Grandi direttori e solisti al Nuovo Teatro dell'Opera

Dirigeranno l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 settembre 2012 15:40
Grandi direttori e solisti al Nuovo Teatro dell'Opera

Sono già in vendita i biglietti per i concerti di Omer Meir Wellber, Ryan McAdams, Pietari Inkinen, Juraj Valčuha e Tomas Netopil al Nuovo Teatro dell'Opera. Con loro grandi solisti: Khatia Buniatishvili, Angela Brower, Salvatore Accardo, Laura Claycomb, Evgeni Bozhanov. Carnet a prezzo speciale per i 5 concerti della domenica pomeriggio, alle ore 16.30: I settore 160 euro, II settore 120 euro, III settore 80 euro. Il direttore statunitense Ryan McAdams fece il suo debutto europeo proprio a Firenze nel 2010: il successo ottenuto ha fatto sì che fosse scritturato per l’odierno concerto.

In omaggio al suo paese, McAdams dedica la prima parte del programma a due capisaldi della musica nordamericana: Charles Ives e Leonard Bernstein. Ives (1874-1954), geniale ed iconoclasta, creò “un linguaggio personalissimo accordando le categorie estetiche della filosofia trascendentalista con una spiccata tendenza sperimentale e con la variopinta realtà fonica, rurale e urbana dell’America” (Gianfranco Vinay). The Unanswered Question (La domanda senza risposta, 1906) è l’interrogativo metafisico che gli uomini si pongono sul senso dell’esistenza, senza trovare risposta.

Straordinario direttore d’orchestra, Leonard Bernstein ha visto per anni la sua fama di compositore legata soprattutto al successo mondiale di West Side Story. Ma in tempi recenti l’attenzione si è spostata anche sulle sue opere sinfoniche e corali: fra queste spicca la Sinfonia n. 1 Jeremiah, una vasta composizione che, con un linguaggio musicale eclettico, dimostra la profonda sensibilità dell’autore verso tematiche religiose ebraiche. Conclude il concerto, il grande affresco sonoro della Quarta Sinfonia di Cajkovskij, la sinfonia “del Fato”, dominata dal senso dell’ineluttabiltità del destino umano. Torna ad esibirsi al Comunale, dopo anni di assenza, Salvatore Accardo, uno dei miti del concertismo odierno, violinista prodigioso per doti tecniche e capacità interpretative, più volte applaudito a Firenze ed atteso dunque con grande affetto dagli appassionati di musica.

Eseguirà il Concerto n. 2 di Bartók, composto fra il 1937 e il 1939 e giustamente considerato una delle massime espressioni della letteratura violinistica del ‘900. Impervio per difficoltà tecniche ed interpretative, è basato su una solida costruzione formale che alterna pacato lirismo e gusto per l’invenzione astratta, con un movimento lento centrale di sapore melodico e popolare. Accompagna Accardo il giovane direttore finlandese Pietari Inkinen, già applaudito a Firenze ed egli stesso valente violinista, ormai lanciato in una rapida carriera che lo sta portando sul podio delle più importanti orchestre internazionali.

Oltre a Bartók, Inkinen ha scelto una delle più amate sinfonie di Mahler, la Quarta in sol maggiore, eseguita per la prima volta nel 1901. Nota con il sottotitolo La vita celestiale, dal Lied che il soprano intona nel movimento finale, la più breve fra le sinfonie mahleriane, e fra le prime ad essere conosciute dal grande pubblico, è forse la più serena, intessuta di richiami alla natura, di rimandi popolareschi e di ritmi di danza in atmosfere che richiamano la lezione schubertiana.

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