Indagini della Corte dei Conti: il Sindaco condannato per danno erariale

Renzi: "Sgretolato l'impianto della procura contabile, ora in appello per il secondo tempo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2011 21:45
Indagini della Corte dei Conti: il Sindaco condannato per danno erariale

Il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi (in foto), è stato condannato in dalla Corte dei Conti della Toscana in primo grado ad un risarcimento di 14mila euro per danno erariale a seguito dell'inquadramento contrattuale di alcuni assunti a tempo indeterminato ai tempi (anni 2004-2009) in cui lo stesso Renzi era Presidente della Provincia di Firenze. "Nei mesi scorsi la procura toscana della Corte dei Conti, con una ricostruzione fantasiosa e originale, ha chiesto agli amministratori e ai tecnici oltre due milioni di euro per la gestione dei contratti del personale a tempo determinato.

Da quanto ci viene comunicato dagli avvocati il primo grado di giudizio si chiude oggi con l’impostazione della Procura totalmente ribaltata se è vero, come è vero, che siamo passati da oltre due milioni da meno di cinquantamila euro di contestazioni. Ma non ci basta e non ci fermiamo qui". Lo afferma il sindaco di Firenze Matteo Renzi in merito alle indagini della Corte dei Conti. "Proporremo infatti appello appena notificata la sentenza - continua Renzi -. Da quello che possiamo capire le contestazioni riguardano la categoria di inquadramento di quattro persone nello staff, assunte a tempo determinato.

Giova ricordarlo: si tratta del c.d. spoil system, non delle assunzioni a tempo indeterminato di parenti e amici che abbiamo visto in altre amministrazioni del Paese. Quando cambia amministrazione il personale a chiamata diretta va a casa, come è giusto che sia perché l’incarico previsto dalla legge è fiduciario. Così è accaduto a queste quattro persone. Per noi è molto difficile entrare nel merito delle scelte che i tecnici amministrativi fanno. Sappiamo che si sono attenuti alle norme vigenti, ma la procura ha contestato il fatto che i funzionari avrebbero dovuto disapplicare il vigente regolamento: questioni tecniche di cui giustamente si occupano e si occuperanno gli avvocati".

"Noi - prosegue - possiamo rivendicare i risultati amministrativi, concreti. Tra il 2004 e il 2009 la Provincia ha fatto risparmiare i cittadini e ha visto un significativo dimagrimento dei costi della macchina amministrativa. Valgano per tutti due dati. Il primo. Le tasse provinciali sono state ridotte, a partire dall’abbattimento dell’Imposta provinciale di trascrizione. Questo ha significato che ogni cittadino della Provincia nel giugno 2004 pagava in media 106 euro di tasse provinciali e nel giugno 2009 pagava in media 89 euro di tasse provinciali.

Insomma, un caso più unico che raro di diminuzione della fiscalità. Il secondo. Nello stesso periodo il personale della Provincia è diminuito da 929 a 903 persone, con il dimezzamento secco del numero dei dirigenti (da 33 a 17). Questi sono i fatti, i numeri incontrovertibili". "Se poi un dirigente ha sbagliato l’inquadramento - conclude - ce ne assumeremo tutte le responsabilità, anche se è veramente difficile accettare l’idea che siano gli amministratori e non eventualmente i funzionari i responsabili di erronee impostazioni contrattuali, questione puramente tecnica.

Ma prima, naturalmente, andremo in appello convinti delle buone ragioni delle nostre motivazioni e rinfrancati dal fatto che il primo tempo di questa partita ha segnato lo sgretolamento dell’impianto che la procura contabile, con grande enfasi sui media locali, aveva proposto".

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