Empoli: stamani manifestazione contro lo smembramento dell'istituto tecnico

Amministrazione locale e scuole al tempo della riforma Gelmini. La tanto detestata legge nazionale certe volte fa comodo anche a Sinistra?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 aprile 2011 15:14
Empoli: stamani manifestazione contro lo smembramento dell'istituto tecnico

Hanno manifestato in centinaia in piazza della Vittoria, davanti al Circondario Empolese-Valdelsa. Erano gli studenti dell'istituto Fermi” di Empoli, accompagnati dai loro docenti, tutti contrari allo smembramento della scuola progettato dall'ente locale, diretto da Alfiero Ciampolini (Pd). Una delegazione è stata ricevuto negli uffici del Circondario per far ascoltare per la prima volta le proprie ragioni. L’istituto “Enrico Fermi” è la maggiore scuola empolese, contando quest'anno circa 1.300 alunni.

Al suo interno contiene un Istituto Tecnico Commerciale e un Liceo di Scienze Umane. Sempre a Empoli, in condizioni opposte, si trovano il Liceo Scientifico “Pontormo” (800 studenti, ma negli ultimi anni in calo) e l’Istituto Professionale “Leonardo da Vinci”, destinato ad essere accorpato ad altra scuola, a causa del recente calo di studenti. Il Circondario Empolese-Valdelsa, che ha la delega della Provincia sulla gestione scolastica del territorio, deve gestire le proprie scuole compatibilmente alla riduzione di risorse conseguente alla riforma Gelmini.

Perciò, senza consultazione -gli addebitano gli studenti- il Circondario ha deciso che l’Istituto “Fermi” perderà il Liceo di Scienze Umane, accorpato amministrativamente al “Pontormo”, pur rimanendo nell’edificio del “Fermi”. Il “Leonardo da Vinci” invece verrà accorpato amministrativamente al “Fermi”, pur rimanendo nell'edificio che occupa attualmente. La decisione è puramente formale, ma secondo gli studenti del “Fermi” comporta conseguenze piuttosto discutibili.

Tra esse lo smantellamento istituzionale della loro scuola, mentre l’edificio del “Fermi” dovrà subire costose modifiche strutturali per dividere fisicamente le due scuole. Ma gli studenti del Liceo di Scienze Umane, divisi da un muro dai vecchi compagni, non potranno più utilizzare i laboratori e le palestre del “Fermi”. Non avranno neppure una segreteria in sede. E anche il “Fermi” finirà diviso in tre sedi, di cui una succursale per sole 4 classi, che costerà € 60.000,00 l’anno di affitto.

Senza dilungarsi sugli scorpori organici di docenti e di personale ATA e sui disagi per gli studenti in situazione di handicap, che perderanno una delle poche strutture ben organizzate. Ma quello che gli studenti addebitano agli amministratori locali è anche la creazione di fatto di un polo liceale (il “Pontormo”) come “scuola di serie A” e di un polo tecnico-professionale (il “Fermi”) come “scuola di serie B”. Si tratta di una visione conservativoo-reazionaria, smentita dall’esperienza: mettere in contatto indirizzi diversi rappresenta una ricchezza, rispetto alla separazione di didattiche e classi sociali. Stamani studenti empolesi e professori erano in piazza davanti al Circondario per chiedere ai suoi vertici le ragioni del deciso smantellamento della loro scuola, come della scelta pedagogicamente contraddittoria.

E il perché tutti questi disagi, senza senza nemmeno consultare i diretti interessati? Certe volte il Partito Democratico, in qualità di forza di governo locale, sembra gradire e approfittare della tanto detestata riforma Gelmini. N. Nov.

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