Cittadinanza italiana ai senegalesi feriti nell'agguato razzista a Firenze

La soddisfazione del Presidente Rossi: "Vittoria della solidarietà sull’intolleranza"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2013 18:17
Cittadinanza italiana ai senegalesi feriti nell'agguato razzista a Firenze

FIRENZE – “E’ una splendida notizia, la vittoria dei diritti umani sulla cultura dell’intolleranza, della ragione sull’odio e la violenza razzista, della solidarietà sull’emarginazione e l’egoismo”. Così il presidente della Regione Enrico Rossi ha commentato la notizia del conferimento della cittadinanza italiana a Moustapha Dieng, Cheikh Mbengue, e Mor Sougou i tre senegalesi sopravvissuti, sia pure riportando gravissime ferite, all’agguato del killer in piazza Dalmazia e al mercato di San Lorenzo, a Firenze, nel dicembre di due anni fa. “E’ un riconoscimento doveroso – continua il presidente – la positiva conclusione di un percorso che fa seguito alla lettera da me inviata, pochi giorni dopo la strage in cui altri due giovani senegalesi avevano perso la vita, al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Chiedevo, in quella lettera, l’avvio formale dell’iter per la cittadinanza per far sentire alle vittime e all’intera comunità senegalese in Italia la vicinanza delle istituzioni e la volontà di riaffermare una pacifica convivenza”. Rossi ricorda che, in attesa che la richiesta facesse il suo corso, la Regione si è immediatamente attivata per assicurare un sostegno concreto alle vittime, istituendo un contributo di solidarietà di 20 mila euro per ciascuno. La Regione si è anche interessata per garantire la migliore assistenza al giovane che, a seguito delle ferite, ha riportato un’invalidità permanente.

“Un contributo dovuto – spiega il presidente – esattamente come avremmo fatto per tre lavoratori italiani”. La Regione si è quindi impegnata per il rinnovo del permesso di soggiorno che consentisse loro di rimanere regolarmente in Italia. “L’abbiamo fatto – spiega ancora Rossi – nello spirito di una legge che la Toscana ha voluto e tenacemente difeso di fronte alla Corte Costituzionale, per garantire a tutti il diritto di assistenza e di cura. Ma l’abbiamo fatto anche e soprattutto in ossequio al sentimento di umanità, di rispetto, di civiltà che sono certo fa parte del dna di tutti i cittadini toscani”. «Quanto è accaduto un anno fa, che ha sconvolto Firenze, è frutto di una ideologia violenta e razzista alla quale la maggior parte degli italiani è estranea.

Riconoscere ai tre giovani senegalesi feriti la cittadinanza italiana è un atto concreto di riconciliazione». Lo ha detto l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi commentando la decisione del consiglio dei ministri a Moustapha Dieng, Sougou Mor, e Mbengue Cheike, i tre senegalesi feriti nella sparatoria avvenuta Firenze nel dicembre 2011, durante la quale persero la vita Modou Samb e Mor Diop. «Questa decisione – ha aggiunto Rosa Maria Di Giorgi – è degna di un Paese civile, quello che vogliamo per i nostri figli.

La tragedia fiorentina resta un monito indelebile per ricordarci come soltanto con l’impegno di tutti contro ogni forma di discriminazione e razzismo, a partire dalle scuole, potremo giungere all’affermazione di una cultura dell’accoglienza e della solidarietà tra popoli e persone».

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