Export in Toscana: bene moda, male oreficeria

Trainano gli Stati Uniti, fra i mercati europei crescono soprattutto Svizzera, Olanda, Turchia e Spagna

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2015 13:49
Export in Toscana: bene moda, male oreficeria

Tiene l’export toscano favorendo la crescita delle imprese esportatrici, ancora difficoltà per quelle operanti sul mercato interno. A livello settoriale bene sistema moda, meccanica e mezzi di trasporto. Andamenti negativi per oreficeria ed elettronica.

 Prosegue nel terzo trimestre 2014 la crescita delle esportazioni toscane, il cui valore è aumentato del 5,1% rispetto all’analogo periodo del 2013 (al netto delle transazioni di metalli preziosi), e dunque – ancora una volta – ad un ritmo decisamente superiore rispetto alla media nazionale (+2,2%) ed alle principali regioni esportatrici(Emilia Romagna +4,0%; Veneto +2,1%; Piemonte +1,8%; Lombardia +1,4%; Friuli -0,2%).

Il traino dell’export consente alle imprese manifatturiere esportatrici di realizzare una crescita del proprio fatturato complessivo (+1,9%) e di limitare la flessione produttiva (-0,5%), a fronte di andamenti decisamente negativi per le imprese operanti sul solo mercato nazionale tanto in termini di fatturato (-3,4%) che di produzione (-3,1%). Il canale estero alimenta inoltre anche gli ordinativi ricevuti dalle imprese toscane (+1,1% per quelli provenienti dai mercati internazionali), mentre la flessione degli ordini nazionali resta significativa (-4,9%).

Sono questi alcuni fra i principali elementi che scaturiscono dall’ultima analisi realizzata dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana sui flussi di export regionale, contenuti nel report “Il commercio estero della Toscana – III trimestre 2014”.

“Gli ultimi dati sul commercio estero – sottolinea Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana – confermano ancora una volta il ruolo di sostegno alla crescita proveniente dai mercati esteri, che nel trimestre in esame ha interessato soprattutto il continente americano (Stati Uniti e Messico) ed i paesi europei extra Unione (Turchia e Svizzera). È evidente come da queste note positive manchino all’appello soprattutto i paesi più vicini a noi: le esportazioni all’interno dell’UE sono infatti quasi ferme, a testimonianza della crisi che ancora attanaglia il vecchio continente.

Occorre poi sottolineare che, malgrado i successi sul fronte estero, è tuttora assente la domanda interna: se consideriamo che le imprese manifatturiere toscane esportano circa il 25% del proprio fatturato, la leva della domanda estera è dunque insufficiente a riportare in positivo la produzione del settore manifatturiero, che nel III trimestre 2014 si è infatti ridotta del 2,0% su base annua. In prospettiva i margini di miglioramento sono elevati, se consideriamo che le misure recentemente adottate dalla BCE potranno favorire la competitività delle nostre esportazioni e, al tempo stesso, sostenere la domanda nazionale, ma occorre che anche a livello politico vengano moltiplicati gli sforzi per mettere in campo misure in grado di rilanciare l’intera economia”.

Il contesto di riferimento

Nel terzo trimestre 2014 si è osservata un’espansione nei volumi di commercio mondiale (+3,4% rispetto allo stesso periodo del 2013, +2% rispetto al trimestre precedente), grazie al rafforzamento congiunturale intervenuto nel mese di settembre (+1,9%). A trainare laripresa della domanda mondiale sono soprattutto gli Stati Uniti, mentre l’area Euro evidenzia una crescita ancora debole. L’embargo degli scambi con la Russia ferma la domanda per importazioni dei paesi dell’Europa centro-orientale. Il trimestre in esame segna inoltre l’avvio del processo di svalutazione dell’euro, con un conseguente miglioramento della competitività di prezzo delle produzioni nazionali e regionali.

Gli andamenti settoriali

Fra luglio e settembre 2014 le esportazioni della Toscana continuano ad essere sostenute dalle vendite di beni strumentali (+8,1%) e beni di consumo non durevoli (+4%), cui si affianca un consistente balzo in avanti nel trimestre nel valore delle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati (prodotti energetici +73,8%). Migliora ulteriormente l’andamento delle vendite di beni intermedi (+6,9% al netto dei metalli preziosi), mentre proseguono le difficoltà per i beni di consumo durevoli (-16,0%), a causa dell’ulteriore pesante contrazione dei flussi commerciali di prodotti di oreficeria in Africa e soprattutto in Medio Oriente.

Tra i settori con le migliori performance nel terzo trimestre, dopo cantieristica(+22,5%) e macchine di impiego generale (+11,1%), i cui incrementi repentini nel valore dell’export sono legati a commesse di grandi imprese, troviamo gliautoveicoli (+17,5%), e i prodotti della meccanica strumentale (+2,8%). Nonostante le difficoltà del comparto agroalimentare (-2,7%), legate alle tensioni sui mercati russi, la performance delle vendite di beni di consumo è sostenuta dacuoio e pelletteria (+6,6%), articoli di abbigliamento (+4,9%), “altri prodotti tessili” (+13%). Tra gli intermedi, bene i tessuti (+11,9%) e la chimica di base(+13%).

Mercati e aree di sbocco

Prosegue la crescita delle esportazioni toscane nei paesi europei (+6,1%). Rispetto al secondo trimestre dell’anno è rallentata decisamente la crescita sul mercato interno all’Unione (+3,2% i paesi UE28); male soprattutto il Regno Unito (-3,1%, con contrazioni nelle vendite di prodotti delle industrie agroalimentare e farmaceutica) e la Francia (-1,3%).

Tra gli altri paesi dell’area Euro prosegue la crescita delle vendite in Spagna(+11,6%), grazie a tessile, meccanica strumentale ed autoveicoli, ed in Olanda(+27,6%), mentre rallenta ulteriormente, pur rimanendo in terreno positivo, l’andamento delle esportazioni in Germania (+2,6%).

Nonostante il crollo delle vendite nella Federazione russa (-22,2%), i paesi europei non aderenti all’Unione registrano una decisa crescita (+17,6%); bene Svizzera(+13,2%) e Turchia (+27,4%), che si confermano fra le destinazioni maggiormente dinamiche. In questi due ultimi mercati crescono soprattutto il sistema moda, ed in particolare la filiera cuoio-pelletteria-calzature, la meccanica strumentale e la farmaceutica.

Con una crescita del +18,9% nel terzo trimestre gli Stati Uniti si confermano il mercato più dinamico per le produzioni toscane. In ripresa i paesi dell’America centro-meridionale, tra cui – in particolare – il Messico (+16,8%). L’arretramento delle esportazioni in Asia (-4,5%, male soprattutto Cina ed Emirati) e nei paesi africani (-7,7%) frena tuttavia il ritmo di crescita delle esportazioni regionali nei paesi extra-europei (+4%).

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