Santiago Silva ed il pensiero corre a Batigol, la piazza si scalda (Video)

Con il senno di poi rivisto il voto al mercato del DS Pantaleo Corvino. Dai sussulti e rumori del ritiro al bagno di folla davanti all'Artemio Franchi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 settembre 2011 14:52
Santiago Silva ed il pensiero corre a Batigol, la piazza si scalda (Video)

La presentazione di Santiago Silva comincia con una breve introduzione del dottor Sandro Mencucci: “E' il quarto titolo vinto nell'era Della Valle nel Settore Giovanile ed è giusto dare peso a questa vittoria. Il terzo successo in questo anno dopo la vittoria della Coppa Italia Primavera e dello scudetto dei Giovanissimi Nazionali. Ecco perchè inizio la presentazione di Santiago Silva con questa Supercoppa vinta all'Olimpico contro la Roma”. “Da Petrone a Silva, da un bomber urguagio degli anni trenta a questa realtà.

E' stata anche una lotta portarlo a Firenze. Credo di aver perso anni di vita nelle ultime ore del calciomercato. Il Velez non voleva privarsene, ma abbiamo esercitato la clausola rescissoria per portarlo qui a Firenze. Ma è stata soprattutto la sua volontà che ci ha convinto. Ha già sposato la nostra causa e la nostra maglia. E stato lui a convincere il presidente del Velez ad assecondare la sua volontà assieme ai manager. Il transfer, malgrado avessimo già inviato diversi milioni di dollari in argentina, è arrivato solo ad un quarto d'ora dalla fine del calciomercato”.

Queste le prime parole di Santiago Silva: “Ho scelto il 10 e voglio dimostrare che posso giocare in italia.

Un esultanza studiata? Ancora no ne parlerò con i compagni. Vengo qui a giocarmi un posto. Sapevo che avrei incontrato compagni di squadra forti e mi metterò in gioco.” "Sono molto felice di essere a Firenze. Ho sempre ammirato Batistuta, fin da piccolo. Ho firmato per due anni, spero di fare tanti gol". Il periodo in Germania e Portogallo? "Ogni esperienza mi è servita per diventare quello che sono. Lì ho fatto gol ma le squadre non erano il massimo" Come sei? "Fuori dal campo sono una persona normale.

In campo mi trasformo, vivo al massimo la partita. Però sempre con responsabilità".

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