A Firenze uno sportello multi servizio per le donne immigrate

Il progetto, frutto della collaborazione tra Comune di Firenze, associazione Nosotras (capofila) e consorzio Co&So, è stato presentato oggi dall’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2010 20:22
A Firenze uno sportello multi servizio per le donne immigrate

Sostenere le donne immigrate nell’acquisizione di abilità sociali e di competenze utili a fare scelte in campo lavorativo, sociale e soprattutto sanitario. E ancora facilitare la comunicazione tra immigrati e la comunità cittadina favorendo l’integrazione. Sono questi gli obiettivi del progetto SMS (Sportello Multi Servizio) rivolto alle donne immigrate e finanziato dal ministero dell’Interno (Fondo Europeo Integrazione FEI) attraverso il Fondo Sociale Europeo per lo svolgimento di iniziative di mediazione sociale e di promozione del dialogo interculturale.

Tra le realizzazioni concrete del progetto l’apertura, in programma per giovedì 14 ottobre, di uno sportello multiservizi per le donne immigrate collocato all’interno del Centro la Fenice, in via del Leone 35. Il progetto, frutto della collaborazione tra Comune di Firenze, associazione Nosotras (capofila) e consorzio Co&So, è stato presentato oggi dall’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi. Erano presenti anche Marco Conti di Co&So e Elena Baragli di Nosotras. “Questo progetto rappresenta un passo importante nell’ambito delle politiche di integrazione – ha dichiarato l’assessore Saccardi – ed è significativo che sia rivolto alle donne, che rappresentano spesso il soggetto più disponibile a recepire queste politiche all’interno delle comunità straniere.

Le azioni previste dal progetto interessano diversi ambiti, con un’attenzione particolare a quello legato alla salute. Il servizio sanitario nazionale è accessibile a tutti gli stranieri ma spesso le opportunità a disposizione non sono conosciute dagli immigrati. Senza contare – ha continuato l’assessore – l’importanza della prevenzione delle malattie, come la Tbc, o di problematiche come quella della contraccezione. Progetti come questo sono doverosi per una pubblica amministrazione.

Soltanto se offriamo adeguate informazioni, conoscenze e opportunità a chi arriva nel nostro paese possiamo pretendere il rispetto rigoroso delle regole: le vere politiche dell’integrazione devono tener insieme questi due aspetti”. In concreto le attività dello sportello sono rivolte alle donne immigrate provenienti da paesi regolarmente soggiornanti da non più di 5 anni (non-richiedenti asilo e non neo-comunitarie). E, come ha sottolineato Marco Conti, “non si tratta di un nuovo sportello che si aggiunge ai servizi già presenti sul territorio.

Al contrario vuole essere uno strumento per indirizzare le utenti ai servizi più specifici esistenti”. Per questo la prima fase del progetto è consistita nella mappatura delle risorse disponibili sul territorio e nella creazione di un network pubblico-privato volto a rafforzare/creare sinergie e collaborazioni con i servizi del territorio. La seconda fase ha visto la selezione di dodici donne immigrate, appartenenti alle diverse comunità straniere, con l’obiettivo di creare figure in grado di informare ed orientare le utenti del servizio.

Lo sportello sarà infatti gestito e condotto direttamente da donne immigrate formate appositamente che svolgeranno quindi un importante ruolo anche all’interno delle comunità di riferimento in merito alle tematiche trattate nel corso del loro lavoro. L’attività dello sportello spazierà dalle problematiche più “classiche” legate all’inserimento lavorativo e all’informazioni sugli aspetti normativi collegati al lavoro, alla maternità/paternità alle tematiche riguardanti la salute intesa soprattutto come prevenzione.

Dall’osservatorio di Nosotras, come ha spiegato Elena Baragli, le donne straniere conoscono poco le opportunità offerte dal SSN e per questo l’attività di informazione, orientamento e accompagnamento ai servizi assume un ruolo di primo piano nell’ambito dell’attività dello sportello. In contemporanea verrà attivato un back office con l’obiettivo di creare, organizzare e catalogare il materiale documentario e informativo, multilingua e multimediale, di educazione alla salute. Insomma di dare vita a una banca dati di tutte le opportunità e produrre anche il materiale informativo.

Il progetto prevede, come fase finale, l’avvio di una campagna di sensibilizzazione e prevenzione rivolta alle donne immigrate sui temi della salute materno infantile (dalla prevenzione della interruzione volontaria di gravidanza alle mutilazioni genitali femminili, dalla tubercolosi ai matrimoni forzati). (mf)

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza