Firenze ricorda Modou Samb e Mor Diop a un anno dalla strage

Nell'ambito delle manifestazioni promosse a un anno dall'uccisione a Firenze, il 13 dicembre scorso, dei due senegalesi Modou Samb e Mor Diop

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 dicembre 2012 15:00
Firenze ricorda Modou Samb e Mor Diop a un anno dalla strage

Firenze, giovedì 13 dicembre 2012, Piazza Dalmazia, ore 15. Nell'ambito delle manifestazioni a un anno dall'uccisione dei due senegalesi, iniziativa di Comunità di Sant'Egidio, Caritas, Centro studenti La Pira, Quartiere 5, Focolari, Madonnina del Grappa e Centro diocesano per il dialogo interreligioso Nell'ambito delle manifestazioni promosse a un anno dall'uccisione a Firenze, il 13 dicembre scorso, dei due senegalesi Modou Samb e Mor Diop, la Comunità di Sant'Egidio, la Caritas diocesana, il Centro studenti Giorgio La Pira e il Quartiere 5, con il Movimento dei Focolari, l'Opera Madonnina del Grappa e il Centro diocesano per il dialogo interreligioso, deporranno una corona e fiori per non dimenticarli e per dire, con loro, che "gli stranieri sono nostri fratelli" giovedì 13 dicembre, alle ore 15, in piazza Dalmazia, presso il mercato.

Presente una delegazione della Comunità senegalese che promuove un presidio con fiaccolata alle 17. “Lavoro, un diritto al centro dei nostri pensieri”. E’ il tema per l’edizione numero sedici del meeting dei diritti umani: un appuntamento tradizionale con cui la Toscana dal 1997 celebra l’anniversario della firma ed adozione da parte dell’Onu, il 10 dicembre 1948, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Parlandone con i ragazzi delle scuole superiori e concentrandosi ogni anno su un diritto diverso. “Il lavoro, che oggi manca e che si fa fatica a trovare, ma anche il lavoro come espressione di risorsa creativa, il lavoro come opportunità, percorso di vita o vocazione, il lavoro specchio di un mondo che cambia e necessità esso stesso di cambiamento, saranno gli spunti al centro della grande festa organizzata al Mandela Forum di Firenze per lunedì” spiega l’assessore alla promozione dei diritti umani della Toscana, Riccardo Nencini.

Se ne parlerà con uno sguardo all’Italia ma anche rispetto a quello che succede fuori dall’Italia, come sempre. A Firenze lunedì 10 dicembre sono attesi 8.800 studenti di un centinaio di scuole medie e superiori praticamente da tutte le province della Toscana. Cinquemila arriveranno in treno: oltre a quelli di linea sono ostati allestiti cinque treni speciali. Gli altri si muoveranno in pullman. A condurre l’evento, anche quest’anno, il cantautore Roberto Vecchioni e la giornalista e volto televisivo Paola Maugeri, con gli intermezzi musicali dei “Canti erranti”, le selezioni musicali del dj Carlo Nicoletti e le pieces di Saverio Tommasi del teatro di Rifredi.

Tre ore e mezzo in tutto, dalle 10 all’una e mezzo. Assieme all’assessore Nencini e al presidente della Toscana Enrico Rossi, assieme al presidente del consiglio regionale Alberto Monaci e all’assessore alla cultura del Comune di Firenze Rosa Maria Di Giorgi interverranno il presidente della Fondazione Ebert Italia Michael Braun, lo scrittore Marco Vichi, Vincenzo Vestita per gli operai dell’Ilva di Taranto, il professore universitario Ennio di Nolfo, Alessandra Rimassa, blogger e rappresentante dei lavoratori precari e dei giovani rientrati in Italia dopo un’esperienza all’estero.

E poi ancora il medico neurologo Antonio Guidi, il pediatra Enrico Solito con la sua esperienza di cooperante all’estero, Alessandro Cini. “Interverrà – conclude l’assessore Nencini – anche la comunità senegalese di Firenze. Il loro sarà il racconto di chi emigra per lavoro e naturalmente ricorderemo, con un minuto di silenzio, quanto accadde l’anno scorso ”. Il 13 dicembre del 2011, mentre al Mandela Forum si svolgeva il meeting con i ragazzi, in due mercati della città un’estremista uccideva due lavoratori senegalesi e ne feriva altri tre per poi spararsi.

La reazione all’agguato fu, qualche giorno dopo, un corteo di oltre 15 mila persone con cui la città (e non solo) testimoniò la propria solidarietà alla comunità senegalese.

Notizie correlate
In evidenza