Caccia: il Governo impugna legge regionale su cattura uccelli

Romanelli (FdS/VERDI): "Regione sospenda provvedimento incostituzionale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2010 14:12
Caccia: il Governo impugna legge regionale su cattura uccelli

Ieri, 18 novembre, Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge regionale della Toscana, che approva il piano di cattura dei richiami vivi per la stagione venatoria 2010-2011. La norma regionale presenta aspetti d’illegittimità costituzionale, riguardo al rispetto del diritto comunitario e dei principi statali che stabiliscono gli standard minimi e uniformi di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, di competenza esclusiva statale, secondo quanto disposto dalla Costituzione. Oltre 5000 sono gli uccelli selvatici (tordi, merli e cesene) che la legge regionale toscana n.

50/2010 destina alla cattura e quindi ad una vita di sofferenze e prigionia per essere usati come richiami vivi nella caccia. Si tratta di un tipo di caccia anacronistico, di gravissimo impatto sull’avifauna migratoria ed eticamente ormai inaccettabile. Sono più di 200.000 gli uccelli selvatici detenuti in queste condizioni in Toscana e ogni anno ne vengono catturate alcune migliaia, che si aggiungono a quelli provenienti da allevamenti (o dichiarati tali). Anche quest’anno, come nel 2009, il Consiglio Regionale della Toscana ha voluto approvare un nuovo programma di catture nonostante il parere tecnico contrario dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), organo tecnico indicato dalla legge quadro per verificare l’idoneità di simili attività.

Un provvedimento quindi palesemente illegittimo, come confermato solo pochi mesi prima dalla Corte Costituzionale, che aveva annullato un’analoga legge varata dalla Regione l’anno prima con gli stessi contenuti. Ma neppure la Corte Costituzionale ha fermato il Consiglio Regionale, che con qualche lodevole eccezione di alcuni Consiglieri, ha voluto approvare un provvedimento che lo stesso Ufficio Giuridico della Regione contrassegnava come illegittimo. Il WWF ha quindi subito presentato un esposto al Consiglio dei Ministri, che ha voluto anche quest’anno impugnare di fronte alla Corte Costituzionale la legge toscana. “Approvare l`autorizzazione al prelievo di uccellini selvatici, da utilizzare come richiami vivi durante l’attività venatoria, è stato un grave errore, come d'altra parte era ben noto, e come i nostri uffici legali ci avevano ampiamente spiegato e segnalato" dichiara il Consigliere regionale della Toscana Mauro Romanelli del Gruppo FdS/Verdi.

“Tutti ricorderanno come a Settembre scorso avessimo avvertito i nostri colleghi, di centrodestra e centrosinistra, e, l'opinione pubblica, che tale scelta violava palesemente una recente sentenza della Corte Costituzionale, andava contro le normative europee e ignorava addirittura la stessa legge regionale sulla caccia“. “Avevamo avvertito anche che, essendo la fauna selvatica patrimonio indisponibile dello Stato, chi votava a favore si esponeva al rischio di una condanna della Corte dei Conti per danno erariale”.

“Purtroppo – continua l’esponente dei Verdi – non siamo stati ascoltati e ora la Toscana ha fatto davvero una brutta figura”. “Ricordiamo anche come tale pratica sia eticamente non accettabile: questi animali sono catturati con reti, che spezzano loro zampe e ali, tenuti per mesi al buio, in cantine umide, affinché cantino meglio e più forte al momento opportuno”. “Sono oltre duecentomila gli esseri viventi che ogni anno in Toscana subiscono questo trattamento”. “In attesa del nuovo pronunciamento della Corte – termina Romanelli - mi associo a tutte le associazioni nel chiedere alla Regione la sospensione immediata del provvedimento”. In attesa del nuovo pronunciamento della Corte il WWF chiede adesso alla Regione la sospensione urgente del provvedimento, altrimenti le catture continueranno, causando un grave danno alla fauna selvatica: "E ci viene da fare una domanda -spiega Guido Scoccianti, Responsabile Settore Caccia WWF Toscana- chi dovrebbe pagare l’impegno di tempo e lavoro della Corte Costituzionale e dell’Avvocatura della Regione per dibattere di un provvedimento già dichiarato incostituzionale pochi mesi fa e la cui incostituzionalità era stata per scritto segnalata ai Consiglieri regionali dall’Ufficio Giuridico della Regione? Non dovrebbero forse farlo quei Consiglieri che hanno votato un provvedimento che ben sapevano essere illegittimo?"

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