Scaramuccia: ¡°Cittadini liberi e detenuti, stessi diritti di salute¡±

Interventi per prevenire il suicidio, assistenza psicolog ica, telemedicina e telediagnostica, sanificazione dei letti, messa a norma degli impianti nei locali sanitari, iniziative specifiche per la salute dei minori in istituto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 giugno 2011 19:11
Scaramuccia: ¡°Cittadini liberi e detenuti, stessi diritti di salute¡±

Firenze ¨C Interventi per prevenire il suicidio, assistenza psicolog ica, telemedicina e telediagnostica, sanificazione dei letti, messa a norma degli impianti nei locali sanitari, iniziative specifiche per la salute dei minori in istituto, l¡¯adozione della carta dei servizi sanitari anche dentro il carcere. Sono alcune delle linee di intervento contenute nella delibera approvata nel corso dell¡¯ultima giunta ¡°Qualit¨¤ della salute dei cittadini detenuti ¨C Linee di indirizzo prioritarie per il biennio 2011-2012¡å.

Le ha illustrate oggi l¡¯assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche Amato G. Dess¨¬, dirigente vicario, in sostituzione di Maria Pia Giuffrida, Provveditore regionale dell¡¯amministrazione penitenziaria della Toscana; Giuseppe Centomani, direttore del Centro di Giustizia minorile della Toscana e Umbria; Lorenzo Roccaro, direttore dell¡¯Istituto penale minorile di Pontremoli. Per l¡¯attuazione di questi interventi, la Regione ha destinato per il biennio 2011-2012 la cifra di 800.000 euro.

Le linee di intervento saranno inserite anche nel nuovo Piano sanitario e sociale integrato regionale 2011-2015. Dopo il passaggio di competenze dal Ministero alle Regioni, e la fase di assestamento, la Toscana rilancia, con una politica ad ampio spettro per la salute dei cittadini detenuti. ¡°La salute ¨¨ un diritto di tutti indistintamente ¨C ha detto l¡¯assessore Scaramuccia ¨C Tutti, che siano liberi cittadini o detenuti, sono uguali davanti alla malattia e hanno diritto ad avere le stesse opportunit¨¤ e prestazioni sanitarie.

Nelle carceri italiane la situazione sanitaria ¨¨ talvolta drammatica. In Toscana ¨¨ un po¡¯ migliore che in altre regioni. Con il passaggio delle competenze della gestione della sanit¨¤ penitenziaria dal Ministero della giustizia alle Regioni, queste hanno ereditato una sanit¨¤ penitenziaria da riorganizzare e risanare alle radici. La Toscana ¨¨ stata la prima Regione a regolamentare con una legge il passaggio delle competenze e la gestione della sanit¨¤ penitenziaria. Le delibera approvata ora della giunta prevede una serie di interventi che attueremo perch¨¦ la salute in carcere non resti un diritto solo sulla carta, ma diventi una realt¨¤¡±. ¡°L¡¯assessore Scaramuccia presenta una delibera di particolare rilievo, per garantire la salute in carcere ¨C ¨¨ il commento di Franco Corleone, coordinatore dei garanti territoriali e garante per i diritti dei detenuti di Firenze, che non ¨¨ potuto intervenire alla conferenza stampa ¨C Gli interventi proposti per il 2011-2012 sono assai ambiziosi, infatti vengono individuati come punti critici, da monitorare e superare, il dramma del suicidio e l¡¯assistenza al disagio psichico.

