Toscana, una regione prevalentemente turistica, o una risorsa perduta?

Crisi, mancano all'ppello tanti italiani. L’andamento del turismo in Toscana nel 2012: cifre e prospettive

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 ottobre 2012 15:31
Toscana, una regione prevalentemente turistica, o una risorsa perduta?

“Non è il momento di scaricare colpe o piangerci addosso, ma di lavorare e di difendere con le unghie e con i denti il ruolo di leader turistico che la Toscana si è conquistato. E’ il momento di tirare fuori il coraggio, per studiare prodotti nuovi e trovare idee convincenti attraverso un confronto a 360 gradi tra noi. L’obiettivo è uno solo: migliorare la competitività della Toscana”. E’ con questa premessa che l’assessore regionale al turismo Cristina Scaletti ha presentato stamani i dati della stagione turistica in Toscana, aggiornati all’oggi grazie ad una ricerca on line sui tre mesi estivi condotta da Cts direttamente con gli operatori per incarico di Toscana Promozione. Nel 2012 il mercato estero, con il 49,7 per cento di presenze, raggiungerà in Toscana la stessa quota del mercato interno; aumentano i turisti stranieri, e compensano così la perdita registrata nei flussi nazionali.

Nonostante la crisi generale, i numeri dicono che le presenze complessive restano, dopo un eccezionale 2011, comunque superiori all’estate 2010 pur registrando una flessione totale del 3.9 per cento. Tra gennaio e maggio, le percentuali pareggiano: stranieri +3, italiani -3 per cento. Ma c’è un altro dato che è la vera novità di questa stagione: il fai da te, la voglia di organizzarsi da soli. E’ stato un vero e proprio boom: si è passati dal 58 per cento delle prenotazioni online del 2011 al 63,7 per cento di quest’anno.

L’intermediazione, quindi agenzie viaggi e tour operator, vede un calo del 10 per cento nel trimestre estivo; qualcosa che fa riflettere. E la Toscana si conferma regina del web: è la prima meta richiesta su Google maps. Sono i segnali più importanti di questa stagione turistica delicata e complessa, ma da studiare con attenzione per costruire le strategie per il settore turistico di domani per la nostra regione. Un aspetto va esaminato con cura: il quadro economico e sociale che si è creato.

Nel secondo trimestre del 2012, tenuto conto dell’inflazione, il potere di acquisto delle famiglie si è ridotto dell’1,6 per cento rispetto al trimestre precedente e del 4,1 per cento rispetto al secondo trimestre del 2011, il dato peggiore dal 2000. Nei primi sei mesi del 2012, nei confronti dello stesso periodo del 2011, l’Istat rileva anche che il potere d’acquisto ha registrato una flessione del 3,5%. La propensione al risparmio delle famiglie italiane, misurata al netto della stagionalità, è stata pari all’8,1per cento (dato peggiore dal 1999), con una diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,5 punti percentuali rispetto al corrisponde trimestre del 2011. Così non sorprende scoprire che il numero degli italiani in vacanza è sceso del 22,2 per cento.

E che solo un italiano su tre è andato in vacanza, come afferma Federconsumatori. L’Osservatorio nazionale per il turismo conferma che nei prime sei mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2011, si è registrato un calo del 5,6 per cento di arrivi, di un 6,9 delle presenze, ma per il turismo estero il dato è invece di più 1,6 per cento, con la Toscana che come detto registra performance migliori. “Oggi conta soprattutto preparare il futuro, con un occhio attento alle mutevolezze del mercato.

E qui c’é da dire che occorre certamente dedicare un’attenzione particolare al recupero di quote del mercato domestico. Attraverso la campagna Progetto Paese Italia investiremo 500mila euro del budget di Toscana Promozione; un adeguamento, o meglio un aggiornamento della campagna Voglio Vivere così, per restituire competitività a quei comparti più sensibili alla domanda interna” ha sostenuto Aleberto Peruzzini, responsabile del settore turismo di Toscana Promozione. Nel frattempo continuerà la “conquista” dei paesi Bric, mercato che continua a svilupparsi, attraverso lo strumento rivelatosi vincente del cosiddetto turismo esperienziale.

