Maxi truffa sui mutui: in 13 a giudizio a Viareggio

Operazione Matrioska, chiesto il giudizio anche per l'assessore comunale di Lucca Marco Chiari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2010 19:12
Maxi truffa sui mutui: in 13 a giudizio a Viareggio

LUCCA– A giudizio per l'Operazione Matrioska anche l'assessore del Comune di Lucca con delega a mobilità e trasporti, Marco Chiari, 61 anni, in qualità di geometra, accusato in concorso con altri di falso. Per gli inquirenti architettava Riciclaggio di capitali illeciti e truffa alle banche. “Siamo sicuri che l’assessore Marco Chiari riuscirà a chiarire con i giudici la sua estraneità nell’inchiesta che lo vende rinviato a giudizio per falso e truffa nell’ambito del processo per la presunta maxi truffa da 22 milioni ai danni della Banca Nazionale del Lavoro ma, permetteteci di dire che la situazione è davvero imbarazzante”, così Lara Fiorini, segretaria provinciale Italia dei Valori di Lucca commenta la nuova tegola caduta sulla già precaria situazione della giunta comunale di Lucca.

”Il fatto che Chiari si sia detto pronto a dimettersi qualora glielo chiedesse il sindaco Favilla gli fa onore – aggiunge Fiorini – La patata bollente passa quindi nelle mani del primo cittadino e siamo curiosi di vedere come si comporterà sulla questione. Vale a qualcosa il fatto che i presunti reati sarebbero stati commessi in epoca antecedente al suo incarico pubblico? Io credo che sia irrilevante ai fini della riflessione e della decisione che invitiamo il sindaco a prendere pubblicamente”.

Quella del rinvio a giudizio dell’assessore Marco Chiari aggrava ancor di più il quadro politico e gli equilibri alchimistici di Mauro Favilla che non fa in tempo a tappare i buchi provocati da Forza Lucca per dover rincorrere la fame di poltrone dell’Udc e le forzature del Pdl. “Forse la soluzione migliore per tutti, soprattutto per i cittadini lucchesi, sarebbe che non sia Marco Chiari a dimettersi bensì tutta la giunta e che si vada ad elezioni anticipate per ridare credibilità alla politica con la P maiuscola”.

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