto, perché possono favorire una rottura politica e sociale.

Per questo in difesa del TAV si serrano i ranghi della classe dirigente: il Partito Democratico scende in piazza a Torino per sostenere il TAV con la Lega e Forza Italia, insieme ad industriali e confederazioni sindacali collaborazioniste, incontrando qualche prima apertura da un Movimento 5 Stelle che ha già deciso, tra l’altro, di abbandonare l’opposizione al TAP e al MUOS. Dopotutto anche le grandi opere – come le missioni militari – sono giustificate con la retorica dell’«interesse nazionale». Sappiamo che non ci sono governi amici e che anzi, ogni governo è nemico dei movimenti di lotta e di opposizione sociale.

Basti pensare che con il nuovo “dl sicurezza” si avrà una maggiore criminalizzazione dei movimenti, con l’inasprimento delle condanne penali per pratiche come l’occupazione o il blocco stradale, molto frequenti nelle azioni di resistenza dei movimenti popolari contro le grandi opere. È liberando la vasta capacità di esprimere autogestione e azione diretta che i movimenti hanno spesso dimostrato che sarà possibile non solo fermare le grandi opere, ma liberarci dalla devastazione capitalista".

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