Dal Consiglio della Toscana sforbiciata a rimborsi spese e risorse ai gruppi

Fissati i tetti mensili lordi erogabili a presidenti di Consiglio e Giunta, assessori, consiglieri con indennità di funzione e consiglieri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 dicembre 2012 20:05
Dal Consiglio della Toscana sforbiciata a rimborsi spese e risorse ai gruppi

Firenze – Il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, la legge che ridefinisce i trattamenti economici per presidenti di Giunta e Consiglio e per i consiglieri regionali. La legge regola, in maniera compiuta, anche l’abolizione del sistema del vitalizio, già assunto con la legge Finanziaria regionale del 2011. Le novità sono state adottate in attuazione del Decreto legge 174/2012, che ha stabilito, tra l’altro, “di ricondurre a criteri omogenei di contenimento della spesa i trattamenti del personale politico regionale”.

Nonostante in Toscana la legislazione regionale vigente risulti "in massima parte già conforme ai parametri di virtuosità richiesti”; le misure adottate, comunque, hanno introdotto “parametri ulteriori e maggiormente restrittivi a quelli nazionali”. La legge entrerà in vigore dal 1° gennaio 2013. Tra le misure introdotte, cambiano le modalità di calcolo del rimborso spese omnicomprensivo e i relativi limiti di importo. Il rimborso spese per l’esercizio del mandato, sempre mensile omnicomprensivo, sarà composto da una quota fissa così determinata: per gli assessori 2.523 euro; per i vicepresidenti del Consiglio 2.203 euro; per il consigliere segretario del Consiglio e per il Portavoce dell’opposizione 2.140 euro; per il presidente di commissione e per il presidente di gruppo consiliare 2.110 euro; per vicepresidente e segretario di commissione e vicepresidente di gruppo consiliare composto da almeno 13 consiglieri 1.988 euro; per il consigliere 1.925 euro.

Per i soli consiglieri è prevista inoltre una quota variabile in base alla distanza tra il Comune di residenza e la sede del Consiglio regionale. La legge stabilisce che “in nessun caso, il rimborso spese, sommato all’indennità di carica e all’indennità di funzione, può determinare una spesa lorda complessiva superiore ai seguenti limiti: 13.000 euro per i presidenti di Giunta e Consiglio regionale; 12.800 euro per gli assessori e i consiglieri con indennità di funzione; 11.100 euro per i consiglieri”. Riguardo all’assegno vitalizio, la legge stabilisce che esso “cessa di avere applicazione dalla fine della nona legislatura”.

Sarà comunque erogato agli ex consiglieri “aventi titolo alla scadenza della medesima legislatura”. Inoltre, viene introdotto il limite massimo “di dieci anni di mandato ai fini della commisurazione dell’importo dell’assegno di fine mandato, fatto salvo l’eventuale maggior periodo maturato fino alla data di conversione del Decreto legge 174/2012”. Infine, si prevede di sospendere l’erogazione del vitalizio “a seguito di condanna definitiva per delitti contro la pubblica amministrazione”. La legge, inoltre, regolamenta anche l’uso delle autovetture di servizio con autista.

Queste possono essere assegnate “in uso esclusivo” ai presidenti della Giunta e del Consiglio regionale nei limiti “della durata dell’incarico” e “per le sole esigenze di servizio, compresi gli spostamenti verso e da il luogo di lavoro”. Possono inoltre essere “attribuite in uso non esclusivo ai consiglieri e alle autorità monocratiche di tutela e garanzia e ai presidenti degli organismi autonomi istituiti presso il Consiglio” anche in questo caso nei limiti della durata dell’incarico e per le sole esigenze di servizio.

Quando, in relazione al percorso e alle esigenze di servizio, garantiscano un risparmio per l’amministrazione dovranno essere utilizzati i mezzi del trasporto pubblico. Infine, la Giunta, per assicurare la massima razionalizzazione della spesa, definirà, con propria delibera, “modalità unitarie di gestione secondo criteri di economicità, del proprio parco autovetture, comprese quelle in uso agli assessori”. Via libera anche alla nuova disciplina sul finanziamento dei gruppi consiliari della Regione Toscana.

La legge impone da subito un'ulteriore riduzione della spesa (-61% rispetto al 2012) per il funzionamento di questi, prevedendo una contrazione del numero degli addetti a partire dalla prossima legislatura. Intanto, a partire dal 1° gennaio 2013, a ciascun gruppo verrà riconosciuto un contributo annuo fisso, al netto delle spese per il personale, di 5 mila euro a consigliere aderente al gruppo. A tale cifra, nel complesso, deve essere aggiunta una somma di 5 centesimi di euro per ogni residente in Toscana, secondo i dati Istat disponibili al momento dell’entrata in vigore della legge, fermo restando che questa ulteriore somma sarà ripartita fra i gruppi secondo criteri che verranno definiti, a breve, dall’Ufficio di Presidenza.

Non sono previsti contributi al gruppo Misto nel caso in cui questo sia formato da un solo consigliere, ma del resto lo Statuto toscano già prevede il divieto dei gruppi monocellulari. La legge, elaborata dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio, prevede inoltre che, a partire dalla prossima legislatura, “la spesa per il personale dei gruppi è rideterminata” nel rispetto della recente delibera della Conferenza Stato-Regioni che impone ulteriori riduzioni. Il che significa che, con la decima legislatura regionale, vi sarà una riduzione numerica del personale in dotazione ai gruppi.

Nel frattempo, nello scorcio mancante di questa legislatura, i gruppi non potranno assumere nuovo personale per incrementare le proprie strutture di supporto Il presidente del Consiglio Regionale Alberto Monaci nella tradizionale conferenza di fine anno legge i dati relativi alla Toscana: "Le istituzioni sono sotto attacco, soprattutto le assemblee elettive; i giovani, la loro intelligenza e il loro talento scacciati dalle baronie, e quelle politiche sono le peggiori; la crisi che attanaglia la Toscana chiede invece fiducia e rinnovamento anche della politica, che deve comunque fare la sua parte.

L’assemblea toscana, istituzione che si conferma centrale perché alla fine non passa niente se non viene votato qui, nel 2010 costava 30 milioni; nel 2011, 25; nell’anno che si chiude 24". Il presidente concentra poi l’attenzione sugli immobili, e in particolare sugli immobili in affitto, anche e soprattutto in vista di nuove economie per il 2013. “Abbiamo ridotto in maniera consistente i consiglieri, dalla scorsa legislatura, e ci sono spazi che abbiamo in affitto, dei quali non abbiamo più bisogno.

Ogni volta che cerchiamo di procedere per liberarli, la ‘casta dei legulei’ ci blocca, ma io penso che sia meglio pagare una penale che continuare a sopportare costi di manutenzione e affitto per anni. Dobbiamo restituire le chiavi – rincara – sono determinato a chiudere questa partita. Altre invece la Toscana le ha chiuse sia con provvedimenti già adottati autonomamente, anticipando la riforma nazionale, sia con le leggi approvate mercoledì pomeriggio. Monaci ricorda l’istituzione del collegio dei revisori della Regione.

"Siamo i primi in Italia, è un testo che “farà scienza” per la griglia strettissima di requisiti richiesta per accedere all’albo e per la scelta poi effettuata per sorteggio. La logica, ricorda il presidente, è quella del controllo, l’unica logica valida di fronte a comportamenti individuali scorretti. Accanto c’è la scelta di “trasparenza”, incarnata dall’anagrafe pubblica dei consiglieri".

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