E poi la strada del turismo legato ai grandi eventi (come ad esempio i grandi concerti musicali). “Varrà pur qualcosa se possiamo utilizzare 7 milioni di euro statali su quattro progetti di eccellenza che riguardano il segmento congressuale, l’innovazione, gli Etruschi e e la Via Francigena” ha aggiunto l’assessore Scaletti. “Tutte le nostre forze migliori stanno lavorando a costruire prodotti competitivi e sinergici, come dimostra il successo di Vetrina Toscana; pubblico e privato uniti nello stesso sforzo di promozione del nostro territorio”. Estate 2012: forte calo degli italiani ma aumenta l’appeal sui mercati esteri Un’estate decisamente difficile, anche se le conferme della domanda estera e il boom delle vacanze last minute hanno circoscritto il forte calo che si temeva all’inizio della stagione.

Le stime del Centro Studi Turistici, sulla base delle indicazioni di 1299 imprese regionali, fissano al -3.9% la contrazione del flusso turistico nel trimestre giugno-agosto. La causa principali del risultato è attribuibile al perdurare della crisi economica in Italia e in Europa, solo parzialmente contrastata dalle iniziative promozionali delle imprese. La minor disponibilità economica ha ridotto la durata della vacanza e ha spinto i turisti a selezionare destinazioni e servizi, scegliendo sulla base dell’economicità delle proposte. Il periodo si è caratterizzato per il forte calo degli italiani, stimati al -8.2% (circa 990 mila presenze in meno), a differenza degli stranieri che hanno segnato il +0.8% (85 mila presenze in più), portando per la prima volta la quota del mercato estero al 50% del movimento complessivo. I dati più negativi sono stati rilevati per il mese di giugno, mentre nella seconda metà di luglio si è registrato qualche timido segnale di ripresa e il recupero è proseguito per tutto il mese di agosto, soprattutto nelle due settimane centrali con la saturazione di molte strutture. Nonostante il calo generale del trimestre, e dopo il record storico delle presenze turistiche del 2011, i dati a consuntivo dovrebbero riportare la Toscana al di sopra dei livelli registrati nello stesso periodo del 2010. Dall’indagine emergono risultati di diminuzione per tutte le tipologie ricettive, ma la sensazione è che abbiano retto meglio le imprese che hanno saputo formulare proposte specifiche per il mercato estero e in generale per i consumatori a minor disponibilità di reddito. Comparto alberghiero: segna il -4.9% (-10.7% di italiani e +0.9% di stranieri), l’extralberghiero il -3.4% (-6.5% di italiani e +0.9% di stranieri) e l’agriturismo il -2.5% (-7.5% di italiani e -0.1% di stranieri).

Risultati negativi anche per le diverse tipologie di risorse. Balneare: dopo un giugno e la prima metà di luglio decisamente sottotono, segnali di ripresa sono stati registrati a stagione inoltrata, con il maggior afflusso soprattutto nei week end. La Costa nel complesso segna il -4.8%. Il calo degli italiani (-7.7%) è stato parzialmente compensato dalla crescita degli stranieri (+3.1%). Tra le nazionalità in aumento si segnalano: Svizzera, Olanda, Francia, Paesi Scandinavi, Russia, Paesi dell’Est.

Ad eccezione della Costa degli Etruschi, che dovrebbe attestarsi sulla stabilità, tutte le altre aree riportano flessioni più o meno significative, in particolare l’Arcipelago e la Costa Apuana. Termale: al -10.9% degli italiani si è contrapposto il +2.5% di stranieri, grazie soprattutto ai russi e alla provenienze dei paesi dell’Est, con un dato complessivo stimato al -4% Montagna: sicuramente favorita dalle frequenti ondate di calore. Se in termini di presenze si registra una forte diminuzione degli italiani (-8.2%), promettente risulta invece il trend degli stranieri (+2.9%), che portano il dato complessivo al -3.6%.

