Sull’uscio di cucina: La sagra del ranocchio

Il momento migliore per gustare i ranocchi è proprio adesso, in estate. Bisogna sempre sperare però chi ci sia ancora chi è disposto ad andarli a cacciare la notte!

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 luglio 2010 21:04
Sull’uscio di cucina: La sagra del ranocchio

Ricetta per stomaci forti oggi: i i ranocchi fritti! Se non trovate le rane già pulite, dovrete fare così: tagliate le teste, le zampe a ventosa e spellatele con cura. Poi sventratele e fate attenzione a eliminare la vescichetta del fiele e gli intestini. Potete lasciare il fegato e le uova. Appena finita l’opera di pulizia, passate i ranocchi sotto uno scroscio di acqua bollente, in modo da evitare di farli restare rossi per il troppo sangue. Lasciateli in bagno per un po’. A questo punto si aprono due scuole di pensiero: c’è chi mette le rane in una marinata di acqua, aceto e sale o chi invece le infarina e le lascia anche una nottata nell’uovo, cosicché buttino fuori l’acqua e assorbano la pastella. Io sono per l’uovo.

Secondo me la carne bianca delle rane non sa né di pesce né di selvatico e metterla in una marinata così aggressiva le priverebbe del proprio sapore. Per friggerli ci sono almeno due modi: il primo prevede di asciugare, infarinare i ranocchi e rosolarli nell’olio bollente. Si lasciano a scolare sulla carta gialla, si passano nell’uovo con sale, pepe e succo di limone e si rimettano nell’olio a friggere. Il secondo metodo invece consiste nel ripetere più volte i passaggi nella farina e nelle uova per creare intorno alla rana uno strato molto spesso di pastella. Il momento migliore per gustare i ranocchi è proprio adesso, in estate.

Bisogna sempre sperare però chi ci sia ancora chi è disposto ad andarli a cacciare la notte! Ingredienti per 4 persone

  • 1 kg di ranocchi piccoli
  • Farina
  • Uova
  • Sale
  • Pepe
  • 1 limone
  • Olio per friggere

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