Acqua: i sindaci ex ATO3 bocciano la tariffa

L'assemblea di oggi non cede a Publiacqua. Erasmo D’Angelis, neo Sottosegretario al Ministero Infrastrutture e Trasporti, lascia la presidenza:“Continuerò ad occuparmi di investimenti in infrastrutture per acquedotti, depurazione e fognature”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 maggio 2013 19:20
Acqua: i sindaci ex ATO3 bocciano la tariffa

Oggi, all'ultima assemblea della conferenza territoriale n.3 Mediovaldarno (Firenze, Pistoia, Prato, Mugello e Valdisieve) è stata ribadita all'unanimità dai sindaci la bocciatura della nuova tariffa idrica 2012-2013 dell'AEEG (Autorità per l'Energia Elettrica e Gas) che non ha recepito l'esito referendario. La delibera dell'assemblea sottolinea anche che la mancata determinazione dei costi standard non permette di verificare il costo degli interventi fatti dai gestori, ponendo al di fuori del controllo dei sindaci le cifre contabilizzate come investimenti. E' stato inoltre fatto notare il tono della lettera inviata dal gestore Publiacqua Spa ai sindaci, dove si minacciava il blocco degli investimenti previsti, e anche di quelli obbligatori, se non si fosse votato a favore della nuova tariffa.

L'esito di questa votazione, insieme all'assemblea dell'Autorità Idrica Toscana del 30 aprile scorso, evidenzia una profonda spaccatura all'interno dell'autorità unica tra i sindaci dell'ex ATO3 e 4 (Alto Valdarno), che hanno rigettato la nuova tariffa perché non rispettava il referendum, e gli altri che invece l'hanno approvata. Il Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua apprezza che rappresentanti eletti rispettino la democrazia popolare: "D'altro canto, a quasi 2 anni dal referendum, aspettiamo ancora l'apertura di un tavolo regionale sulla ripubblicizzazione del servizio idrico, come richiesto dal voto di più di 1,8 milioni di cittadini/e toscani". Nel Cda di oggi Erasmo D’Angelis, nominato Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha lasciato la presidenza di Publiacqua, delegando le funzioni alla vicepresidente Caterina Ammendola, in attesa della nuova nomina che verrà decisa dai 49 Comuni proprietari dell'azienda e dall'assemblea dei soci.

“Non lascio il settore, anzi raddoppio gli impegni – spiega D’Angelis - da Sottosegretario, infatti, continuerò ad occuparmi degli investimenti in infrastrutture per acquedotti, fognature e depurazione, che in molte Regioni hanno un arretrato di almeno venti anni rispetto al resto dell’Europa e urgente bisogno di rilancio per garantire qualità in un servizio fondamentale e non inquinare fiumi e ambiente. Sono state già annunciate le prime pesantissime sanzioni europee per infrazione all’obbligo di depurazione degli scarichi civili per circa 350 milioni dal mese di giugno.

L’obiettivo è di evitarle, almeno nelle Regioni come la Toscana, con cantieri aperti”. “Lascio la più grande azienda pubblica regionale in ottime mani e soprattutto in buona salute. E' un’azienda sana, con tutti i conti in ordine, leader in Italia per gli investimenti: nei tre anni della mia presidenza e con l'Ad Alberto Irace abbiamo investito la cifra record di circa 200 milioni di euro, affrontando emergenze continue (siccità, gelate, nubifragi, rotture di tubazioni vetuste) con 90.000 interventi l’anno per la Toscana centrale nelle province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo.

Abbiamo realizzato opere fondamentali per l'approvvigionamento idrico, inventando il sistema dei Fontanelli come innovativo servizio ai cittadini: oggi sono 58 tra parchi e piazze e vedono un boom di erogazione e risparmi economici e ambientali. Sono il nostro più grande spot per l'acqua pubblica del rubinetto in cui consumi negli ultimi 3 anni sono balzati dal 45% a circa il 60%. La mia più grande soddisfazione, però – continua D’Angelis - sarà vedere finalmente l'Arno ripulito dalle fogne: accadrà tra circa un anno, a conclusione della più grande opera idrica in corso in Italia.

Non è stato semplice per noi far ripartire il cantiere dell'Emissario in Riva Sinistra di Firenze nel 2010 dal costo di 70,1 milioni di euro. Era bloccato da 9 anni e ci siamo assunti enormi responsabilità anche personali, sapendo che si tratta di una infrastruttura che chiuderà un'epoca per Firenze che vede ancora metà città scaricare reflui nel fiume dal Medioevo”. “Oggi è in corso in Publiacqua – conclude D’Angelis - seguita dall’Ad Irace, la più moderna e tecnologica trasformazione dell'organizzazione di lavoro dei nostri 651 dipendenti per essere sempre più efficienti e per rispondere alle richieste di interventi che ormai vengono segnalati anche via Twitter.

Altro motivo di soddisfazione è aver realizzato questa trasformazione e tutto il nostro grandissimo lavoro senza un minuto di sciopero, anzi condividendo tutto con i nostri straordinari tecnici, operai, ingegneri, architetti, biologi ed altre professionalità impegnate per tutelare e gestire il bene comune per eccellenza”.

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