Swap: una voragine nei conti dei Comuni

Firenze, Stella e Alessandri (PdL): “Avevamo ragione: interessi passivi per oltre 10 milioni di euro nel 2010”. Prato: tutti favorevoli alla tutela dell'integrità patrimoniale del Comune

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2010 22:35
Swap: una voragine nei conti dei Comuni

“Perché il Sindaco ha presentato il Piano degli investimenti senza il bilancio comunale? Che senso ha il piano senza il bilancio? Non vogliamo certo pensare che presentare oggi il Piano sia stata dettato dalla volontà di lanciare uno slogan: amministrare una città è una cosa seria. Il Piano degli investimenti viene presentato insieme al Bilancio comunale, perché la lettura di entrambi è complementare, disegna la città del futuro, e le intenzioni dell’amministrazione; questa modalità ci lascia molto perplessi, cosa penseranno i consiglieri di maggioranza?”.

Questa la dichiarazione dei consiglieri del PdL Marco Stella e Stefano Alessandri. “Sulla vicenda swap, le dichiarazioni del Sindaco dimostrano che abbiamo sempre avuto ragione nel ritenere la sottoscrizione degli strumenti in derivati un azzardo; oggi anche il Sindaco ci dà ragione – hanno aggiunto i due consiglieri –. Il Comune di Firenze ha infatti investito 270 milioni di euro in Swap sottoscrivendo 13 contratti in derivati, e ogni anno paga milioni di interessi passivi, senza tenere conto che la scommessa del Comune ha prodotto un mark to market di 55 milioni di euro di perdite.

L'analisi sui dati forniti non lascia spazio ad equivoci rispetto agli swap sottoscritti; basta leggere l'andamento del 'mark to market', ovvero il 'costo corrente' dei derivati finanziari, nell'ultimo periodo: ad aprile 2008 aveva un saldo negativo di 16,9 milioni di euro, a dicembre 2009 era diventato di 50milioni di euro, oggi è passato a quasi 55milioni di euro. Il Comune, quindi i cittadini, grazie alla scommessa fatta dagli amministratori del centrosinistra, su un capitale investito di 270milioni di euro sta perdendo quasi il 20%.

Oltre al saldo negativo del mark to market, ogni anno il Comune di Firenze ci rimette milioni di euro in interessi passivi: nel 2009 abbiamo speso oltre 5milioni di euro, nel 2010 dovrebbero essere oltre 10 milioni; più di 15milioni in due anni di interessi passivi”. “Il Sindaco chiede di verificare i comportamenti delle banche, noi siamo favorevoli affinché venga fatto tutto il possibile per tutelare il comune di Firenze e i fiorentini, ma ci rimane una curiosità: perché fino ad oggi nessuno ci ha ascoltati? Sulla vicenda indagano sia la Procura presso il Tribunale che quella della Corte dei conti: se verranno accertate irregolarità coloro che hanno sprecato soldi pubblici devono pagare” hanno concluso Stella e Alessandri. E' stata approvata con 23 voti favorevoli (Pdl, Lega, Udc, Futuro e libertà) e 15 astenuti (Pd e Italia dei valori) la delibera sulle linee di indirizzo sui contratti di derivati sottoscritti dal Comune di Prato.

L'atto, illustrato dall'assessore al Bilancio Adriano Ballerini sollecita la giunta ad attivare tutte le azioni a tutela dell’integrità patrimoniale del Comune di Prato e la invita a verificare l’opportunità di un'azione in tutte le sedi giurisdizionali deputate e dell'esercizio dei poteri di autotutela. Come ha detto l'assessore Ballerini nella sua relazione iniziale, frutto anche dell'attività di verifica legale di cui è stato incaricato l'avvocato Pasquale Vulcano sui contratti di finanziamento swap stipulati dal Comune, tutte le operazioni in derivati dal 2002 sono state sottoscritte con Dexia Crediop spa.

Il 29 giungo 2006 con la stessa banca è stato sottoscritto un nuovo contratto di swap, attualmente in essere, avente un valore nozionale originario di 67.524.044,17 di euro, con scadenza 30 giugno 2026, a fronte di un’estinzione anticipata di mutui avvenuta nel 2004 con successiva emissione di buoni ordinari comunali (durata 2004/2019): «Le risultanze economico-finanziarie comunicate dalla Dexia Crediop risultano assolutamente negative - ha affermato l'assessore - il secondo semestre 2009 ha chiuso con un netting negativo per il Comune di Euro 715.056,57, già liquidati a Dexia.

