Di.Gi.Ti.: continua l'attività dei Giornalisti Digitali Toscani

All'ordine del giorno un incontro nazionale a Firenze a maggio. Le proposte di Nicola Novelli, direttore responsabile di www.nove.firenze.it

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2012 19:36
Di.Gi.Ti.: continua l'attività dei Giornalisti Digitali Toscani

La pubblicità sui siti di informazione. Questo uno dei temi trattari durante l'incontro che ha avuto luogo nei giorni scorsi nella sede dell'Associazione Stampa Toscana. L'iniziativa è del Gruppo dei giornalisti digitali toscani, alla presenza del presidente dell'AST, Paolo Ciampi, di Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della stampa e di Silvia Rigacci di Ancitel Toscana. Al dibattito ha partecipato anche Nicola Novelli, direttore responsabile di Nove da Firenze, che ha parlato di potenziali introiti del giornalismo on line e della necessità che le realtà toscane si consorzino per operare meglio sul mercato: “Gli introiti pubblicitari arrivano in gran parte attraverso gli avvisi testuali pubblicati a fianco delle notizie tramite l'adesione di circuiti nazionali, tipo Google Adsense, il resto è costituito dalla vendita dei banner, il commercio elettronico, il merchandising e forme di P.R.

e redazionali sulle pagine web -ha spiegato Novelli, fondatore di Comunicazione Democratica, l'associazione editrice di www.nove.firenze.it- Le cose sarebbero più facili se i tanti siti toscani on line riuscissero a consorziarsi per sviluppare un offerta collettiva di vendita spazi, ma bisogna soprattutto sviluppare l'immagine del settore dell'editoria on line agli occhi della classe dirigente locale (economica e amministrativa) per fare in modo che conquisti credibilità agli occhi degli acquirenti dell'advertising”.

Per fare questo, almeno a livello toscano, Nicola Novelli ha suggerito di creare una sorta di vetrina-edicola on line delle testate on line, preferibilmente sostenuta dalle reti civiche, per favorire la visibilità delle notizie. Una sorta di prima pagina regionale quotidiana delle notizie più importanti da aggiornare in tempo reale e gestita in condivisione nei contenuti da tutte le testate locali che aderiscono all'iniziativa. Davide De Crescenzo, direttore di Intoscana ha spiegato di aver intrapreso assieme a Sesto.tv, un censimento delle web tv toscane per dare vita, in un prossimo futuro, ad una sorta di aggregatore dei contenuti prodotti dalle web tv della Toscana da ospitarsi proprio sulla piattaforma web di Intoscana.

A questo proposito Daniele Papi di Sesto.tv ha consigliato di promuovere rapporti di collaborazione con sindacati, associazioni di categoria ed enti locali per realizzare trasmissioni informative di servizio a pagamento da trasmettere sulle web tv. Vittorio Pasteris di Quotidiano Piemontese, in videoconferenza da Torino, ha ricordato che il valore del mercato pubblicitario di Internet è, al momento, sottovalutato, mentre il mercato dell'advertising sui media convenzionali continua ad essere sopravvalutato: a causa delle concentrazioni editoriali che ne sfalsano gli effettivi equilibri.

Il mercato pubblicitario on line, ha aggiunto il giornalista free-lance Marco Renzi potrebbe essere ridefinito dallo sviluppo dei centri media che stanno assumento sempre maggiore importanza: “Nell'ideazione, creazione e realizzazione di nuovi strumenti specifici per la comunicazione pubblicitaria sul web, una ampia zona grigia in cui convivono: esperienza, creatività e business, e in cui proprio noi italiani, da sempre ricchi di idee innovative, potremmo fare la differenza”. Nel corso dell'incontro si è anche tornati a discutere della proposta di Pino Rea, fondatore dell'associazione Liberta di Stampa e Diritto all'Informazione, di dare vita ad un Seminario nazionale sull’ evoluzione del giornalismo online da tenersi a Firenze in primavera: “I contenuti del prossimo incontro nazionale sui temi del giornalismo digitale -ha concluso la serata Paolo Ciampi Presidente dell'Ast- potrebbero vertere sulla definizione del ruolo operativo e professionale dei giornalisti digitali, dei bloggers, ma non ci si dovrebbe dimenticare di inserire i contenuti da portare in discussione le urgenti questioni, che hanno un forte riscontro anche amministrativo e politico, riguardanti gli open-data e il conseguente giornalismo dei dati, e il giornalismo partecipativo”.

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