Pistoia: scritta contro Marchionne sulla sede Cisl

A Mirafiori il voto. Camusso e Fiom isolatiý. Benedetti (Pdl): «Il mercato del lavoro deve confrontarsi con la realtà che cambia». Marchiani: "Serve una reazione unitaria da parte di tutte le istituzioni"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2011 13:55
Pistoia: scritta contro Marchionne sulla sede Cisl

Oggi a Mirafiori i 5.431 dipendenti votano per l'accettazione del nuovo contratto di lavoro imposto da Marchionne. Il voto e la sfida di Torino disegneranno un nuovo modello di governance per l'Italia? Scritte conto la Cisl e Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, e il disegno della stella a cinque punte sono stati tracciati la scorsa a Pistoia. Il muro non è uno qualunque, ma quello della sede della Cisl in viale Matteotti. In un'altra zona della città, vicino alla biblioteca San Giorgio, la scritta "Marchionne bastardo".

Sul posto è intervenuta la polizia. Un episodio simile si era verificato ieri nella sede della Cisl di Viareggio e di Assindustria di Carrara e in questi giorni di tensioni torinesi proiettano qualche ombra sulla Toscana. Ed ecco la dichiarazione del Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Roberto Benedetti: «La comparsa della stella a cinque punte accanto alla scritta “servi” sul muro della sede Cisl di Pistoia e delle frasi contro Marchionne nei pressi della biblioteca San Giorgio sempre a Pistoia confermano il clima d’odio e di estremismo che si va alimentando attorno alle questioni legate al mercato del lavoro.

Si tratta di atti da condannare, così come sono da stigmatizzare senza appello le parole di quanti vogliono radicalizzare il dibattito sindacale fino allo scontro». «E’ tempo che anche il mercato del lavoro, sia la parte datoriale che le organizzazioni sindacali, si confronti con la realtà che cambia. Solo così, attraverso rinnovati rapporti, si potrà sperare in un’armoniosa ripresa occupazionale di lunga prospettiva». "Un altro gesto molto preoccupante che fa pensare che non si tratti della mano della stessa persona, ma che dietro ci sia un atteggiamento espressione non di singoli individui".

Con queste parole il segretario della Uil Toscana, Vito Marchiani, esprime la solidarietà e ferma condanna per le nuove minacce: "Una ragione in più per una reazione non soltanto singola ma unitaria e compatta che spero possa coinvolgere tutte le istituzioni. E' necessario che prefetture, questure e magistratura indaghino su questi atti in maniera molto seria e approfondita. Occorre sì la condanna politica, ma è anche importante sottolineare il rischio che queste minacce rappresentano per le azioni sindacali nel loro complesso". "Vogliamo esprimere la nostra solidarietà alla CISL di Pistoia - sono le parole di Gessica Beneforti Segretaria Generale CGIL Pistoia - che questa notte è stata vittima di un nuovo atto di intollerabile gravità.

Ho già personalmente espresso la mia vicinanza e quella di tutta l'organizzazione che rappresento alla Segretaria Generale della CISL Patrizia Pellegatti. Il simbolo della stella a cinque punte lasciato da ignoti questa notte presso la sede CISL rievoca i tempi più bui della nostra storia recente, e i sindacati confederali hanno allora rappresentato, e rappresentano tutt'oggi, un baluardo a difesa della democrazia. Occorre ancora più urgentemente sollevare tutte le istanze civili e gli attori sociali del nostro territorio al fine di isolare e respingere simili comportamenti che se sottovalutati potrebbero degenerare ed incidere negativamente sul clima sociale da noi presente.

Quest'ultimo episodio si inserisce in un contesto già teso e delicato dove sono in gioco e aperte importanti partite che riguardano la democrazia e la rappresentanza nei luoghi di lavoro. Gli effetti di certi atti criminali e la loro portata possono divenire ancora più dirompenti se favoriti dalla mancanza di dialogo e di un intreccio sociale che vanno invece ricostruiti per dare voce alle istanze e sensibilità sociali presenti, al fine di preservare e rafforzare la nostra cultura e tradizione democratica".

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