Il persistere dell’andamento negativo del netting ha fatto poi registrare nel primo semestre 2010 un esborso monetario a carico del Comune di 780.958 euro e si stima che nel secondo semestre il valore da versare a Dexia ammonti a 1.039.409 euro, quindi in tutto 1,8 milioni di euro, con grave danno per gli equilibri generali di bilancio 2010». I flussi positivi della serie di contratti derivati sottoscritti a decorrere dal 2002 hanno totalizzato un valore di 1.484.589 euro , mentre la somma dei valori negativi per il Comune ammonterà al 31 dicembre 2010 a circa 2.853.000 euro, con un saldo negativo quindi di circa 1.369.000.

Inoltre il Mark to market, ovvero il prezzo che il Comune dovrebbe pagare per eventualmente estinguere anticipatamente il derivato con Dexia Crediop alla data del 31 dicembre 2009 ammontava a Euro 6.039.553, dopo soli 9 mesi, al 30 settembre 2010, è arrivato a Euro 10.073.354, con picchi già raggiunti di oltre 11 milioni di euro. E' primario compito di chi è chiamato ad amministrare l'Ente - ha concluso Ballerini - attivare ogni iniziativa per evitare ulteriori peggioramenti, se non addirittura danni, finanziari e patrimoniali per il Bilancio del Comune di Prato».

Il presidente della Commissione consiliare Bilancio Alessandro Giugni ha rivolto un appello alle forze di opposizione affinchè votassero favorevolmente alla delibera: «Vuole o no l'opposizione risolvere con noi questa situazione così drammatica? Un voto contrario o di astensione significherebbe non aver interesse per le sorti della città, già così provata dalla crisi, e voltarsi dall'altra parte. Dobbiamo dare prova di maturità politica votando compattamente a favore della delibera». Anche il capogruppo del Pdl Roberto Baldi ha richiamato al senso di responsabilità nell'interesse della città: «Questo è il momento in cui il Consiglio comunale deve prendere unitariamente una decisione per risolvere la situazione nelle sedi deputate».

«L'errore compiuto dalle passate Amministrazioni è stato ripetuto per ben sei volte - ha commentato il capogruppo della Lega Emilio Paradiso - Quindi, dato che si tratta dei loro compagni di partito, invitiamo i consiglieri del centrosinistra a rimediare votando a favore». Riccardo Bini del neonato gruppo Futuro e Libertà per l'Italia ha dichiarato di condividere l'azione di autotutela, propendo che "i contratti swap sottoscritti vengano inviati alla Procura della Corte dei Conti per verificare le responsabilità per danno erariale".

Nei diversi interventi del gruppo consiliare del Pd si è chiesto "perchè il problema emergesse solo ora" e si è detto di condividere l'azione a tutela del Comune e dei cittadini, ma non i contenuti della delibera: «Se la domanda è se siamo favorevoli a tutelare gli interessi dei cittadini contro gli effetti dei contratti swap la risposta non può che essere sì e non può non vederci favorevoli - ha detto il capogruppo Masimo Carlesi - ma non siamo favorevoli ad una delibera fumosa, senza indirizzi puntuali, in cui non si capisce perchè il Consiglio dovrebbe sollecitare la giunta in base ad una relazione che la giunta stessa ci presenta e per un'azione che già compete alla giunta.

Insomma, non si capisce cosa vuole la giunta dal Consiglio comunale». «Gli appelli non vanno solo enunciati, ma anche attuati - ha aggiunto Enrico Giardi - Un tema del genere non si affronta la mattina per votarlo il pomeriggio. Avremmo voluto collaborare nella stesura della delibera, per formulare indirizzi più stringenti vincolanti, e più condivisi, per la giunta». Il capogruppo dell'Italia dei valori Aurelio Donzella ha invece evidenziato che il ricorso a questi strumenti finanziari è avvenuto per poter permettere agli enti di realizzare opere pubbliche e servizi per i cittadini a fronte di un sempre decrescente flusso di trasferimenti statali che hanno ridotto la liquidità dei Comuni.

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