La delibera fornis ce un quadro esaustivo per giungere alla completa attuazione del trasferimento della medicina penitenziaria al servizio sanitario pubblico, affrontando i nodi ancora irrisolti, in particolare quello che concerne il superamento dell¡¯O.p.g. (Ospedale psichiatrico giudiziario) di Montelupo. La caratteristica originale della delibera pone l¡¯accento sulla prevenzione, il coinvolgimento dei detenuti stessi per affermare la salute come diritto e, non ultimo, le risorse assai significative¡±. Le linee di intervento prioritarie per la salute in carcere Gli interventi previsti dalla delibera ¨C da realizzarsi con la collaborazione tra Regione, Asl, Centro giustizia minorile, PRAP (Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria), Universit¨¤, volontariato ¨C riguardano: - iniziative specifiche per la salute dei minori; - la definizione di procedure per individuare con tempestivit¨¤ i bisogni dei detenuti, garantire il monitoraggio e la sorveglianza dei segnali indicatori del rischio di suicidio; - lo sviluppo dell¡¯assistenza psicologica, con interventi specifici sul disagio psichico; - l¡¯intervento del Centro di gestione rischio clinico regionale anche all¡¯interno del carcere, per approfondire gli eventi avversi che si verificano nelle strutture sanitarie delle carceri e individuare eventuali azioni di miglioramento della sicurezza dei pazienti; - l¡¯introduzione della Carta dei servizi sanitari (adottata in tutte le aziende sanitarie) anche dentro il carcere; - l¡¯adozione della ¡°sanit¨¤ di iniziativa¡± anche negli istituti penitenziari: una sanit¨¤ che non aspetta il cittadino, ma ¨¨ capace di andargli incontro, intercettando i suoi bisogni e intervenendo sulla sua salute prima che questa si aggravi; - l¡¯adozione della telemedicina: telediagnosi, teleassistenza, telesoccorso, videoteleconsulto; - interventi di igiene ambientale per la sanificazione dei letti e di messa a norma degli impianti dei locali sanitari; - il monitoraggio del MeS: il Laboratorio Mangement e Sanit¨¤ della Scuola Superiore Sant¡¯Anna di Pisa, che gi¨¤ valuta le performance di tutte le aziende toscane, valuter¨¤ anche la capacit¨¤ del servizio sanitario toscano di erogare servizi appropriati, in linea con i bisogni della popolazione penitenziaria. La salute dei detenuti in Toscana Il 73% dei detenuti negli istituti toscani ¨¨ affetto da almeno una patologia.

E¡¯ quanto emerge da un¡¯indagine condotta un anno fa dall¡¯Osservatorio per la salute in carcere coordinato dall¡¯Ars (Agenzia regionale di sanit¨¤) su 2.985 detenuti (cio¨¨ il 71,6% del totale dei detenuti toscani, che allora risultavano essere 4.169. Al 31 dicembre 2010 i detenuti toscani erano in tutto 4.552 : 4.354 uomini e 198 donne; fonte DAP Ministero della giustizia, Dipartimento amministrazione penitenziaria, Provveditorato regionale per la Toscana). Dall¡¯indagine risulta che i detenuti europei e nordafricani sono in genere pi¨´ sani di quelli italiani, principalmente per la loro giovane et¨¤ (in media sono pi¨´ giovani di 10 anni).

Il 27% dei detenuti sono sani, il 39,8% ha una diagnosi solo internistica, l¡¯8% solo psichiatrica, il 25,2% internistica e psichiatrica insieme. Nonostante la giovane et¨¤ dell¡¯intera popolazione detenuta (et¨¤ media 38 anni), la richiesta sanitaria risulta essere molto forte e caratterizzata da tre grandi temi: salute mentale, disturbi dell¡¯apparato digerente e malattie infettive e parassitarie. In particolare, la salute mentale dei detenuti risulta compromessa da disturbi legati al consumo di droghe (12,7%) e disturbi di tipo nevrotico (10,9%), spesso associati a reazioni di adattamento conne sse con l¡¯inserimento in ambiente penitenziario.

A queste malattie vanno associati i numerosi tentati suicidi che rappresentano un¡¯emergenza per il sistema penitenziario, con valori di gran lunga superiori a quelli riferiti alla popolazione generale: 4% in carcere, 0,006% fuori. Il 10% ha alle spalle almeno un episodio di autolesionismo. Pi¨´ alta tra i detenuti anche l¡¯incidenza di tubercolosi: 0,4% in carcere, 0,006% fuori.

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