Tra le nazionalità in crescita i tedeschi, gli svizzeri, gli scandinavi, gli olandesi, i Paesi dell’Est e gli israeliani. Campagna/Collina: l’unica tipologia di offerta, insieme alle aree ad “Altro interesse”, dove si registra una diminuzione sia degli italiani (-6.2%) sia degli stranieri (-1.8%), anche se il risultato finale si attesta al -2,9%. Il maggior interesse è stato manifestato da austriaci, scandinavi, olandesi, belgi, francesi, ma anche russi e paesi dell’Est. Città d’arte e Culturale: in flessione del -2.1%, con un leggero aumento degli stranieri (+0,6%) e una netta diminuzione degli italiani (-9.3%).

In aumento olandesi, francesi, russi, Paesi dell’Est, e i Paesi Bric. Anche settembre dovrebbe segnare un trend negativo (-2.2%), nonostante il forte incremento dei flussi registrati nelle prime due settimane, in particolare sulla Costa. Le tipologie di offerta con gli andamenti migliori risultano gli hotel a 4/5 stelle (-0.5%) e l’extralberghiero (+0.2%). I risultati definitivi di settembre, insieme a quelli già acquisiti del periodo giugno – agosto e ai primi cinque mesi dell’anno, potrebbero far archiviare il periodo gennaio-settembre 2012 intorno al -2%. "Nulla di nuovo rispetto a quanto emerso dall’indagine condotta dall’ Istituto per la ricerca e lo studio turistico ( IRST) di Federalberghi Toscana, nell’ambito del nostro stesso sistema ricettivo – afferma Paolo Corchia, Presidente di Federalberghi Toscana -.

I numeri dell’estate appena trascorsa, se confermati anche dall’indagine congiunturale sul 2012 che verrà diffusa dall’IRPET, riportano il sistema alberghiero regionale indietro di due anni, mostrando un quadro assai poco confortante e soprattutto evidenziano la sofferenza dei bilanci delle imprese”. “Allarmismi e pessimismi sono stati confermati – prosegue Paolo Corchia – e del resto è anche evidente che anche IMU, caro carburanti e tassa di soggiorno hanno inciso non poco.

Non siamo dunque soddisfatti dei risultati, ed il timore è che il ciclo negativo non si sia ancora chiuso. Eppure la Toscana è una regione unica in Italia, che anche solo grazie al suo brand dovrebbe riuscire a farsi promozione da sola, all’estero ma anche sul mercato interno. Evidentemente tutto questo non è più sufficiente e quindi non si può non registrare il fallimento delle politiche e degli strumenti promozionali, oggi messi in campo solo dall’ente pubblico”. “Mettere mano dunque ad una riforma del sistema regionale di promozione – precisa Corchia – ma anche intervenire sul piano della riqualificazione dell’offerta.

Molti dei nostri alberghi sono nati negli anni ’60 ed hanno bisogno di riqualificarsi. La migliore forma di promozione del turismo consiste anche nell’offrire strutture eccellenti e all’avanguardia. Questo però si scontra troppo spesso con la difficoltà per gli imprenditori di accedere al credito: anche in questo settore i ritardi , le anomalie della politica pubblica di sostegno agli investimenti delle imprese è ferma a dieci anni fa, ed i finanziamenti regionali previsti per le giovani imprese o per la innovazione tecnologica sono solo una goccia nell’oceano dei bisogni”. “E’ nostra intenzione - ha continuato Paolo Corchia - presentare alla Regione Toscana, alle amministrazioni pubbliche sub regionali , alle società partecipate e controllate dalla Regione, un piano straordinario Alberghi , che tenga conto delle diverse esigenze e che sia dotato di un adeguato fondo creditizio”. Ha concluso il presidente di Federalberghi Toscana e vicepresidente regionale di Confcommercio - "è nostra intenzione, e lo faremo già dagli Stati Generali del Turismo del 16 ottobre, anche da noi convocati di intesa con la nostra Confederazione e le altre Federazioni turistiche, sollevare il tema della necessità di una condivisione delle metodologie d’indagine rivolte al settore turismo: da troppi anni in Toscana sono appaltate ad enti ed organizzazioni che con noi, che rappresentiamo la stragrande maggioranza delle imprese, non hanno alcun collegamento.

Anche qui ci apprestiamo, utilizzando collaborazioni e competenze in sede universitaria, a mettere in campo strumenti e mezzi di rilevazione che siano di supporto all’Osservatorio turistico pubblico.“

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