Danni incalcolabili in Toscana: cittadini e imprese in ginocchio, nel fango

Le Province incaricate di raccogliere i dati provenienti da Comuni e Genio civile per capire gli interventi da effettuare in somma urgenza e quelli di ripristino, soprattutto sulla rete viaria, oltre all'entità dei danni subìti da imprese e cittadini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2013 15:13
Danni incalcolabili in Toscana: cittadini e imprese in ginocchio, nel fango

Come concordato nell’incontro di venerdì scorso con l‘assessore regionale Anna Rita Bramerini, le Province toscane sono state incaricate di raccogliere i dati provenienti da Comuni e Genio civile per capire gli interventi da effettuare in somma urgenza e quelli di ripristino, soprattutto sulla rete viaria, oltre all'entità dei danni subìti da imprese e cittadini. La cifra presentata nel report senese comprende danni per quasi 24 milioni di euro registrati direttamente dalla Provincia, di cui 14,5 milioni di euro sulla viabilità provinciale e circa 9,3 sul fronte della difesa del suolo; per circa 6 milioni di euro nei Comuni colpiti, con danni al patrimonio pubblico; per oltre 6,7 milioni di euro dalle imprese e per circa 3,2 milioni di euro da privati cittadini. Il quadro esclude i danni provocati dal maltempo all’agricoltura, la cui stima è ancora in corso da parte del Settore Sviluppo rurale della Provincia di Siena.

Oltre 39,6 milioni di euro. E’ questa la prima stima parziale dei danni provocati dal maltempo in provincia di Siena, che emerge dal report consegnato ieri, martedì 29 ottobre alla Regione Toscana da parte del Coordinamento provinciale della Protezione Civile per essere, poi, trasmesso al governo insieme a quello prodotto dalle altre province colpite dall’emergenza meteorologica nei giorni scorsi. “La stima dei danni fornita alla Regione Toscana presenta una situazione drammatica - commenta il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini - e potrebbe subire ulteriori integrazioni con interventi urgenti richiesti dai Comuni, che stanno ancora effettuando verifiche nelle zone maggiormente colpite dal maltempo.

Abbiamo bisogno di un aiuto immediato per poter fronteggiare i danni ed evitare ulteriori disagi e penalizzazioni per i cittadini e le imprese del nostro territorio. Per questo sosteniamo la richiesta della Regione Toscana della dichiarazione di stato di calamità naturale e chiediamo uno stanziamento immediato di risorse per far fronte alle conseguenze di questa emergenza. Dobbiamo dare risposte veloci e concrete ai nostri territori e alle nostre comunità, che hanno subìto danni ingenti e non possono attendere.

Governo e Parlamento - aggiunge Bezzini - devono assumere, senza indugio, le decisioni necessarie per destinare agli enti locali le risorse con cui farsi carico degli interventi straordinari”. Il primo bilancio del maltempo in provincia di Siena viene commentato con preoccupazione anche dal vice presidente e assessore ai lavori pubblici e alla Protezione Civile, Alessandro Pinciani che guarda anche al futuro dell’ente Provincia. “Il nostro territorio è stato interessato da precipitazioni eccezionali che hanno visto punte di 150-200 millimetri rispetto ai 40-60 millimetri previsti, con danni imprevedibili e difficili da affrontare con le risorse molto esigue di cui dispongono allo stato attuale gli enti locali.

Ci auguriamo che lo stato di calamità dichiarato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi possa essere preso in carico quanto prima dal governo. L’emergenza maltempo - aggiunge Pinciani - rende evidente la necessità non più rinviabile di porre fine, una volta per tutte e in maniera seria, alla fase di incertezza istituzionale che sta facendo vivere le Province in un limbo senza senso. La riforma presentata dal ministro Del Rio, come ha sottolineato il presidente dell’Upi Saitta, svuota un ente, lo priva della sua legittimazione democratica e passa le sue funzioni a Comuni e Regioni, con un costo di 2 miliardi di euro a fronte di un risparmio per i costi della politica pari a 32 milioni di euro.

Serve una riforma migliore e, soprattutto, più attenta alle reali esigenze del territorio e delle comunità, perché non si può mettere a rischio la sicurezza dei cittadini”. Aggiornamento strade. A causa del maltempo dei giorni scorsi, resta vietato il transito lungo la Sp 34/d “di Murlo”, nel tratto compreso tra Buonconvento e Bibbiano, in corrispondenza dei ponti sul fiume Ombrone e sul torrente Stile. A causa dell’onda di piena, il primo ponte ha subito danni alle barriere di sicurezza e all’opera, al momento non accertabili senza l’ausilio di strumentazioni tecniche, mentre il secondo presenta ingenti danni strutturali.

La chiusura al traffico resterà in vigore fino a quando non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza per la pubblica incolumità. Sono chiuse, inoltre, la Sp 34/a “di Murlo”, in direzione Vescovado, per problemi al piano viabile e possibili problemi alla struttura del ponte sul fiume Sorra; la Sp 60/a “del Pecorile”, nel tratto tra Asciano e il bivio con la Sp 38/a di Trequanda, per una frana, e la Sp 12 “Traversa romana-Lauretana”, sempre per una frana al chilometro 8+900. Interventi immediati e urgenti per le situazioni più difficili, come nel caso della sede del liceo Rodolico e del liceo Pascoli, cantieri in programma in altri istituti sulla base delle risorse disponibili mentre altre operazioni, già programmate, come nel caso del Vasari, sono in corso di realizzazione.

L'assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia di Firenze Giovanni Di Fede, insieme all'assessore all'Ambiente Renzo Crescioli, ha svolto in Consiglio provinciale di Firenze un'ampia e dettagliata ricostruzione della situazione degli edifici scolastici di cui si rende conto nell'allegato. "Teniamo sotto controllo tutte le situazioni e le monitoriamo, impiegando per gli interventi tutte le risorse disponibili", ha spiegato di Fede annunciando la prossima approvazione di una delibera con lo stanziamento di 225 mila euro per lavori al liceo Pascoli. Nel dibattito seguito alla comunicazione, il consigliere Udc Samuele Baldini ha apprezzato il percorso seguito dalla Provincia per far fronte alle emergenze, esprimendo una "preoccupazione per una presa d'atto: scarse le risorse, difficilmente si potrà incidere su alcune strutture". Per Andrea Calò (Rifondazione) "le descrizioni svolte dai due assessori sono state minimaliste.

Non parlerei di modeste infiltrazioni negli edifici scolastici, non nel caso del Vasari ed esempio". Massimo Lensi (radicale nel Gruppo Misto) contesta "l'emergenza rituale: sono decenni che si constata il dissesto idrogeologico del territorio, ma si arriva sempre dopo". Condivide questa lettura Piergiuseppe Massai (Pdl): "Che fine hanno fatto i soldi che c'erano in tempi di vacche grasse? Manca una sequenza di interventi minimali". Rigetta le critiche il capogruppo del Pd Stefano Prosperi: "La rassegna operata dagli assessori è stata completa e soddisfacente.

Ci troviamo ad operare in una situazione in cui la Provincia soffre anche della capacità di spendere su capitoli importanti e prioritari e, a fronte dei cambiamenti istituzionali annunciati, mi chiedo se le strutture comunali saranno in grado di gestirli". Marco Cordone, richiamando come altri consiglieri la vicenda dell'ascensore rotto all'Isis Pontormo di Empoli, che ha comportato problemi per una studentessa disabile, ha sottolineato che "non si deve aspettare oltre un mese per le riparazioni.

Speriamo di uscire presto dalla cultura dell'emergenza che è diventata una regola".

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