La nuova Casa di Accoglienza San Paolino per donne e madri con figli

Inaugurata oggi dal sindaco Renzi: “La bellezza di Firenze è anche nel suo cuore solidale”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2012 14:00
La nuova Casa di Accoglienza San Paolino per donne e madri con figli

Il centro San Paolino diventa più grande. È stata inaugurata ufficialmente questa mattina dal sindaco Matteo Renzi la Casa di accoglienza destinata alle donne e madri con figli in condizione di fragilità. Erano presenti anche l’assessore al Welfare Stefania Saccardi, il direttore di Caritas Firenze Alessandro Martini, Caroline Lippers e Marco Olmastroni rispettivamente store manager e direttore della comunicazione di Ikea Firenze che ha progettato e donerà l’arredamento della struttura. “È un giorno importante per Firenze perché la bellezza di questa città non deriva soltanto dalle opere d’arte, dalla curiosità e dall’innovazione che ha segnato la storia di tanti navigatori e di tanti ricercatori, ma anche dal ruolo centrale che ha sempre avuto la solidarietà – ha dichiarato il sindaco Renzi – .

Aver inaugurato questa nuova struttura, che consentirà un’accoglienza di qualità a donne e bambini in difficoltà, è una grande emozione. Andiamo avanti nell’investimento in solidarietà sapendo che una città è solida solo se è solidale e convinti che i bambini che sono accolti qui hanno diritto ad avere una vita a colori come tutti gli altri. Per tutti questi motivi la Casa San Paolino, frutto del lavoro di servizi sociali, Polizia Municipale, servizi tecnici, di Caritas e di Ikea, sponsor di questo intervento, aiuta a dare un messaggio di ottimismo e di speranza cui crediamo davvero”.

La casa di accoglienza, ubicata al piano terreno dell’edificio di proprietà comunale di via del Porcellana al cui interno sono collocate altre tre strutture di accoglienza convenzionate (Ostello uomini, Casa famiglia e Ostello donne) ha già aperto ufficiosamente i battenti ad inizio estate, con arredi provvisori. Gestita dalla Caritas, ha una capienza di 24 posti destinati a donne italiane o immigrate, maggiorenni, residenti o non, anche con figli per offrire loro una prima accoglienza e garantire un percorso di accompagnamento sociale.

La struttura è infatti parte integrante del sistema delle accoglienze temporanee promosso dall’Amministrazione con la collaborazione dell’ASP Firenze Montedomini. “Un sistema – ha ricordato l’assessore Saccardi – che ogni giorno mette a disposizione sul territorio fiorentino oltre 600 posti letto a favore di persone in condizione di svantaggio sociale ed emergenza abitativa. Se poi consideriamo anche i 200 posti letto per i minori e i 200 per i richiedenti asilo, si supera quota mille.

Si tratta di una accoglienza di qualità che coniuga il sostegno alle persone in difficoltà con la ricerca di percorsi di reinserimento e di riconquista dell’autonomia superando quindi il puro assistenzialismo. Un lavoro possibile anche grazie alla Polizia Municipale che ogni giorno collabora con i servizi sociali e con il terzo settore sul tema dell’accoglienza”. I locali sono stati ristrutturati a cura dei Servizi Tecnici del Comune. I lavori hanno consistito nel rifacimento totale dei bagni, dell’impianto elettrico e della pavimentazione.

Cambiati o risistemati anche gli infissi mentre è stato installato ex novo l’impianto di climatizzazione estiva e invernale. Il tutto per un investimento di poco più di 132mila euro. Dal punto di vista dell’organizzazione dello spazio, alle sei camere (da quattro posti ciascuna con armadietto personale e bagno con doccia) si aggiungono una lavanderia attrezzata, una sala comune per la tv e i pasti, uno spazio in cui i bambini possono giocare. Agli ospiti viene fornito i pasti, merenda compresa, e garantito il cambio settimanale della biancheria da letto e personale, le pulizie ordinarie e straordinarie e materiali di consumo per la pulizia e l’igiene personale.

Per quanto riguarda la modalità di accesso, 18 posti vengono attivati su richiesta dei servizi sociali e 2 sono riservati al Pronto Intervento Sociale (PIS). Il periodo di accoglienza dipende dai bisogni delle ospiti e solitamente non supera i 6 mesi, eventualmente prorogabili. Per gli utenti provenienti dal PIS è prevista una permanenza massima di 30 giorni, anche questa prorogabile. Nella struttura sono presenti anche tre operatori. (mf)

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