Della Valle chiede scusa a città e tifosi

"Non abbiamo alibi, siamo stati ore a confrontarci. Le priorità sono fare quadrato e venirne fuori, ma già da stanotte penso a come ricostruire". Mario Razzanelli: "Innammissibile che un Presidente scappi per evitare le contestazioni"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 marzo 2012 03:10
Della Valle chiede scusa a città e tifosi

Dato inizialmente fuori dal Franchi, il patron Andrea Della Valle, si intrattiene con giocatori e staff tecnico per una specie di seduta post traumatica di quella che lui stesso definisce una serata "drammatica". Alle 01 e 10 dopo conferme, indiscrezioni e smentite si presenta alla stampa al piano terra dello stadio a pochi metri dal busto del marchese Luigi Ridolfi e chiede scusa ai tifosi autori di striscioni e coreografie e ripagati con una prestazione minuscola. "Prima di tutto - spiega - chiedo scusa a nome di tutti alla città e ai tifosi, non doveva finire in questo modo.

Non ci sono alibi. Sono ore che stiamo sotto, dobbiamo fare quadrato con gruppo, con la squadra e con l'allenatore. Adesso dobbiam vedere come poter ripartire. Sconfitta che brucia, senza giustificazione. Fin a che siamo stati 11 l'abbiamo gestita, abbiamo creato occasioni. Ora a freddo dobbiamo analizzare e rimettere a posto la situazione. Fin da stanotte io già penso a come ricostruire. La situazione è seria, ma in partite come oggi non ti aspetti 3 punti. Li sogni però. Errori di singoli individui hanno compromesso una situazione che si poteva giocare in un altro modo, non ci hanno permesso di gestire la partita al meglio".

Cerci? "Il ragazzo adesso non dobbiamo.. più di tanto, eh... Ora dobbiamo pensare al Genoa, domani o lunedì ci pensiamo". Delio Rossi si dimette? "No, no... Il mister è amareggiato, arrabbiato, tutto quel che può venire in mente. Qualcosa a gennaio forse s'è sbagliato. Sono incazzato, non ho paura, se ne avevo andavo via a dieci minuti dalla fine come fanno tanti. La preoccupazione c'è quella sì, se non ci fosse sarei un incosciente. Adesso dobbiamo salvare la stagione, sta al mister e ai ragazzi che si sono confrontati per ore ed ore.

Da quando son arrivato ho sentito il coro "Chi non salta è bianconero". Con la Juventus non doveva finire così". "Io non vado via questa è la mia squadra, adesso ci ributtiamo sotto ma sapevamo anche un mese fa che sarebbe stato un altro campionato. Mi dispiace per i tifosi, ma più che chiedere scusa.. e spetta a me come presidente. Adesso dopo la giornata libera di domani.." Libera? "Sì, si giooca tra 8 giorni, ci servirà domani per fare delle valutazioni" "Pensiamo a Genova dove hanno una situazione come la nostra...

ero ottimista per stasera perché dopo Parma e con il primo tempo di Catania.. Invece siamo ritornati al fatto che alla prima difficoltà la squadra si perde e non riesce a compattarsi. Ma ne verremo fuori, ne sono straconvinto, tutti insieme con il nostro allenatore. Il futuro è domenica e poi sarà la domenica dopo fino a maggio. Ma non chiedetemi ora di maggio". "Vengo allo stadio da quando avevo 10 anni, ho visto partite di tutti i tipi, ma mai mi era capitato di assistere a una scena come quella di stasera.

Vedere la dirigenza che taglia la corda prima del termine della gara per paura dei fischi è stato per me, da sempre tifoso Viola, una grande delusione. Purtroppo chi si trova in certe posizioni deve sobbarcarsi oneri ed onori -dichiara Mario Razzanelli al termine della partita- Forse i Della Valle dovrebbero riflettere e decidere finalmente cosa fare della Fiorentina per i prossimi anni. La questione della cittadella e dello stadio non è una scusa sufficiente. Ma aldilà del risultato sportivo non è ammissibile che un Presidente scappi per non incorrere nelle contestazioni.

Quello di un comandante che abbandona la propria nave per opportunismo è un film che abbiamo già visto di recente e di cui volentieri avremmo fatto a meno. Io sono rimasto fino alla fine". AntLen

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