Sanità, è fuga di pazienti dagli ospedali toscani, manca la fiducia?

Il consigliere regionale Lazzeri (Più Toscana): “Crisi di fiducia col territorio, nel 2012 più di 370 pazienti con patologie oncologiche hanno scelto di curarsi fuori dall’Asl 10”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 novembre 2013 14:08
Sanità, è fuga di pazienti dagli ospedali toscani, manca la fiducia?

«Patologie oncologiche, è fuga di pazienti residenti nell’Asl 10: nel 2012 il flusso in uscita ha riguardato 372 residenti nel territorio dell’Asl fiorentina che, con una diagnosi di tumore maligno, hanno scelto di curarsi prevalentemente in Lombardia, Emilia Romagna e Umbria». È la dichiarazione del consigliere regionale di Più Toscana e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, che punta l’attenzione sulla mobilità oncologica in uscita dai confini dell’azienda sanitaria fiorentina. «I dati della mobilità ospedaliera parlano chiaro – sottolinea – i pazienti italiani con patologie oncologiche che scelgono di curarsi nell’Asl 10 sono la metà dei residenti che se ne vanno, preferendo curarsi oltre i suoi confini.

Nel 2012 infatti, a fronte delle 140 dimissioni erogate nell’Asl 10 per pazienti con tumori maligni provenienti dal resto d’Italia si è assistito a una “fuga” di 372 unità. Un numero che conferma il trend del 2011 quando i residenti nell’Asl che si fecero curare fuori dai confini dell’Asl 10 furono 396. Le destinazioni principali dei fiorentini ricoverati fuori dall’Asl 10 sono la Lombardia, dove i ricoveri di residenti nell’Asl 10 con diagnosi di tumore nel 2012 sono stati 110, l’Emilia Romagna con 116 ricoveri, il Lazio con 27 e l’Umbria con 21 ricoveri.

Si tratta – spiega – di “dati spia” che lanciano l’allarme sulla crisi di fiducia dei pazienti nei confronti dell’Asl 10, un calo in parte dovuto ai lunghi tempi d’attesa di settori chiave nella diagnostica come le visite specialistiche neurologiche, urologiche e dermatologiche. Dagli ultimi dati Mes 2012 risulta che solo il 21% delle visite urologiche sia prenotato entro 15 giorni dalla richiesta (limite previsto dagli standard regionali), percentuale che arriva al 44% per le visite dermatologiche e al 41% per quelle neurologiche.

Senza contare l’attesa per le risonanze magnetiche con contrasto, di cui solo il 38% delle quali viene prenotato entro 30 giorni dalla richiesta. Ma se i fiorentini hanno una crisi di fiducia verso le strutture sanitarie del territorio, non va meglio per chi non risiede nell’Asl 10 ma potrebbe gravitare in aree sanitarie limitrofe. A diminuire infatti è stata anche la capacità attrattiva dell’Asl 10: se nel 2011 i ricoveri provenienti da altre regioni erano stati di 161 unità nel 2012 la cifra scende a 140.

Dati che vanno a braccetto – prosegue – con la diminuzione di posti letto in day hospital di oncologia diminuiti di 7 unità e passati dai 43 del 2011 ai 36 del 2012. Segnali di un sistema sanitario locale che arranca sempre di più nell’erogare servizi ai propri cittadini, che di conseguenza cercano risposte altrove con ripercussioni economiche sul bilancio dell’azienda sanitaria. Il confronto fra mobilità passiva, ovvero quanto l’Asl deve rimborsare ad altre strutture sanitarie per i servizi erogati ai propri cittadini, e mobilità attiva, cioè il rimborso che l’Asl riceve per servizi erogati a pazienti di altre aziende sanitarie parla chiaro: nel 2012 la passiva (326.074.906 di euro) era quasi il quadruplo dell’attiva pari a 77.516.422 di euro, per un saldo negativo di 248.558.484 di euro.

Più Toscana nasce con una scelta di campo solidaristica per difendere gli interessi dei toscani e rispondere ai bisogni degli ultimi. In questo momento la fuga dall’Asl 10 è dovuta a una crisi di fiducia dei fiorentini. Crisi alimentata dai tagli ai posti letto che alimentano la fuga dei cittadini, a caccia di servizi in altre Asl, in un circolo vizioso dove la diminuzione di utenti rischierà di giustificare nuovi tagli».

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