Gli effetti della guerra in Ucraina sui prezzi

Costi alle stelle, produzioni rallentate e materiali irreperibili. Situazione ormai fuori controllo per l'energia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2022 08:45
Gli effetti della guerra in Ucraina sui prezzi

Con un costo della materia prima che potrà oscillare tra i 180 ed i 210 euro per MWh, la bolletta del comparto produttivo italiano è proiettata verso i 34 miliardi di euro (57 miliardi se si tengono presenti anche i settori agricoli e dei servizi).

Non possiamo più attendere: scarseggiano materiali e gli impianti di produzione stanno chiudendo. Occorrono subito misure per calmierare i prezzi e compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese, altrimenti i cantieri del Pnrr anche per carenza di materie di prime si fermeranno tutti”.

È l’allarme lanciato dal Presidente Ance, Gabriele Buia, alla luce del peggioramento delle condizioni del mercato delle costruzioni delle ultime settimane.

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Un grido d’allarme rilanciato dal presidente di Ance Firenze Pierluigi Banchetti: “Il rischio concreto a cui ci troviamo di fronte è quello dello stop dei cantieri aperti e di un rinvio sine data di quelli in partenza a causa di due fattori essenziali: da un lato l’aumento folle dell’energia e dei carburanti e dall’altro l’aumento dei materiali da costruzione che sono diventati irreperibili. Ad essere a rischio per altro sono sia le grandi opere, come i lavori autostradali e la realizzazione delle nuove linee tramviarie, così come i piccoli interventi, soprattutto dove c’è movimento terra e impiego di macchine energivore.

L’approvvigionamento dei materiali poi è reso particolarmente difficile non solo dai rallentamenti della produzione ma anche dalla carenza di mezzi che possano effettuare il trasporto a causa degli aumenti a cui è andato incontro il gasolio. Le nostre aziende vivono un momento davvero complicato e la preoccupazione è che il settore debba fermarsi proprio quando con i bonus e il Pnrr si intravedeva la possibilità di un concreto rilancio dell’attività e quindi anche dell’occupazione.

Ecco perché serve un intervento deciso e immediato non solo a sostegno del settore ma della nostra intera economia”.

“È fondamentale che il Governo preveda una norma per un’ulteriore moratoria dei mutui almeno alla fine dell’anno. Stiamo battagliando da settimane, avendo presentato emendamenti al Decreto Sostegni e avendo interloquito con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per spiegare una cosa che, francamente, pensavamo di non dover spiegare a nessuno. La pandemia ha distrutto quasi tutte le imprese del turismo e adesso, che sembrava esserci uno spiraglio di voglia di tornare nel nostro paese per visitare le città d’arte e assaporare la cultura italiana, è arrivata la guerra in Ucraina. Per questo il Governo ha introdotto lo stato d’emergenza fino a fine anno ma, allo stesso tempo, le moratorie per i mutui termineranno il prossimo 31 giugno" dichiara il Senatore di Forza Italia Massimo Mallegni.

"Non è pensabile che il sistema bancario e il sistema delle imprese si trovi strangolato da un momento all’altro perché le aziende non saranno in grado di remunerare i mutui contratti: dobbiamo dare – ancora una volta – un po’ di respiro alle imprese che con fatica, quelle che erano sopravvissute, stavano tentando di riprendersi senza licenziare nessuno. Il caro energia ha rimesso in ginocchio tutto il sistema turistico e industriale, per questo ci troviamo a lottare in Commissione per spiegare quanto sia necessario un provvedimento.

Siamo basiti dalla sordità del livello governativo italiano e quello europeo, inclusi gli organi di controllo come Eba. Dobbiamo in tutti i modi prevedere la possibilità delle banche di concedere – fino alla fine dell’anno – alle imprese di pagare soltanto gli interessi sulle quote di ammortamento e tenere sospese le quote capitale. È l’unica possibilità per sopravvivere. Chi non lo capisce si renderà complice di un fallimento generale delle aziende italiane, molte delle quali hanno già deciso di non aprire, fermare le produzioni o sospendere le attività.

Auspico che il Governo capisca questa emergenza ed attui immediatamente un provvedimento ad hoc o dia parere favorevole sugli emendamenti presentati da Forza Italia. Non possiamo essere ostaggio di qualche burocrate della ragioneria dello Stato che, per qualche incomprensibile motivo o perché di notte dorme comunque al caldo, induce le imprese italiane al fallimento”.

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