Preoccupazione per lo stato di degrado dell'ex fabbrica Rangoni

Domanda d'attualità di Rifondazione comunista sulla pericolosità dell'ex fabbrica Rangoni e la protesta degli abitanti di via Giotto, via Orcagna, via fra' Giovanni Angelico e via del Ghirlandaio a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 marzo 2011 16:40
Preoccupazione per lo stato di degrado dell'ex fabbrica Rangoni

Protestano gli abitanti di Firenze di via Giotto, via Orcagna, Via Fra' Giovanni Angelico e via del Ghirlandaio circa la pericolosità dell’ex fabbrica Rangoni un enorme palazzo in evidente stato di abbandono e degrado. Oltre al rischio crolli vengono evidenziati problemi igienico sanitari e ambientali per la presenza di manufatti potenziali contenitori di Amianto. "La zona dove è inserito l’ecomostro è densamente abitata, transitata e utilizzata non solo dai residenti. Rifondazione Comunista nel ritenere fondate le denuncie dei cittadini e dagli abitanti chiede l’intervento immediato delle autorità competenti in materia di controllo e sorveglianza sanitaria e ambientale.

La Provincia di Firenze accerti ogni pericolo e attivi tutte le iniziative di tutela sanitaria e ambientale" questa la Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale. "L’ex fabbrica Rangoni, storico calzaturificio fiorentino, situato tra Fra via Angelico, via Giotto, via Orcagna e via del Ghirlandaio abbandonato da circa 20 anni all’incuria e al degrado, contiene pericolosi rivestimenti di Amianto - scrivono i consiglieri provinciali Verdi e Calò - a lanciare l’ennesima denuncia sono i residenti che ne evidenziano lo stato di abbandono: “uno scheletro pericoloso che va sgretolandosi anno dopo”, in pessime condizioni igienico sanitarie anche per la presenza di “topi e piccioni” e soprattutto per l’esistenza di manufatti che essendo crollati dal tetto sembrano essere di eternit “materiale che notoriamente contiene fibre di amianto”. "A tutti è noto che la pericolosità dei materiali contenenti amianto è data dal rilascio di fibre nell'ambiente, la cui inalazione provoca malattie dell'apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare e mesotelioma).

Il rischio aumenta con l'aumentare della friabilità del materiale contenente amianto, infatti i materiali friabili possono liberare le fibre spontaneamente, ad esempio a causa di infiltrazioni di acqua, correnti d'aria (forti venti), vibrazioni dei materiali che lo contengono.Il ritrovamento di amianto se confermato farebbe scattare l’obbligo di messa in sicurezza dell’area dal punto di vista sanitario e ambientale e soprattutto l’avvio ai sensi della legge di una bonifica" "L’ultimo crollo di parte dell’edificio risale al 2008 quando un muretto di cinta sul lato posteriore si sgretolò e cadde nelle corti interne di due villini di via Giotto, danneggiando alcune macchine parcheggiate.

Oltre alla fatiscenza c’è un problema di sicurezza e di stabilità dell’edificio che nonostante sia stato parzialmente transennato non trasmette tranquillità, in una zona densamente abitata, transitata e utilizzata. Gli abitanti segnalano che "sul lato di via Fra' Giovanni Angelico, infatti, proprio sotto uno dei punti più esposti a tale rischio c'è perfino una fermata dell'autobus intorno alla quale si radunano quotidianamente i ragazzi delle due scuole vicine e dell'oratorio dei salesiani, gli impiegati, le mamme con i bambini”. I Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista nel ritenere fondate le preoccupazioni degli abitanti di Firenze di via Giotto, via Orcagna, Via Frà Giovanni Angelico e via del Ghirlandaio circa la pericolosità dell’ex fabbrica Rangoni un enorme palazzo in evidente stato di abbandono, incuria e degrado a rischio di stabilità e soprattutto in pessime condizioni igienico- sanitarie e ora ambientali per la presenza di manufatti di amianto e nel ribadire il proprio impegno a sostenere le richieste di messa in sicurezza della zona "chiedono al presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sullo stato di detto edificio anche dal punto di vista igienico sanitario e ambientale: Se corrisponde a vero che l’ex fabbrica Rangoni presenta pericoli e criticità sopra evidenziati ivi compreso la presenza di manufatti AMIANTO, quali sopralluoghi sono stati attivati dal Comune di Firenze, ASL 10, ARPAT. Se l’Amministrazione Provinciale è stata investita di detto problema e se congiuntamente alle altre autorità preposte al controllo ha esperito propri sopralluoghi per accertare anche rischi alla salute pubblica Se vi sono particolari situazioni in ordine al superamento dei parametri di sicurezza Se l’ex fabbrica risulta inserita nel censimento dei siti potenzialmente contaminati e da bonificare rilevati nel Piano provinciale per la gestione dei rifiuti nel contesto delle proprie competenze cosa intende fare per la messa in sicurezza del sito coinvolto.

Quali strategie in materia di rischi sanitari, di controllo e di protezione per i rischi di amianto verranno messi in essere proprio in quella zona dove da anni i cittadini di Firenze convivono con un mostro ecologico". Concludono Andrea Calò Lorenzo Verdi chiedendo: "Quali iniziative ha intrapreso se é mai stata pianificata/programmata la rimozione dei manufatti contenenti amianto sulla base della L. 257/92 artt. 6 e 12 di cui al punto 1 dall’Amministrazione Comunale e quali azioni sono state intraprese dagli organi competenti verso la proprietà, se sulla base delle valutazioni del rischio amianto sono stati stabiliti i metodi di bonifica, le modalità di custodia e manutenzione, il programma di controllo di cui al DM 18.3.2003 n.

101, se sono stati eseguiti rilievi ambientali finalizzati a verificare la concentrazione di fibre aerodisperse (monitoraggio ambientale) al fine di stabilire le eventuali soglie di allarme che prevedono specifiche procedure a tutela della salute e dell’ambiente"

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