Firenze: gli studenti manifestano a Peretola. Pisa: occupata la stazione

In attesa di conoscere l'esito della discussione parlamentare sul Ddl Gelmini gli studenti, non più solo quelli delle università, portano avanti la contestazione in tutta Italia.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 2010 14:53
Firenze: gli studenti manifestano a Peretola. Pisa: occupata la stazione

In attesa di conoscere l'esito della discussione parlamentare sul Ddl Gelmini gli studenti, non più solo quelli delle università, portano avanti la contestazione in tutta Italia. Da questa mattina occupazioni stanno interessando le stazioni ferroviarie di Trieste, Milano Garibaldi, Milano Cadorna, Milano Greco Pirelli, Venezia Mestre, Padova, Pisa, Pistoia, Scalea e Catania. E già ieri sera Firenze Rifredi era stata occupata, mentre questa mattina alcune centinaia di giovani hanno dato vita a un corteo che dal Polo di Scienze sociali a Novoli si è diretto verso l'aeroporto ed il vicino casello autostradale della A11. Nella polemica che ha opposto il Rettore dell’Università di Firenze, Alberto Tesi, al Ministro della Pubblica Istruzione, il presidente della Provincia di Firenze si schiera apertamente dalla parte del rettore dell’Università di Firenze.

“Quando Tesi ha sollevato delle argomentazioni di carattere politico e amministrativo per contestare in modo legittimo le decisioni del Governo sulle Università, la Gelmini ha risposto con attacchi di tipo personale, che davvero non sono degni di un ministro” ha detto Andrea Barducci esprimendo la sua solidarietà al rettore dell’ateneo fiorentino e la sua vicinanza a quanti, dagli studenti ai docenti e ricercatori, sono impegnati in queste ore in una battaglia a difesa del diritto allo studio.

“Invece di dibattere seriamente dei contenuti di un Ddl che mette a rischio l’autonomia dell’Università – aggiunge il presidente della Provincia di Firenze – il ministro ha derubricato la discussione generale a polemica individuale. Se c’è una cosa di cui l’Università non aveva bisogno, è proprio l’introduzione della macchina del fango al posto dello scontro di idee”. "Se lo stesso presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) Enrico Decleva sostiene che la protesta degli universitari è stata artificiosamente gonfiata, sarebbe il caso che il rettore dell’ateneo di Pisa Massimo Augello tenesse bassi i toni contro il ministro dell’università Mariastella Gelmini".

Arriva a stretto giro, la replica con cui il Consigliere regionale del Pdl e Coordinatore regionale della Giovane Italia Tommaso Villa e il responsabile regionale di Studenti per la Libertà Luca Cuccu contestano la presa di posizione del rettore pisano Augello. In un’intervista comparsa oggi su Repubblica, Augello accusa il ministro Gelmini di aver mosso un attacco scomposto al rettore di Firenze Alberto Tesi che, ieri, aveva annunciato il blocco della didattica. "Le posizioni di Augello e soprattutto di Tesi – dichiarano Villa e Cuccu – sono assolutamente minoritarie rispetto al panorama della docenza nazionale.

Lo dimostrano le parole con cui si è espresso ieri il presidente dei rettori, definendo una “falsificazione” bella e buona le affermazioni secondo cui “tutti gli studenti, o la maggioranza di loro, siano contro la riforma” e parlando di “protesta gonfiata”. La riforma universitaria messa a punto dal ministro Gelmini – proseguono i due esponenti del Pdl – punta a restituire centralità al merito, contro lo strapotere dei baroni. C’era da aspettarsi che a qualche rettore ciò non piacesse per nulla.

E le reazioni scomposte, semmai, sono quelle di costoro". E sulle protesta di questa mattina i due esponenti del centrodestra aggiungono: "Ora basta: a tutela dell’ordine pubblico e del buon funzionamento dei servizi cittadini a Pisa, è ora che il prefetto Antonio De Bonis intervenga contro il modo di protestare di questi studenti". "Basta", rincarano Villa e Cuccu. "Pisa è rimasta fin troppo a lungo ostaggio di questo manipolo di facinorosi, con danni alla qualità del servizio universitario, certo, ma anche alla vivibilità urbana in generale.

Per poche teste calde, insomma, qui si finisce per ledere il diritto della collettività a vivere in pace. Spiace per la città di Pisa, coinvolta anche oggi dal rettore Augello in una polemica sterile che in modo inquietante difende il passato e le baronìe, negando prospettive di futuro alle giovani generazioni". "Ritengo – commenta il presidente della Regione Enrico Rossi – che un rettore abbia il diritto di manifestare il proprio dissenso rispetto ad una riforma che taglia in maniera indiscriminata e non investe sul futuro dei giovani e dell'Università.

Penso che le risorse si debbano cercare dove sono, per esempio andando a colpire l'evasione fiscale o andando a tassare i grandi patrimoni e le rendite. Penso inoltre che razionalizzare sia giusto, ma bisognerebbe farlo in maniera mirata, ascoltando le istanze del mondo universitario, invece di colpire in maniera indiscriminata".

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