Benedetti (Pdl): ''I nostri boschi non paghino le divisioni della maggioranza''

Le divisioni interne alla maggioranza del Governo regionale rischiano di mettere in crisi le scelte sulle energie alternative e la tutela del verde toscano, questa la preoccupazione sollevata dal vice presidente del Consiglio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2011 16:53
Benedetti (Pdl): ''I nostri boschi non paghino le divisioni della maggioranza''

In maggioranza c’è chi dice no: al fotovoltaico, al nucleare, all’eolico come al rigassificatore. E allora: «Non vorremmo che, alla fine, a pagare queste divisioni all’interno della maggioranza fosse il nostro patrimonio forestale, uno tra i più importanti d’Italia e che tanto contribuisce allo sviluppo delle microeconomie toscane». Questa la preoccupazione espressa oggi nell’aula del Consiglio regionale dal Vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Benedetti, componente della Commissione II (Agricoltura).

L’occasione è stata fornita dall’informativa della giunta sulla Legge Forestale della Toscana, esposta all’aula dall’assessore alle politiche agricole Gianni Salvadori. «Su questa legge – ha esordito Benedetti – alcune linee generali ci trovano d’accordo perché ricalcano alcune questioni, come quella di fornire strumenti più aggiornati per la prevenzione degli incendi o di prevedere interventi venatori per controllare la popolazione di ungulati, sulle quali noi stessi in passato ci siamo battuti.

Per valutare a fondo aspettiamo dunque la proposta di legge e il suo regolamento attuativo». Intanto, però, le perplessità non mancano: «Se le posizioni della giunta e della maggioranza in tema di risorse energetiche rimarranno quelle che sono – osserva Benedetti – allora noi siamo molto preoccupati per le nostre foreste. Infatti ci sono parti di questa maggioranza che sono contro il nucleare, altre contro il fotovoltaico, altre contro tutte e due insieme, altre contro l’eolico o contro il rigassificatore, per non dire di altri che non prospettano altro che il mantenimento dello status quo, fatto forse ancor più problematico.

A noi viene il dubbio che, alla fine di questo ragionamento, a far le spese di queste divergenze saranno le foreste toscane, le quali rimarranno l’unica fonte di approvvigionamento energetico. Noi chiediamo oggi una riflessione importante anche su questo aspetto».

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