Anno Giudiziario, sciopero della fame in carcere per i detenuti

I detenuti, circa 905, si asterranno a ritirare il vitto per l'intera giornata, aderendo allo sciopero della fame, con gli altri detenuti ospitati negli istituti di pena italiani aderenti alla protesta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2014 16:06
Anno Giudiziario, sciopero della fame in carcere per i detenuti

Domani, sabato 25 gennaio 2014, alle ore 11.15 presso il giardino antistante il Tribunale di Firenze in viale Guidoni si terrà una conferenza stampa durante la contro-inaugurazione dell'anno giudiziario organizzata dai radicali fiorentini dell' Associazione "Andrea Tamburi". Saranno presenti la Segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, il Consigliere provinciale radicale, Massimo Lensi, il Segretario dell'Associazione "Andrea Tamburi", Maurizio Buzzegoli. Sempre nella giornata di domani, alle ore 15.00 presso la Chiesa Evangelica Battista di Borgo Ognissanti, n.4 a Firenze, in occasione del XIV Congresso dell'Associaizone per l'iniziaitva radicale fiorentina "Andrea Tamburi" è previsto un briefing con il leader radicale, Marco Pannella, con la Segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, e con il Tesoriere del Partito Radicale, Maurizio Turco. Il comitato radicale per l'amnistia e la giustizia, di concerto con la Commissione detenuti del carcere di Sollicciano, ha indetto per il 25 gennaio 2014 una protesta non violenta in concomitanza con l'inaugurazione dell'anno giudiziario. I detenuti, circa 905, si asterranno a ritirare il vitto per l'intera giornata , aderendo allo sciopero della fame, con gli altri detenuti ospitati negli istituti di pena italiani aderenti alla protesta, sottolinenado la grave situazione di sovraffollamento delle carceri nel nostro Paese. Benedetto Attili, Segretario Generale Uil Pubblica Amministrazione: “Nella Relazione sull'Amministrazione della Giustizia nell'anno 2013 del primo presidente della Corte di Cassazione Giorgio Santacroce, presentata in data odierna, in occasione della tradizionale cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario presso la suprema Corte, emerge una profonda consapevolezza delle gravi criticità, che la nostra Organizzazione Sindacale da tempo ha posto all’attenzione dei vertici politici.

Apprezziamo, da una parte, l’espresso convincimento circa la priorità di una riforma della Giustizia che deve essere concepita ad esclusivo vantaggio dei cittadini, accompagnato dal richiamo al dovere di tutto il sistema politico di metterla in condizione di funzionare al meglio, a tutela di un diritto fondamentale dei cittadini. Dall’altra valutiamo positivamente una presa d’atto ufficiale circa l’inadeguatezza dell’organico del personale amministrativo e la scopertura dei posti lasciati vacanti a causa del blocco del turnover che il ricorso alla mobilità interna del personale e l’impiego temporaneo di unità lavorative provenienti tramite comando da altre amministrazioni possono solo contribuire a tamponare momentaneamente. Tuttavia, dalle parole del Presidente della suprema Corte emerge una discrasia: la rappresentata necessità di riforme ben ponderate in prospettiva mal si coniuga con la difesa “a spada tratta” della recente riforma per la revisione della geografia giudiziaria.

Ci troviamo di fronte ad una forte contraddizione: se la riforma della giustizia deve essere condotta nell’esclusivo interesse dei cittadini, come si può giudicare positivamente un intervento che di fatto ha penalizzato i cittadini utenti e creato disagio e caos negli uffici giudiziari?”

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