Teatro della Pergola con il Discorso del re di Luca Barbareschi

Debutto della versione teatrale dello straordinario successo cinematografico di David Seidler

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 novembre 2012 15:48
Teatro della Pergola con il Discorso del re di Luca Barbareschi

Luca Barbareschi debutta al Teatro della Pergola, a pochi giorni dalla prima nazionale, con la versione teatrale del Discorso del re , straordinario successo cinematografico di David Seidler diretto da Tom Hooper, vincitore di un Golden Globe, 4 Oscar e 7 BAFTA. Come di consueto Barbareschi affronta quest’opera come produttore, protagonista e regista realizzando un inno alla voce e all’importanza delle parole, che si dispiega tra storia, biografia, dramma e commedia. Il Discorso del re è la storia dell’incontro straordinario tra Albert (Filippo Dini), balbuziente Duca di York, sovrano d’Inghilterra col nome di Giorgio VI e Lionel Logue (Luca Barbareschi) il logopedista australiano che ricompone tutta la forza e il potere delle sue parole con una terapia rivoluzionaria.

LA STORIA :La commedia è ambientata in una Londra surreale, a cavallo tra gli anni 20 e 30, ed è centrata sulle vicende di Albert, secondogenito balbuziente del Re Giorgio V. Dopo la morte del padre, il timido e complessato duca di York non sarebbe dovuto salire al trono d’Inghilterra. Il primogenito era infatti Edoardo, che divenne sì re ma che, per amore di Wallis Simpson, abdicò neppure un anno dopo. A Bertie, o meglio ad Albert Frederick Arthur George Windsor, toccò il peso della corona e divenne sovrano con il nome di Giorgio VI. Albert è un uomo atipico, un re molto amato dal popolo che porta con sé un gravoso fardello di costrizioni infantili, e un bisogno di affetto difficile da colmare nell’anaffettiva coppia di genitori regali. Tutte le sue insicurezze sono espresse attraverso una balbuzie invalidante e impossibile da gestire nei numerosi e imbarazzanti discorsi pubblici.

Questa stessa balbuzie lo rende inadatto a ricoprire il ruolo istituzionale ereditato dal padre, soprattutto in un momento difficile della Storia: la vigilia del secondo conflitto mondiale. Per questo la moglie lo spinge ad affidarsi alle cure del logopedista australiano Lionel Logue. Il medico, o presunto tale, dai metodi anticonformisti, capace di sondare le anime e di medicarle, insegna al Duca di York come superare l’incubo di parlare in pubblico, con una cura a metà strada tra il laboratorio teatrale e la seduta psicanalitica che alla fine ridà ritmo, fiducia e potere alle sue parole e a tutti i suoi discorsi ufficiali. “Il discorso del re nasce prima come testo teatrale, poi diventa un film – spiega Barbareschi - Il testo mette la parola al centro di tutto, e la parola appartiene al teatro.

Interpreto Lionel Logue, un attore fallito che grazie alla potenza delle parole salva le istituzioni. Questa storia è un paradosso meraviglioso, una piccola rivoluzione fatta da un piccolo attore: Lionel Logue è logopedista per sbaglio, in realtà è un attore fallito che salva un re e nello stesso tempo tutta l’Europa. Riesce a donare l’uso della parola al fragile Bertie, facendo così in modo che diventi re e dichiari guerra ad Hitler. Ecco che un attore riesce a cambiare il corso dell’Europa.

Secondo me questo spettacolo è una bellissima metafora dell’arte rispetto al potere.” L’edizione teatrale di Barbareschi non ha crediti nei confronti della versione cinematografica: “Ho visto il film anni fa, prima che uscisse in Italia e mi è piaciuto. Lo spettacolo però non ha niente a che fare con il film, il testo in teatro è più coraggioso perché al cinema sono stati tagliati i risvolti più spinosi della storia, come quello del fratello del re che diventa filonazista. Il mio personaggio, questo piccolo attore, cambia il corso dell’umanità.

In fondo se Bertie non avesse imparato a parlare non sarebbe diventato re e non avrebbe potuto fare la dichiarazione di guerra, il famoso discorso del re contro Hitler. Lionel Logue ha un cuore grande perché aiuta il re a smettere di avere paura senza nessun tornaconto personale politico. E’ bella questa figura di attore-logopedista. Del resto i personaggi che interpreto devono sempre avere una motivazione per me, aiutandomi ad elaborare un percorso psicologico e a crescere spiritualmente ed intellettualmente, così è stato per quarant’anni di teatro.” 6/11 novembre Casanova Multimedia Luca Barbareschi Filippo Dini IL DISCORSO DEL RE di David Seidler con Astrid Meloni, Chiara Claudi, Roberto Mantovani, Mauro Santopietro, Ruggero Cara, Giancarlo Previati Lionel Logue - Logoterapista australiano Luca Barbareschi Bertie - Duca di York Filippo Dini Elizabeth - Duchessa di York Astrid Meloni Myrtle - moglie australiana di Lionel Chiara Claudi Cosmo Lang - Arcivescovo di Canterbury Roberto Mantovani Winston Churcill – Politico Ruggero Cara David - Principe del Galles Mauro Santopietro Re Giorgio V padre di Bertie e David Giancarlo Previati Stanley Baldwin - Primo Ministro Giancarlo Previati scene: Massimiliano Nocente costumi :Andrea Viotti luci: Jurai Saleri musiche: Marco Zurzolo regia: Luca Barbareschi Orario spettacoli: dal martedì al sabato: ore 20.45, domenica: ore 15.45. Prezzi biglietti interi: Platea: € 27 + € 3 (diritto di prevendita) € 30, Posto Palco: € 20+ € 2 (diritto di prevendita) € 22, Galleria: € 13,00 + € 2 (diritto di prevendita) € 15

Notizie correlate
In evidenza