Concordia: occhi al Giglio, la rimozione del relitto ancora in alto mare?

Il sindaco Ortelli: "Dichiaro il mio sconcerto per quanto sarebbe stato dichiarato da alcuni tecnici delle aziende Titan e Micoperi in merito ad uno slittamento dei tempi per la rimozione della nave"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2012 15:42
Concordia: occhi al Giglio, la rimozione del relitto ancora in alto mare?

In questi giorni l'attenzione del pubblico è rivolta al Teatro Moderno di Grosseto dove è in corso il processo sul naufragio della Costa Concordia alll'Isola del Giglio, la perla dell'arcipelago toscano che ha dovuto convivere con il dramma e con il disagio del relitto abbandonato davanti al porto. Se gli occhi si voltano verso Livorno però ecco che torna a far parlare la lentezza della macchina operativa attuata per la rimozione della nave e Sergio Ortelli, sindaco dell'Isola, sembra essere il primo degli sconcertati. «Dichiaro il mio sconcerto per quanto sarebbe stato dichiarato da alcuni tecnici delle aziende Titan e Micoperi in merito ad uno slittamento dei tempi per la rimozione della nave.

Non più tardi di lunedì 15 ottobre, nel corso della trasmissione Porta a Porta, l’amministratore delegato di Micoperi aveva ribadito il rispetto dei tempi indicati nel progetto approvato. 48 ore dopo, mentre era in corso a Firenze l’Osservatorio per la rimozione, alle agenzie di stampa internazionali e in diretta alle televisioni venivano rilasciate dichiarazioni da parte di tecnici impegnati nelle operazioni che smentivano nei fatti la tempistica ufficiale. A questo punto, chiedo a nome dell’intera comunità gigliese, che sta subendo danni economici gravi che possono mettere a rischio l’intero sistema dell’Isola, che sia fatta al più presto chiarezza e siano spiegate in modo ufficiale le ragioni del ritardo. Invito Costa Crociere e le aziende che si occupano della rimozione a spiegare a questa Amministrazione Comunale e alla comunità i tempi e le attività del cantiere affinché siano evitati maggiori danni all’economia gigliese oltre quelli già subiti. Chiedo, quindi, la convocazione di un incontro urgente dell’Osservatorio con la popolazione»

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