A Siena fotografie di 20mila folli su supporto digitale

Presentazione della Fondazione virtuale Mario Tobino a Lucca

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 ottobre 2011 14:16
A Siena fotografie di 20mila folli su supporto digitale

Ventimila fotografie dei pazienti di uno tra i più importanti ospedali psichiatrici d’Italia presto su supporto digitale per custodirne la memoria ed il valore socioculturale. Si chiama “Memorie dalla città dei folli”, il progetto promosso dal Crea (Centro ricerche etnoantropologiche di Siena) in collaborazione con la USL7 di Siena, proprietaria del fondo, con il contributo di Bassilichi Spa, che consiste nella digitalizzazione del fondo fotografico dell’ ex ospedale psichiatrico San Niccolò di Siena.

Costituito da circa 20mila scatti l’archivio copre un periodo che parte dalla fine dell’ ‘800 per giungere agli anni ’60 del secolo scorso ed insieme alle 50mila cartelle cliniche rappresenta la raccolta archivistica più completa d’Italia, fondamentale per gli studi psichiatrici e sociali. «Materiale dalla ricchezza inestimabile - spiega Maurizio Gigli, presidente del Crea – senza eguali in Italia per completezza e perché in grado di ricostruire la storia clinica dei pazienti e del tessuto socio-culturale della Toscana meridionale.

Un patrimonio prezioso che la città dovrebbe valorizzare e promuovere anche in concomitanza della candidatura di Siena a capitale europea della cultura nel 2019». Il progetto di recupero, avviato lo scorso anno, è proceduto speditamente in questi mesi con la catalogazione del fondo archivistico e fotografico, e entra ora nella fase della digitalizzazione. In presenza di ulteriori fondi CREA ha in progetto la digitalizzazione completa del fondo (composto da 200 metri di scaffalature suddivise in 30mila fotografie e 40mila cartelle cliniche) consentendo a studiosi e familiari dei ricoverati di ritrovare la memoria di chi ha trascorso anche un’ intera vita nei locali del San Niccolò.

Il lavoro sarà monitorato da un Comitato scientifico composto tra gli altri da Francesca Vannozzi, docente di storia della medicina; da Stefano Moscatelli, docente di archivistica; e da Fabio Mugnaini, docente di Storia delle Tradizioni popolari dell’Università di Siena e da un rappresentante della Soprintendenza archivistica per la Toscana. La Fondazione Tobino presenta alcuni importanti progetti. Da una parte l’apertura del Museo e l’attivazione della Fondazione virtuale che, strumento innovativo di prima qualità, metterà in condizioni gli utenti di consultare 5mila documenti relativi a Tobino e di viaggiare virtualmente nella sede dell’ex-manicomio anche nelle parti non ancora aperte al pubblico.

Dall’altra la costituzione di uno staff di studiosi, diretti da Giulio Ferroni che scriveranno e studieranno la storia di un angolo di terra (Viareggio- Lucca- Garfagnana) che nei vari atlanti letterari del nostro tempo, di cui tanto si parla in questo periodo, ancora non compare, pur contando su un reticolo di relazioni intense e numerose che partono da D’Annunzio, Pascoli, Carducci, fino a Garboli e Monicelli. Accanto a questi eventi un lavoro che continua: la Storia orale di Maggiano, un lavoro che intende fare di Maggiano, di Lucca e della Toscana il centro di eccellenza della memoria e del futuro dell’assistenza psichiatrica.

Maggiano è entrato nella storia della cura della malattia mentale 236 anni fa e, alla promulgazione della legge 180 del 1978, risultava il più antico manicomio italiano. Una storia lunga, ma in gran parte ancora da ricostruire e da raccontare. Presentazione, il 18 novembre 2011 (ore 15,30) all'Auditorium del Polo Didattico e Formativo USL2 di Lucca, della Fondazione virtuale e presentazione ai finanziatori e al pubblico. Nell’ambito globale che definisce il mondo web, docenti e ricercatori, medici e psichiatri, storici e filosofi della scienza, operatori, studenti e, ancor più in generale, tutti coloro che vorranno accedere ad un sapere che incrocia scienza, letteratura ed arte, potranno entrare nelle stanze tobiniane via internet, scrutarne qualsiasi spazio, associarne gli oggetti al percorso medico-letterario dell’autore lucchese.

In sintesi, si aprono nuovi percorsi, anche visivi, di conoscenza sul disagio mentale. La Fondazione Virtuale si collocherà in tal senso tra le più evolute ed avanzate in Europa: per contenuti privilegiati, facilità esplorativa ed accesso al document-delivery. Nelle pagine, realizzate in modo da consentire la piena fruizione di tutti i contenuti in modo semplice ed intuitivo, si trova il meglio di quanto conservato all'interno dell'Archivio Multimediale accessibile presso la sede della Fondazione a Maggiano.

Della grande quantità e varietà di materiale raccolto si sono scelti i frammenti e le pagine più significative, per offrire al visitatore una panoramica completa e suggestiva sull'opera e la vita del grande medico e scrittore. Sono stati raccolti i materiali forniti da: Eredi Tobino, Teche RAI, Fondazione Ragghianti, Gabinetto Vieusseux, Centro Nazionale Studi Pirandelliani Agrigento, Italian International Films, Mikado, Lunarossa cinema, Raicinema, Dean film, Films A2, Renn Production, Fandango.

Il materiale raccolto, classificato e schedato raggiunge le 5mila unità, così suddivise: bibliografia testuale e critica 1.758; filmografia 17; materiali a stampa, libro, rivista 2.659; materiale grafico 460; registrazione audio/sonora 11; videoregistrazione/video 274; strumenti medici e scientifici 209; articoli quotidiani 27. Si è scelto anche di mettere a disposizione dei visitatori il Tour Virtuale di Maggiano. Le richieste per visitare gli ambienti dell’ex-manicomio giungono numerose e costanti da parte di un pubblico variamente composto: fotografi e documentaristi, storici e studiosi di storia dell’architettura, studenti universitari, scolaresche, appassionati di letteratura, medici e operatori dei servizi psichiatrici.

Grazie al contributo dell’Azienda USL2 di Lucca e della Regione Toscana, la Fondazione Mario Tobino ha scelto di riprodurre virtualmente gli ambienti non ancora in fase di ristrutturazione e per questo non ancora accessibili al pubblico. La tecnica utilizzata consente al navigatore, spostandosi con il mouse, di muoversi attraverso i luoghi più significativi della struttura, ricostruiti tridimensionalmente. In particolare, navigando nelle "stanze di Tobino" è possibile vedere gli oggetti strettamente legati alla vita dello scrittore.

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