Siccità: manca l'acqua e la Toscana chiede lo stato di calamità

L’assessore Gianni Salvadori e i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura e CIA si sono incontrati questa mattina

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 agosto 2012 14:06
Siccità: manca l'acqua e la Toscana chiede lo stato di calamità

Dichiarazione immediata dello stato di calamità per l’agricoltura toscana: è questa la richiesta, “decisa e pressante” rivolta oggi al governo dalla Regione e dalle associazioni agricole regionali. L’assessore Gianni Salvadori e i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura e CIA si sono incontrati questa mattina per fare il punto sulle conseguenze per l’agricoltura regionale dello stato di estrema siccità che sta tormentando le campagne. Dall’incontro è scaturita la decisione di compiere questo passo nei confronti del governo chiedendo che assicuri una copertura finanziaria tale da poter garantire il reddito alle imprese agricole regionali. Codice rosso per l’agricoltura toscana.

Le paure degli agricoltori si stanno trasformando in un incubo mentre quelli che erano solo timori primaverili assumono, ogni giorno che non piove, le tinte fosche del dramma. E drammatica lo sta diventando per davvero la situazione in Toscana, dove non piove ormai dal 12 giugno, e a parte qualche piccola pioggerella qua e là – poca roba purtroppo – la prolungata siccità legata all’arrivo di ripetute ondate di calore, ha già compromesso i futuri raccolti. I pozzi sono vuoti, i fiumi sono in secca, e c’è chi è costretto ad usare le autobotti per abbeverare gli animali.

La conta dei danni in Toscana è già pesantissima, ma potrebbe aggravarsi ancora. L’arrivo di Nerone rischia infatti, di dare il colpo di grazia alle produzioni. Secondo le Organizzazioni agricole il caldo e la siccità hanno già provocato danni per oltre 60 milioni di euro in Toscana. Un quadro che gli agricoltori a firma congiunta delle organizzazioni agricole, Coldiretti CIA e Confagricoltura, hanno illustrato in una lettera inviata all’Assessore Regionale all’Agricoltura, Gianni Salvadori, dopo che il Governo centrale ha aperto alla possibilità di dichiarare lo stato di calamità naturale in alcune zone del paese dove la siccità ha provocato ingenti danni.

“Il 30% del pomodoro, il 50% di mais, girasoli e barbabietola sono già persi – le prime stime ufficiali di Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – ma anche olio e vino stanno soffrendo e queste due produzioni, da solo in Toscana, valgono una buona fetta del nostro Pil agricolo. Il quadro è drammatico e molto incerto. Ad oggi non sono previste piogge e questo è ancora più preoccupante”. “E’ emergenza siccità in tutta la regione – aggiunge Giordano Pascucci, Presidente Cia Toscana – temperature eccezionali ed assenza di piogge hanno generato una situazione di criticità diffusa nelle campagne; occorre – sottolinea – assicurare tempestivamente alle imprese agricole adeguati sostegni per “tamponare” l’emergenza e, per il futuro, mettere in atto un efficace piano straordinario di interventi per rendere disponibile l’acqua per le attività agricole, risorsa indispensabile per assicurare quantità e qualità delle produzioni”. Anche il Direttore di Confagricoltura Toscana, Marco Mentessi, riprende il tema delle iniziative future: “L’attuale quadro drammatico deve accelerare l’adozione di interventi di carattere strutturale che consentano di far fronte in maniera ordinaria ad eventi climatici avversi che ormai non si possono più definire straordinari; ne va di una parte rilevante dell’economia, non solo agricola della nostra regione, ma anche del mantenimento di un assetto territoriali e sociale assolutamente importante.

Da non dimenticare – spiega ancora – che l’accresciuta necessità di interventi irrigui sta facendo innalzare i costi per le imprese che hanno bisogno di maggiori quantitativi di carburante agevolato”. Complicata la situazione è anche nelle stalle: nei pascoli la produzione di foraggere è praticamente azzerata e lamancanza di foraggi freschi ha avuto inevitabili ripercussioni sulla lattazione dei bovini: “lo stress ha già provocato una diminuzione della produzione di latte intorno al 20%, come per le uova, per non parlare dei costi per l’alimentazione.

Gli allevatori sono costretti ad utilizzare le scorte invernali – sottolineano le Organizzazioni - cosa che si traduce in un sensibile aggravio dei costi e nella necessità di andare a reperire il fieno anche fuori dalla regione”. Ma l'afa e le temperature hanno tolto l'appetito anche ai maiali che stanno consumando fino al 40 per cento in meno della consueta razione giornaliera con un conseguente, sostanziale calo dell’accrescimento. Il caldo ha pesanti effetti anche sulle galline, che producono meno uova, esulle api che non riescono a raccogliere il polline e il nettare mettendo arischio la produzione di miele. La siccità sta facendo tremare anche il settore vivaistico: nella piana dell’Ombrone, dove si concentra il 35% della produzione nazionale di piante ornamentali e il 77% di quella regionale, tutti i corsi d’acqua che attraversano i 5.000 ettari di coltivazioni sono completamente asciutti da almeno due settimane.

“E’ partendo da questo scenario – concludono i Presidenti delle Organizzazioni agricole - che gli agricoltori hanno richiesto un intervento urgente a sostegno delle imprese. Non possiamo aspettare che la siccità ed il caldo brucino la nostra agricoltura”. Immediata la risposta della Regione Toscana che ha subito fatto partire la richiesta di stato di calamità naturale: in una nota l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Gianni Salvadori ha annunciato la richiesta “decisa e pressante” rivolta oggi al governo dalla Regione e dalle associazioni agricole regionali.

La decisione dopo l’incontro che si è tenuto questa mattina, preceduto dalla consegna della lettera, con la richiesta di assicurare una copertura finanziaria tale da poter garantire il reddito alle imprese agricole regionale.

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