"Piccolo è bello" oggi non basta più

L’intervento di Gabriele Poli, presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Firenze all’incontro “Il Private Equity: strumento per lo start up, per l'espansione ed il rilancio dell’imprenditoria giovanile”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2010 19:43

FIRENZE, 14 ottobre ’10– “Non bisogna avere paura. Oggi il vero salto di qualità è dotarsi di tutti gli attrezzi necessari per crescere sui mercati. Possiamo essere noi giovani i primi a dare l’esempio, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione”. Lo sviluppo e la crescita dell’impresa è stato l’argomento centrale del terzo appuntamento del ciclo di incontri di studio sul “Guardando al futuro, il futuro di Firenze” organizzato dal Gruppo Giovani Industriali di Confindustria Firenze per i cinquanta anni della fondazione del Gruppo.

L’incontro odierno ha affrontato un aspetto che è di stringente attualità economica: le attività di investimento istituzionale nel capitale di rischio, meglio conosciute sotto il nome di Private Equity, strumento che ha preso piede anche in Italia per i notevoli vantaggi che apporta e per il suo poter essere un driver strategico negli start up in genere ed in particolare nell'imprenditoria giovanile. “Una delle cause dell'attuale difficoltà dell'economia italiana, toscana e fiorentina, è rappresentata dalla piccola dimensione delle imprese – aggiunge Poli -.

Queste ultime, a seguito dei cambiamenti nella competizione internazionale, si trovano ad operare in un'arena competitiva più ampia e agguerrita che supera i confini nazionali. In questo contesto, la piccola dimensione presenta spesso delle carenze dal lato della gestione finanziaria più evoluta, in termini di tipologie di operazioni e relativi costi, degli investimenti in ricerca e sviluppo e sul piano della costruzione e del consolidamento delle relazioni con la clientela.

Lo sviluppo nel nostro mercato di operatori specializzati nell'apporto di capitale di rischio, che operano con un orizzonte di medio-lungo periodo, può sostenere gli imprenditori nella crescita delle proprie imprese ma, richiede un'evoluzione culturale che porti gli imprenditori ad aprire il capitale delle proprie imprese senza temere di perderne il controllo. In questo contesto, l'intervento del Private Equity valorizza le migliori risorse, innanzitutto manageriali, presenti in azienda e la capacità di contribuire alla concreta creazione di valore per l'impresa partner”.

“Oggi a Palazzo Incontri a Firenze, oltre a Gabriele Poli, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Firenze, hanno partecipato Oliviero Roggi, docente Finanza Aziendale dell’Università degli Studi di Firenze; Luca Severini, capo Area Firenze e Casse Banca CR Firenze; Marco Ulivagnoli, Finanza Straordinaria Banca CR Firenze; Giovanni Ricciardi, direttore Generale Fidi Toscana; Stefano Luisotti, presidente e Amministratore Delegato della Welcome Italia Spa; Marisa Giampaoli, Amministratore Delegato della Hospital Consulting Spa.

L’incontro è stato moderato da Andrea Gennai de Il Sole 24 Ore - Centro Nord. Simona Bandino

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