Le frontiere del corpo. Mutamenti e metamorfosi

Giovedì 23, venerdì 24 e sabato 25 settembre 2010 alla Facoltà di Scienze della Formazione, presso il Polo Decentrato di Livorno (Palazzo della Gherardesca - via G. Galilei, 54).

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2010 14:41
Le frontiere del corpo. Mutamenti e metamorfosi

Livorno, 21 settembre 2010 - "Le frontiere del corpo. Mutamenti e metamorfosi": è il tema del VI convegno della Scuola delle Donne Pedagogiste che si svolgerà a Livorno giovedì 23, venerdì 24 e sabato 25 settembre presso il polo decentrato alla Facoltà di Scienze della Formazione (Palazzo della Gherardesca - via G. Galilei, 54). Sarà un momento di riflessione unico in Italia che vedrà docenti universitari delle più prestigiose università italiane impegnati a dare il loro contributo al dibattito sul corpo che nel nostro Paese negli ultimi anni ha acquisito una forte centralità sia nell'ambito degli studi culturali (sociologia, antropologia, pedagogia, filosofia), sia sotto il profilo mass-mediatico. Le problematiche suscitate dal documentario di Lorella Zanardo (Il corpo delle donne, 2009), così come le puntualizzazioni espresse dalla filosofa Michela Marzano (Sii bella e stai zitta, 2010) garantiscono notevoli elementi ad una riflessione alla quale la pedagogia vuole offrire un suo valido apporto ed un rilevante contributo di analisi. A tale scopo la VI edizione della Scuola delle Donne Pedagogiste mira a mettere a confronto studiose e studiosi di diverse provenienze nel tentativo di decostruire paradigmi socio-culturali che forniscono una descrizione del corpo come strumento per arrivare al successo, finalizzato prevalentemente ad una triste omologazione, con le sue inevitabili manipolazioni estetiche ed identitarie. L'intera struttura del Programma 2010 mira alla interdisciplinarietà: si passa infatti dall'approfondimento della casistica giuridica relativa al corpo femminile nei paesi islamici al case study del velo, indagato come simbolo di ridefinizione di relazioni di genere all'interno dell'attuale società europea, per giungere all'analisi delle regole (tra galateo e morale) che definivano il corretto comportamento per le giovani agli esordi del XX secolo, fino ad arrivare alle rappresentazioni dei corpi femminili durante il Fascismo, nelle colonie e in Italia. Verrà anche esaminato come all'im-maginario di bambine e giovani donne siano state proposte storicamente eroine letterarie e filmiche e il variare dell'immagine fisica.

Uno spazio particolare viene riservato al paradigma della "perfezione", indagato sia dal punto di vista antropologico che mediatico, con le sue inevitabili conseguenze sull'eccessiva enfatizzazione della sessualità, non più nascosta da un atavico e paternalisticamente coltivato senso del pudore, bensì intenzionalmente e ossessivamente esibita e mercificata. La visione del documentario "Il corpo delle donne" servirà quindi da stimolo ad una proficua discussione sul binomio corpo-media e a quello sottomissione-violenza alla quale parteciperanno docenti che da tempo hanno fatto di tale topos l'ambito privilegiato delle proprie ricerche. Infine vi sarà una sessione interamente dedicata alle modificazioni intervenute negli ultimi anni nell'immaginario del corpo femminile, ma anche maschile e alla lettura analitica dei suoi mutamenti identitari, un terreno decisamente innovativo e ricco di apporti culturali quanto mai interessanti, foriero di ulteriori futuri approfondimenti. Di particolare interesse le proposte rivolte alla fondazione teorico-pratica di una "pedagogia del corpo", al corpo vissuto come strumento limitato e autolimitante, fino a dar conto di recenti e interessanti ricerche svolte con giovani di ambo i sessi sul loro personale percepirsi e rappresentarsi come nesso mente/corpo.

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