Ballottaggio primarie: i risultati a Firenze e provincia

Matteo Renzi: "Era scontato straperdere". Il consigliere regionale Pd Brogi: “Adesso il Pd deve essere capace di includere e di recepire il messaggio che arriva”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2012 22:31
Ballottaggio primarie: i risultati a Firenze e provincia

A Firenze e provincia, Empolese escluso, al ballottaggio delle primarie del centrosinistra tra Matteo Renzi e Pierluigi Bersani hanno votato 122.026 persone nella giornata di ieri. In tutta l’area metropolitana fiorentina Matteo Renzi ha preso 68.099 voti, ovvero il 55,96% mentre Pierluigi Bersani 53.598 voti, il 44,04%. Solo a Firenze città i votanti sono stati 53.592: a Matteo Renzi sono andati 29.481 voti, il 55,17%% mentre a Pierluigi Bersani 23.951 voti, il 44,83%. A livello nazionale hanno votato per Bersani poco più di 1.700.000 mila persone, cioè 300 mila in più del primo turno, e per Renzi 1.100.000, esattamente come al primo turno.

Ragionando sui soli saldi l'area degli esclusi sembrerebbe andata per metà nell'astensione (infatti da 3 milioni e 100 mila siamo scesi a 2 milioni e 800 mila) e per metà a Bersani, ma la questione sarà senz'altro più complessa. "Era scontato straperdere al ballottaggio". Così ha detto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, questa mattina ai giornalisti. Renzi è arrivato in Comune intorno alle 9.30 Vestito con abbigliamento casual, maglione blu e jeans. "Tra le primarie del comune, le elezioni, e questi giorni ci sono fiorentini che hanno votato già cinque volte -afferma Matteo Renzi nella propria newsletter di oggi ai sostenitori- Se non ci fosse stato il vostro affetto, non avrei fatto niente, sappiatelo! Grazie a chi ha ancora il nodo alla gola.

Ne è valsa la pena, ragazzi. La politica è bella, non lasciamola sola. Abbiamo dalla nostra parte il tempo, la libertà e l'entusiasmo. Tre cose che non possiamo buttare via. Prendiamoci solo un impegno: ok, non siamo riusciti a cambiare la politica. Ma evitiamo che la politica cambi noi. Continuate con leggerezza e determinazione. Siate orgogliosi di quello che avete fatto: avete riportato tante persone a vivere con passione la politica. Io posso solo ammirare la vostra generosità".

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“Con la giornata di ieri si è chiusa una grande prova di democrazia per il Partito Democratico e per il centrosinistra, che ha dimostrato ancora una volta come le primarie, di cui in Italia al momento pare essere il solo convinto sostenitore, siano una grande occasione di apertura e per rendere protagonisti centinaia di migliaia di cittadini.

Una partecipazione che, inoltre, sarebbe stata davvero ampia se l’accesso alle primarie fosse stato più semplice” – commenta il consigliere regionale Enzo Brogi. “Renzi ha condotto la sua campagna con coraggio e con la forza delle sue idee, e il risultato finale che a livello nazionale sfiora il 40% è un segnale forte, su cui il Partito Democratico è chiamato a riflettere, in primis in Toscana dove Renzi ha confermato il successo di sette giorni fa” – prosegue Brogi – “Soprattutto ci tengo a ringraziare gli elettori della provincia di Arezzo e del Valdarno, aree dove Renzi ha avuto la migliore affermazione e dove nelle ultime settimane, durante le iniziative a cui ho partecipato, ho incontrato tante persone entusiaste e soprattutto tanti giovani pieni di speranza, coraggio e con la voglia di impegnarsi per il futuro”.

“Renzi ha perso, il suo messaggio non è stato compreso dalla maggioranza degli elettori, ma rimane comunque un’occasione, per il centrosinistra e per il Pd ma anche per la politica italiana, di andare concretamente verso il cambiamento, verso una visione più moderna e dinamica della società, verso una politica più libera dai condizionamenti dei vecchi schemi” – conclude Brogi - “Il risultato del ballottaggio parla chiaro e quella di Bersani è una vittoria che ne rafforza la leadership.

Adesso dovrà essere capace di costruire una seria proposta di governo per il Paese e per farlo credo che dovrà riuscire a includere, non tanto in termini di accordi e candidature decise col bilancino, quanto piuttosto riuscendo a far tesoro del grande entusiasmo e dei consensi che Renzi ha raccolto sul suo programma. E’ importante rendere complementari le due proposte che si sono sfidate, per uscire veramente arricchiti da questa esperienza, per non disperdere e non tradire la fiducia del popolo delle primarie e per andare verso le elezioni non solo per vincerle, ma soprattutto per poi governare il Paese in maniera forte e incisiva, con lo scopo di far uscire l’Italia dalle difficoltà che la attanagliano.

E ora, quindi, riprendendo una delle famose metafore di Bersani: rimbocchiamoci tutti le maniche, che non siamo mica qui a pettinar le bambole.”

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